Oggi sono stato a Melfi, un anno dopo la straordinaria lotta dei 21 giorni. Ho partecipato a un convegno promosso da Rifondazione, su invito di Paolo Ferrero. E’ impressionante come i media e il mondo politico di centrosinistra abbiano archiviato quella lotta, già un anno fa snobbata o demonizzata da molti che preconizzavano una sconfitta. Così allora non fu. E una delle ragioni per cui mi ritrovo in una collocazione “indipendente”, vicina a Rifondazione, è la distanza che la leadership dei DS e della Fed ebbe con quella lotta. Non voglio dimenticare il ruolo importante del senatore Di Siena, della sinistra del partito. Né il fatto che tanti dirigenti Fiom e Cgil che hanno partecipato e diretto la lotta sono iscritti ai DS. Anch’io, del resto, alla notizia delle prime cariche del 26 aprile, girai la macchina e andai a San Nicola di Melfi. Ma proprio il fatto che quella lotta vide tanti diessini protagonisti accentua il problema di come la questione della dignità del lavoro, del salario, dello sfruttamento, della democrazia, dei diritti trova cittadinanza e rappresentanza nell’Unione e nel cuore dell’alleanza.
Un anno dopo Vendola è al governo della Puglia anche come voce di quel nuovo Mezzogiorno. Portare la domanda di democrazia nei territori -da Scanzano ad Acerra- e nei posti di lavoro vuol dire proporre un’altra idea di futuro e di sviluppo non fondato su bassi salari, intimidazione, consumo esponenziale di energia, inquinamento e privatizzazioni. Un altro meridionalismo è possibile, e va portato con Prodi al Governo del Paese.

5 Risposte a “A Melfi un anno dopo. Un altro meridionalismo è possibile”
  1. Claudio scrive:

    caro Pietro, basta con gli indugi!
    Bisogna riunire,sotto un’unica bandiera, tutte le forze della sinistra antagonista!
    E’ ora di dar vita al partito della Sinistra Europea!

  2. Anonimo scrive:

    Non credo sia questione di antagonismo, la sfida è costruire una nuova sinistra, il cui aggettivo è tutto da definire. una sinistra che dia voce agli ultimi, alla solidarietà, che riesca a rappresentare la società ma non solo che riesca anche a promuovere un nuovo rapporto tra società e politica, che possa creare società!
    sinistra europea, una forza europeista e mondialista, pacifista capace di portare un nuovo modello di società al governo!

  3. Anonimo scrive:

    Non credo sia questione di antagonismo, la sfida è costruire una nuova sinistra, il cui aggettivo è tutto da definire. una sinistra che dia voce agli ultimi, alla solidarietà, che riesca a rappresentare la società ma non solo che riesca anche a promuovere un nuovo rapporto tra società e politica, che possa creare società!
    sinistra europea, una forza europeista e mondialista, pacifista capace di portare un nuovo modello di società al governo!

  4. coscienzadiclasse scrive:

    Non ho dimenticato nemmeno io il comportamento diessino in quell’occasione. E spero non lo dimentichi nessuno.

  5. rudi scrive:

    caro Pietro, ho scoperto da poco il tuo blog, e proprio oggi ho ricopiato sul mio una notizia appena lanciata dall’ANSA. Oggetto: Marcos scrive a Moratti.
    Ciao.