Con Chiti, senza se e senza ma.

Trovo abbastanza incredibile il clima conformista e intimidito che in molti, nel Partito Democratico, hanno assunto a fronte del progetto di riforma costituzionale. Capisco quando Matteo Renzi chiede coesione e compattezza sull’azione di Governo: per ottenerla bisognerebbe, anche su materie economiche e sociali, ascoltare di più tutte le opinioni. Ma non capisco sinceramente il clima intimidatorio che si è creato alla Camera in occasione della discussione sull’Italicum, che ha visto anche la minoranza del PD sostanzialmente subalterna e incapace di un’iniziativa significativa. E ancor di meno capisco il clima che si sta creando al Senato, o le parole di dileggio dei “professori” che il Segretario-Premier ha pronunciato alla Direzione.

Si pretende addirittura che, senza discussione, venga adottato come testo base quello del Governo, sostanzialmente immodificabile, a causa dell’accordo con Forza Italia.

Scherziamo? Stiamo parlando di Costituzione. I membri di sinistra della Bicamerale del 1998 vennero crocifissi per le sole ipotesi di riforma di cui si parlava. Oggi si vuole invece correre, senza riflettere, verso un modello ipermaggioritario in una sola Camera, con tutto il sistema delle garanzie nelle mani di chi vince -e quindi con l’offuscarsi della separazione dei poteri- , dando vita ad un confuso Senato delle Autonomie, che si accompagna con una proposta di svuotamento di tutte le competenze regionali, in senso antifederalista e neocentralista.

Almeno si può discutere? Si possono valutare altre ipotesi? Ci si può porre il problema dei contrappesi democratici non a Matteo Renzi, ma a chiunque vinca? L’argomento dell’accordo PD-Forza Italia, con tutta evidenza, per ammissione del Ministro Boschi e del Premier, non esiste più. E a breve Forza Italia si sfilerà anche formalmente. Perché non coinvolgere nella riforma più ampiamente Sel, il M5S, quella parte del centrodestra e della destra che già ragionano in termini post-berlusconiani? E soprattutto perché non porsi il problema di un sistema equilibrato, che possa funzionare col vento e con la bonaccia, col sole e con la tempesta?

A Renzi va riconosciuto il merito di aver rotto gli indugi, e costretto tutti ad avviare un processo senza il quale la politica e la democrazia verrebbero seppellite. Basta che questo processo non sia esso stesso un funerale.

Matteo Renzi dovrebbe ascoltare di più chi è mosso non da istinti conservatori, ma da fondamentali preoccupazioni democratiche. Vannino Chiti, un uomo misurato e equilibrato, non certo un estremista, e i ventidue senatori firmatari del suo progetto di legge hanno avuto il merito di piantare con chiarezza un paletto che può aiutare tutti, se non partono scomuniche.

La minoranza del PD, piuttosto che dividersi in tanti pezzi e litigare su improbabili leadership future, dovrebbe ora con chiarezza dare tutto il suo sostegno all’iniziativa di Chiti e dei senatori.

7 Risposte a “Con Chiti, senza se e senza ma”
  1. paolo tasselli scrive:

    Sono totalmente d’accordo, modifiche così rilevanti debbono essere supportate e condivise dal maggior numero di deputati e senatori e le idee giuste e ragionevoli , da qualsiasi parte vengano, debbono essere ascoltate e valutate attentamente da chiunque.
    Una riforma della Carta costituzionale così profonda ce la dovremo tenere per decenni!!

  2. mauro calori scrive:

    Sono totalmente d’accordo, modifiche così rilevanti debbono essere supportate e condivise dal maggior numero di deputati e senatori e le idee giuste e ragionevoli , da qualsiasi parte vengano, debbono essere ascoltate e valutate attentamente da chiunque.
    Una riforma della Carta costituzionale così profonda ce la dovremo tenere per decenni!!

  3. Erica D'Adda scrive:

    Grazie a Pietro Folena. Il problema oggi è più la minoranza che la maggioranza.
    Una dei 22 di Chiti
    Erica D’Adda

  4. GIUSEPPE scrive:

    HO CAPITO !! ANCHE QUESTA VOLTA ABBIAMO TROVATO LE SCUSA BUONA PER NON FARE NESSUNA RIFORMA ! SE SIETE CAPACI TROVATEMI UNA RIFORMA APPROVATA DAL 100% DI POLITICI E QUINDI FATELA, AUGURI!! POVERA ITALIA MA POVERI GIOVANI

  5. Nicola scrive:

    tanto rumore per nulla…. anche questa volta, come sempre, un gran agitarsi senza concludere NULLA… ma mi chiedo, che Renzi volesse una riforma del Senato di questo tipo non è mica una novità e allora invece di aspettare che la proposta arrivasse in discussione non potevate pensarci prima? non ci credo che nessuno sapesse niente… quello che credo, invece, è che nessuno di chi si sta agitando ora pensasse davvero che facesse sul serio… tutti a pensare che alla fine sarebbe stato come tutti gli altri, tutto chiacchiere e distintivo… Piccola premessa NON sono renziano… sono solo stufo di benaltrismo e di discussioni sterili e inconcludenti di cui (aimè) la sinistra è maestra indiscussa… non abbiamo più tempo, il paese è con le pezze al culo e se la sinistra non ha il coraggio di provare a cambiare qualcosa sul serio allora è meglio che passi la mano…
    e i cambiamenti DEVONO essere visibili altrimenti sono assolutamente inutili

  6. Chiara Sinopoli scrive:

    Caro Pietro,Renzi è frettoloso nel suo pragmatismo spazzaneve.Sinceramente mai come in questo momento sono preoccupata,perchè non basta la “slide”,il “chiodo”,la copertina di Vanity Fair in questo mondo sviscerato della comunicazione e dell’immagine:ci vuole anche un princio filosofico,di sistema che sappia dialetticamente costruire il futuro:a Renzi non basta avere fatto una tesi su La Pira.Manca la Cultura di fondo…..Chiara

  7. Chiara Sinopoli scrive:

    …principio