Da Epolis di oggi
Nella confusione sovrana che regna nei gruppi dirigenti delle forze di opposizione – confermando la diagnosi più pessimista sulla malattia del sistema politico -, un po’ d’ordine lo mettono gli elettori e i simpatizzanti. E così, come avevamo auspicato qualche settimana fa su queste colonne, indicando la strada delle primarie, la domenica 24 gennaio per la Puglia e per Venezia ha sbloccato un conflitto ormai distruttivo e lacerante. Anzi: ex malo bonum, visto che l’altissima partecipazione in quest’occasione fornisce energie, forza, speranze dopo settimane deprimenti. Certo: un disegno politico – quello di un nuovo centro-sinistra allargato – rischia di essere compromesso. Casini ha già annunciato il sostegno in Puglia alla dissidente Pdl Poli Bortone. Ma Vendola, non solo D’Alema e Bersani, non sostiene la tesi di un frontismo duro e puro: ha del resto operato una rottura dolorosa col suo ex-partito proprio su questo punto. La differenza, semmai, è sul come si allarga, e soprattutto su chi deve allargare. Oggi per vincere in Puglia, la distensione tra Vendola e D’Alema è indispensabile. Anche a Venezia, la prevalenza di un uomo prestigioso, come Orsoni, e fuori dagli equilibri partitici, offre al centrosinistra l’unica possibilità per battere Brunetta e il grande apparato di potere e di finanza che intende lanciare un assalto alla grande roccaforte della sinistra nel nordest.
Aspettiamo fiduciosi che con lo stesso spirito, e con metodo analogo, o con atti un po’ giacobini ma liberatori -. com’è avvenuto in Lazio con l’autocandidatura di Emma Bonino – l’opposizione decida le candidature in Umbria, in Calabria e in Campania. Ora la palla si sposta in casa Udc: la furbizia dei due forni aperti – uno per parte- si sta bruciando. Occorrerebbe avere la forza, dove è ancora possibile, e sicuramente dopo le regionali, di fondare non sulle sabbie mobili un rapporto più duraturo fra una componente moderato-cattolica, e una componente di sinistra riformatrice.
I prossimi dieci giorni ci racconteranno se l’opposizione ha riaperto la partita delle regionali – obiettivo che solo qualche settimana indietro sembrava irrimediabilmente compromesso – o se, al di là di Lazio e Puglia, la maggioranza si avvia verso un plebiscito. Anche il caso Bologna, con la decisione di Delbono di dimettersi, sembra dire che si sta prendendo a sin istra l’iniziativa. Forse è passato il momento più difficile. Sperando sempre che tutti, da questo lato, remino con forza dalla stessa parte.
29 gennaio 2010 alle 18:06
e’ vero la puglia con le sue primarie ci ha dato una grande speranza che personaggi alla lider maximo siano sempre piu estromessi dalla politica per il loro torbido operare,con l’auspicio che uomini come ,nicky vendola si affermino sempre di piu nella sinistra italiana,questa e’ la sola speranza perche il domani sia piu roseo,il resto e’”roba” da musei degli apparati.