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Roma, 9 apr. (Apcom) – Le assunzioni dei 60.000 precari della scuola previste per il 2008 potrebbero essere attuate in due trance, la prima immediata e l’altra dopo le elezioni: la possibile soluzione – riferiscono Pietro Folena (rifondazione comunista) ed Alba Sasso (Sd), rispettivamente presidente e vicepresidente della commissione Cultura alla Camera – è stata fornita oggi a Bari dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ad alcuni precari che gli chiedevano notizie sull’esito della trattativa in corso tra governo e sindacati.

“Se così fosse – sottolinea Folena – sarebbe scandaloso: si tornerebbe alla vecchia politica di Lauro, quello che regalava prima una scarpa e poi, dopo le elezioni, l’altra: i precari hanno diritto di sapere se entreranno o meno in ruolo e con quali tempi. Fioroni non può promettere un secondo tempo perché è poco probabile che sia lui il prossimo ministro”. Anche i toni usati da Alba Sasso sono accesi e contrariati verso l’ipotesi delle assunzioni in momenti separati: “Promettere per il post-elezioni – dichiara Sasso – è una presa in giro inaccettabile. Come è totalmente inaccettabile che il Ministro Padoa Schioppa possa fare il bello e cattivo tempo anche sulla scuola”.

“Il governo emani immediatamente il decreto di immissione in ruolo dei 50mila insegnanti e dei 10mila Ata previsti. Se poi si potrà fare di più lo si farà, ma adesso – conclude l’esponente della Sd – occorre mantenere gli impegni presi.” L’esito degli incontri tecnici e politici tra il ministero dell’Economia e il ministero della Pubblica istruzione è comunque atteso per le prossime ore: le indicazioni di ieri, date anche ai sindacati convocati a viale Trastevere, erano quelle di immettere in ruolo per tutto il 2008 non più di 32.000 assunzioni a tempo indeterminato (suddivise in 25 mila insegnanti e 7 mila non docenti).

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SCUOLA. SINISTRA ARCOBALENO: “BASTICO AMMETTE RIDUZIONE IMMISSIONI IN RUOLO; FORSE SOLO 18MILA”

“Nella newsletter del sito del viceministro Mariangela Bastico ( www.mariangelabastico.it ) è apparso un comunicato in cui si conferma la volontà del Governo di approvare il decreto sulle assunzioni in ruolo dei precari della scuola prima della fine della legislatura.
Una buona notizia, si direbbe, se non fosse che non si parla di 50mila insegnanti e 10mila ATA che pure rientravano nelle previsioni del Ministero della Pubblica Istruzione. Si parla delle domande di pensionamento, che per l’anno scolastico 2008/09 sarebbero calate del 60% rispetto ai pensionamenti relativi a quest’anno (da oltre 42 mila a poco più di 18 mila). Il comunicato si chiude con un generico impegno del Ministero a garantire che il massimo numero di posti possibili sia destinato alle nuove immissioni in ruolo.

Sembra quindi un implicito annuncio: quest’anno le immissioni in ruolo saranno intorno alla cifra di 18mila unità.

Ci sembra che qui si stia iniziando a giocare con i numeri. Un gioco che viene fatto sulla pelle delle persone. Di decine di migliaia di lavoratori, con le loro famiglie. Stiamo parlando di lavoratori che chiedono che venga riconosciuto un loro diritto, di persone che mettono la propria professionalità e le proprie energie a disposizione del sistema pubblico dell’istruzione. I precari di cui parliamo già lavorano per la scuola. Non si tratta di favorire una categoria, quindi, ma di fare funzionare meglio la scuola evitando che ogni anno gli studenti abbiano un insegnante precario diverso e debbano aspettare il ‘rito’ delle nomine.

E allora, non ci sembra di avanzare una richiesta irragionevole se invitiamo il viceministro e il Governo a fare chiarezza, una volta per tutte, sui numeri: quei numeri a cui sono legati i diritti dei lavoratori e quelli degli studenti e delle loro famiglie. Sono 50mila insegnanti e 10mila ATA come prevedeva il ministero, oppure solo 18mila? Sarebbe importante saperlo al più presto.

Pietro Folena, presidente Commissione Cultura Camera dei Deputati

Alba Sasso, vicepresidente Commissione Cultura Camera dei Deputati

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Al Presidente del Consiglio dei Ministri
on. Romano Prodi

 

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
dott. Tommaso Padoa Schioppa

 

Al Ministro della Pubblica Istruzione
on. Giuseppe Fioroni

Signor Presidente, signori Ministri,

la legge finanziaria per il 2007, integrata da quella per il 2008, stabilisce l’assunzione di 150mila insegnanti precari della scuola e di 30mila unità ATA. Quest’anno sarebbe previsto un contingente di 50mila docenti e 10mila ATA secondo le previsioni del Ministero della Pubblica Istruzione. Tuttavia non è ancora stato varato il decreto che realizza tale previsione. I sindacati, al contrario, hanno lanciato l’allarme parlando di una riduzione a 30mila docenti e 5mila ATA.

Un’ipotesi del genere è inaccettabile e sarebbe drammatica per il buon andamento della scuola italiana. Chiunque abbia sfiorato l’argomento, sa che la discontinuità didattica provocata dal precariato docente è una delle ragioni alla base della scarsa efficacia del sistema di istruzione del nostro Paese. E’ evidente, infatti, che cambiando docente ogni anno (e spesso iniziando le lezioni posticipatamente a causa dei ritardi delle nomine), non si può assicurare un servizio educativo all’altezza di un paese moderno.

Analogamente non si può pretendere un funzionamento efficiente degli istituti se il personale tecnico, amministrativo e ausiliario non è certo.

Inoltre una riduzione delle assunzioni appare senza fondamento economico, essendo i fondi già stanziati dalla Finanziaria 2007 e confermati da quella 2008.

E’ quindi assolutamente urgente, anche in considerazione dell’imminenza delle elezioni politiche, che il Governo vari il decreto di assunzione previsto e non riduca le cifre annunciate.

In mancanza, gravissimo sarebbe il danno al sistema scolastico e alle aspettative di decine di migliaia di persone che, con enormi sacrifici hanno in questi anni portato avanti la scuola italiana, ricevendo poco dallo Stato.

Siamo fiduciosi che comprendiate tali argomenti e agiate di conseguenza. In caso contrario, produrrete un danno di cui solo voi sarete responsabili, avendo il Parlamento agito e approvato due leggi finanziarie che non siete stati in grado di attuare. Di conseguenza non potremmo che appoggiare tutte le iniziative di protesta che il personale della scuola e i sindacati vorranno mettere in atto.

Pietro Folena, presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati

Alba Sasso, vicepresidente

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