Viviamo in una stagione di paradossi. Nella stagione di un governo “tecnico” -per modo di dire, in realtà assolutamente politico-, nel quale un ministro “tecnico” nomina un politico in carica a presiedere il MAXXI, una delle più grandi istituzioni culturali del Paese, un “tecnico” vero, apprezzato e conosciuto nel mondo, Luciano Maiani, si dimette, dopo l’inaudita sentenza del Tribunale di L’Aquila, da Presidente della Commissione Grandi Rischi.
Di Maiani, fisico teorico, membro dell’Accademia dei Lincei, direttore del CERN -sotto la sua guida l’organizzazione europea per la ricerca nucleare ha compiuto un decisivo passo avanti, avviando le ricerche e gli esperimenti culminati in questi anni-, nominato dall’allora premier Romano Prodi a Presidente del CNR, fino al 2011, la destra italiana chiese la testa. Ricordiamo il sen.Franco Asciutti, del Pdl, che operò per bloccare la ratifica della sua nomina, visto che Maiani aveva sottoscritto l’appello di molti scienziati, promosso dal compianto “tecnico” Marcello Cini, scomparso in queste ore, contro la decisione del Rettore della Sapienza di affidare a Papa Ratzinger la prolusione per l’inaugurazione dell’anno accademico. E ricordiamo la sorprendente polemica della deputata Gabriella Carlucci sulla sua reputazione scientifica, per il lavoro svolto con un altro “tecnico”, il Premio Nobel Sheldon Glashow. Alla fine Maiani divenne comunque Presidente del CNR.
Laddove la destra italiana fallì, riesce invece il modesto collegio giudicante aquilano. La comunità scientifica internazionale, dalla Francia al Giappone, dagli USA alla Germania reagisce indignata per questa sentenza.
Com’è stato osservato, tutto in Italia finisce nel penale. Questa volta in modo grottesco. Anziché sanzionare le responsabilità politiche -del Governo di allora e della Protezione Civile di allora, vero e proprio centro di smistamento di favori e di appalti ad imprese amiche-, si colpiscono le responsabilit scientifiche. Parliamo, a proposito degli esperti della Commissione, di alcuni degli scienziati più prestigiosi al mondo.
Le dimissioni di Luciano Maiani da Presidente della Commissione di cui quegli scienziati facevano parte, sono un gesto forte, direi militante, e raccontano l’Italia di questo momento. Anche Maiani, per la sua età, va “rottamato”? La tecnica, e anche la “tecnica” del diritto -la giustizia- fanno politica, e la politica si maschera da tecnica, in versione televisiva o addirittura comica.
Il bisogno che la politica torni ad essere tale, con la P maiuscola, e che i “tecnici” -ma non sarebbe meglio chiamarli intellettuali, scienziati, uomini di cultura- possano dare il contributo del loro sapere al futuro dell’Italia è oggi un’emergenza vera. Forse la prima.
24 ottobre 2012 alle 10:11
Caro Pietro, queste dimissione vanno respinte. E la scienza deve entrare nella politica. Io sogno un circolo PD scienza, vuoi farne parte?