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Da Epolis di oggi

Il bilancio dell’azione del Governo sulla vicenda Alitalia si sta facendo drammatico. Lo sciopero dei lavoratori dei bagagli e delle pulizie a Fiumicino, ai quali Cai-Alitalia non ha ancora detto nulla sul loro futuro, ha messo ieri in ginocchio il trasporto aereo di tutto il Paese, già seriamente provato dall’inefficienza con cui, nelle quarantotto ore precedenti, si è affrontato il maltempo. D’altra parte, la nuova compagnia si muove decisamente, e fa bene, per un’alleanza con Air France: la quale si troverà a controllare la nuova Alitalia pagando molto meno di quanto avrebbe fatto nove mesi fa. Sarkozy ringrazia della generosità di Berlusconi. Non possiamo immaginare, conoscendo la sua intelligenza, che Bossi creda ad una parola su Lufthansa – che precisa di non aver mai avanzato una proposta -. I governanti di Milano e di quei territori, troppo impegnati a prendersela con Roma, avrebbero fatto meglio a spiegare ai loro cittadini perché non sono stati capaci di spalare la neve.

In questa babele confusa emergono alcune verità indiscutibili: 1) la cordata Cai è stata assemblata alla rinfusa, senza un progetto industriale, e con un’operazione di consociativismo politico-economico assai discutibile; 2) di lavoratori ci si è occupati poco, con i piloti e gli assistenti assai più forti e garantiti di chi con fatica e con ogni avversità carica e scarica i bagagli e garantisce il trasporto; 3) aprire la nuova Malpensa fu un tragico errore, compiuto dal primo Governo Prodi, e dall’ossessione del centro-sinistra di inseguire localismi fuori da ogni logica economica. I milanesi hanno giustamente difeso con i denti Linate, i torinesi Caselle, i veneziani Tessera, e così via. Davvero qualcuno immaginava che la capitale senza Fiumicino? Come non dare ragione oggi a Alemanno, ieri a Rutelli e a Veltroni?

Alla fine di questo costosissimo gioco dell’oca si ricomincia: Air France, Fiumicino, Malpensa con un ruolo di supporto per Alitalia. Tutto fatto male, tardi e in modo demagogico e strumentale. L’unico modo, ora, perché il 13 gennaio la nuova compagnia possa davvero partire è riconoscere i diritti dei lavoratori, e soprattutto di quelli che faticano di più e di cui le grandi lobbies si dimenticano con facilità.

Pietro Folena

indipendente di sinistra

www.pietrofolena.net

Una Risposta a “Il gioco dell’oca”
  1. loriana scrive:

    egregio signor folena sono una ormai EX ASSISTENTE DI VOLO PRECARIA ALITALIA che dopo giorni di riflessione ha deciso di scriverle in merito a questo articolo per cercare di spiegarle,anche se sicuramente facendo confusione,un’altra realtà oltre a quella da lei giustamente descritta e difesa.ho iniziato la mia pluriennale carriera da precaria in alitalia nel maggio 2001 e l’ho terminata non per mia volontà nel novembre 2009.durante questi anni le posso garantire che la mia vita lavorativa non è stata tutta rosa e fiori:stare lassùnon è poi così rilassante ed estraneo alla fatica come si crede e anche noi lavoriamo nonostante le avverse condizioni meteo che se proprio non ci bagnano fisicamente ci spaventano psicologicamente…a noi ed ai nostri passeggeri con le piùvariegate conseguenze…le posso inoltre garantire che da precari la vita non è bella nemmeno per chi nell’immaginario collettivo passa la propria vita tra alberghi di lusso (???) e centri di bellezza (???)……beh le confesso che la vita di un/una assistente di volo non è più così da anni!!!!cmq la parte che più mi premeva farle conoscere è la situazione attuale di noi EX PRECARI dimenticati da tutti e lasciati nella disperazione più assoluta alla ricerca di un lavoro in un mercato che superati i trenta anni non sa più cosa farsene di te e in un clima di crisi economica generale!!ora io mi chiedo:solo perchè nell’immaginario collettivo il nostro era un lavoro migliore di altri è giusto lasciarci affogare nella disperazione e dimentacarsi di noi???sa anche noi abbiamo qualcuno a casa che dipende da noi. personalmente credo che mio figlio non meriti di vedersi negato un presente dignitoso solo perchè figlio di chi da laureata aveva pensato di poter seguire la propria passione per il cielo senza rubar niente a nessuno e che ora si ritrova solo l’impronta di una bella pedata nel fondo schiena preceduta da tante belle promesse prima,in campagna elettorale, da chi aspirava al governo e poi da chi spacciandosi per sindacato dalla parte dei lavoratori si accingeva ad alzarsi da un tavolo delle trattative dopo aver firmato,senza opprsi, il massacro di TUTTI i lavoratori alitalia!
    chiedendole scusa per la confusione e per lo sfogo le porgo i miei saluti.