ELEZIONI. ZANI: AL SENATO VOTO LA SINISTRA ARCOBALENO L’EX LEADER DS VUOL “TOGLIERE SEGGI PREZIOSI AL PDL”
(DIRE) Bologna, 28 mar. – E’ ufficiale il voto disgiunto di Mauro Zani alle prossime politiche: alla Sinistra arcobaleno al Senato e al Pd alla Camera. In una nota l’europarlamentare eletto nelle liste ds, gia’ segretario della Quercia in Emilia Romagna fa riferimento al fatto che “sempre piu’ politici e intellettuali decidono di votare Sinistra Arcobaleno al Senato con lo scopo chiaro di impedire l’avanzata del Pdl”.
E dunque “Al Senato votero’ l’Arcobaleno per indebolire la destra”, spiega Zani, rimandando all’analoga scelta annunciata nei giorni scorsi dal politologo Gianfranco Pasquino.
Mauro Zani e Gianfranco Pasquino, insieme agli altri estensori del documento pubblicato da Europa sono tra i pochi ad aver capito come funziona il Porcellum al Senato.
Non so se il pareggio al Senato è possibile ma una cosa è certa: per renderlo più probabile è necessario che la Sinistra Arcobaleno superi l’8% in più regioni possibili.
Non solo in quelle ‘rosse’ ma anche in altre, a partire da quelle meridionali dove la Sinistra Arcobaleno può sottrarre seggi all’UDC senza danneggiare il Pd. Non possiamo essere sicuri che alcuni senatori dell’Udc non passino con Berlusconi una volta eletti.
Per questo credo che una parte degli elettori di sinistra alla fine voteranno per noi, nonostante gli appelli al voto utile, perché invece il voto utile è proprio quello alla Sinistra. Il meccanismo elettorale non lascia adito a dubbi su questo.
Qui c’è la manchette che ho fatto pubblicare su Repubblica di Bari proprio su questo: Manchette voto utile Repubblica
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Leggendo le dichiarazioni di Walter Veltroni e di altri leader del Partito democratico la sera della vittoria elettorale di Zapatero, non ho potuto fare a meno di sorridere. Il mio amico Walter non mente quando dice che il Pd è simile al Psoe. Lo pensa davvero. Il problema è che potrebbe benissimo dire che è simile al Partito popolare. L’indefinitezza dell’identità e della linea programmatica del Pd sta proprio in questo. Ricordo quando in Italia si parlava di “deriva zapaterista” non da destra, ma da settori degli allora Ds, per non parlare ovviamente della Margherita. A chi sventolava le ragioni di un socialismo moderno, riformatore e non moderato, veniva sempre opposta la figura di Tony Blair. Ricordo che l’allora e oggi di nuovo direttore del Riformista scrisse che Zapatero era “un Folena spagnolo”, forse non rendendosi conto del complimento che mi faceva. Immeritato, va da sé, ma da allora quella frase la tengo sul mio blog perché la dice lunga sui “riformisti” nostrani. (continua…)
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Sono candidato al Senato, in Puglia. Ho accettato una sfida non semplice, ma che se sarà coronata da successo potrà eleggere non solo il sottoscritto ma probabilmente anche una persona validissima come Alba Sasso con cui ho lavorato fianco a fianco in Commissione Cultura in tante battaglie, a partire da quella per assicurare agli insegnanti precari il diritto a non vedersi cancellate le graduatorie permanenti.
Non solo, un buon risultato della Sinistra Arcobaleno strapperebbe un seggio all’altro “terzo incomodo” in Puglia rappresentato dall’UDC. Insomma è una sfida che può avere un peso sugli equilibri finali al Senato, con tutte le conseguenze facilmente immaginabili.
La corsa al Senato è più complessa di quella alla Camera ma anche più importante per il futuro. Se arriveremo al traguardo come penso, la Sinistra Arcobaleno avrà conquistato ben più del seggio per Pietro Folena.
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