Da Lettera 43 di oggi
Sogno di una notte di fine estate. Susanna Camusso, Guglielmo Epifani e migliaia di quadri della CGIL lanciano un’Opa sul Pd. Il più grande sindacato italiano, reduce dal grande successo di uno sciopero generale proclamato da soli il 6 settembre (a memoria non ricordo uno sciopero generale di fine estate), si pone apertamente il problema di avere una rappresentanza politica.
Certo. Luciano Lama – che in questi giorni viene ricordato in una grande festa popolare insieme al suo “avversario” nella sinistra, Enrico Berlinguer- aveva fatto dell’autonomia del sindacato la propria irrinunciabile bandiera. Un suo successore che conobbe una breve stagione di grande popolarità, Sergio Cofferati, scrisse su quella falsariga un libro intitolato “A ciascuno il suo mestiere”. Ma poi, come succede nella vita, Lama smessi gli abiti da sindacalista divenne il più autorevole rappresentante dei miglioristi e Cofferati addirittura, per qualche mese, fu incoronato da una sinistra diffusa alla ricerca di una nuova leadership capo di una sinistra che non c’era. La sua rinuncia a quel progetto coincise con la conferma che quella sinistra non c’era.
Ora non è più il tempo della vecchia autonomia sindacale, perché non esistono più partiti popolari organizzati. L’unico che si avvicina a questa definizione è il Pd, attraversato però da lotte tra poche personalità e alcune correnti di ex comunisti e di ex democristiani. Un grande movimento sociale, come quello che si sta esprimendo durante questa crisi, e movimenti tematici importanti come quelli sull’acqua e sul nucleare che sono emersi come maggioritari nei loro valori in occasione dei recenti referendum, sono privi di una vera voce politica. L’esempio più clamoroso è venuto dal 6 settembre, quando l’adesione di Pierluigi Bersani allo sciopero è stata contestata non solo dagli ex democristiani -a partire da chi, come Giuseppe Fioroni, ha un rapporto solido con la Cisl di Raffaele Bonanni- ma anche da esponenti della sinistra, persino della più stretta cerchia bersaniana. Sul Pd pesa il peccato originale di una forza che non ha deciso con chiarezza una propria identità.
Le ricerche, i sondaggi, l’esperienza concreta ci raccontano di una piccola minoranza della Cgil, anche dei suoi massimi dirigenti, iscritta ai partiti e allo stesso Pd. Il grosso non ha tessera, e sicuramente le energie sociali mobilitate in queste settimane sono trasversali. Non è un mistero il fatto che una parte importante degli operai e dei lavoratori dipendenti abbiano negli anni trascorsi votato per la Lega o per il Pdl.
Ma ora il vuoto di rappresentanza rischia di essere riempito dall’antipolitica, o da proposte improvvisate e fuorvianti. Ecco perché i principali esponenti del nuovo corso sindacale, da Epifani alla Camusso, dovrebbero ora porsi apertamente l’obiettivo di colmare questo vuoto, facendo del Pd, insieme all’associazionismo economico e culturale e alle cooperative (che dovrebbero in tutte le loro articolazioni pensare meno agli affari e più alla propria funzione sociale), lo strumento popolare e organizzato di una ricostruzione di relazioni sociali e di coesione civile.
Del resto il Partito dei Lavoratori, poi diventato Partito Socialista Italiano, divenne la forza nuova del secolo scorso perché partì da lì, dal sociale. Un Partito Democratico Sociale, da Rosi Bindi e dallo scoutismo alle Camere del Lavoro, sarebbe la forza nuova di cui l’Italia, per ricostruire una speranza collettiva, avrebbe bisogno.
17 settembre 2011 alle 19:33
Sono d’accordo con l’analisi ed anche con la proposta. Noi, tante persone normali, che rileggiamo gli interventi di Enrico Berlinguer (vi ricordate la raccolta di alcuni suoi interventi nel libretto edito da L’Unità mi pare nel 1989?) e li troviamo così attuali, sulla questione morale – vedi anche Repubblica di qualche settimana fa -, sulla crisi economica, sui giovani, sentiamo il bisogno che i nostri ideali siano rappresentati meglio.
Sono una donna di 58 anni che ha creduto fin dagli anni del liceo che i principi cristiani ed il marxismo potessero andare d’accordo…
Grazie per questi articoli.