

Il Pd e lo sciopero generale del 12
Scritto da: Pietro Folena in Diario, Politica nazionale
Da Epolis di oggi
Le ultime settimane ci hanno regalato una rappresentazione del dibattito interno al PD demoralizzante. Non mi turbano le lotte intestine: la politica non è un pranzo di gala, e i partiti senza dialettica e democrazia sono azzoppati. E’ la ragione di queste lotte che però appare opaca: il tema sembra solo chi comanda, tra ex-diessini e ex-democristiani. Il Pd invece dovrebbe avere la forza di dire al Paese cosa vuole: che idea di società, di lavoro, di sicurezza, di garanzie per milioni di italiani angosciati per il proprio futuro. Dovrebbe dire se è più una forza di sinistra, dei lavoratori, o una forza moderata, vicina ai grandi poteri di questo Paese. Dovrebbe dividersi, se necessario, su questo, su quali ricette perseguire, se essere socialista e laburista, o liberale e moderata.
E sì che la crisi delle borse e la vittoria di Obama hanno chiuso definitivamente la luna di miele di Berlusconi. Il premier rimane un mago della comunicazione: ma nessuno, neppure Mago Merlino, potrebbe ora sostenere che la social card di Tremonti – che cosa sarà davvero non è dato sapere – è come la spada nella roccia. L’opposizione, malgrado la forte delegittimazione provocata dalla fine anticipata della scorsa legislatura, ha sulle sue spalle – permettendo la leadership del PD, in tutte le sue espressioni – una significativa responsabilità. Non si tratta solo di concorrere qui ed ora alle misure anti-crisi ( l’arroganza che il premier ha avuto nel respingere la disponibilità del PD è stata poco lungimirante): ma soprattutto di far intendere se, a fronte della destra che, dopo aver propugnato l’ultraliberismo ora disegna un nuovo statalismo protezionistico e un po’ xenofobo, c’ è una sinistra di tipo nuovo, che rompe col pensiero unico del mercato e che riscopre il lavoro, la vita, la cultura. Il Pd sembra ancora invece impantanato nella palude mercatista degli anni passati: e così fatica a parlare al cuore di un popolo che vuole più salario, più dignità, più garanzie. Gli studenti e il mondo della scuola e dell’università hanno rotto l’incantesimo berlusconiano. Ora toccherà agli operai e ad altre categorie. Il Pd dovrà allora dire con chiarezza se il prossimo sciopero generale del 12 dicembre, le sue ragioni e le sue proposte, stanno scritte nel proprio DNA.
Ci piacerebbe che Veltroni e Rutelli, D’Alema e Marini, dessero voce e rapresentanza senza esitazioni a questo popolo.
4 dicembre 2008 alle 4:54
“Ci piacerebbe che Veltroni e Rutelli, D’Alema e Marini dessero vocve e rappresentanza senza esitazioni a questo popolo”….? In poche parole Tu vorresti che il PD diventasse un partito di sinistra. Un PD il cui segretario manda Fassino a firmare il Manifesto del Pse a Madrid come segretario dei DS!!! I DS che sono stati sciolti, uccisi e liquidati? Un PD che non prende posizione sui diritti civili e tace T A C E sul NIET del Vaticano alla proposta Francese con al seguito 27 Paesi Europei fatta in sede Onu? Se Berlusconi non avesse ancora una volta preso in giro gli Italiani con l’ultima manovra economico-sociale chissà se Epifani avrebbe portato ancora avanti lo sciopero del 12. Motivo? Sanno anche i muri che è accreditato come candidato alle Europee in quota PD… No, caro Pietro! Solo una Sinistra vera, unita e intelligente può spostare il baricentro di questa massa ectoplasmatica chiamata PD. Al Popolo diciamo le cose come stanno. Saluti. f.f.
6 dicembre 2008 alle 21:06
certo che se uno si aspetta che tale bordello pd ,possa dare risposte ai quesiti di folena,penso sia molto piu reale prendere una bici ed arrivare su marte.ma perche rendiamo la ns vita cosi cupa ed infelice a rincorrre il nulla in forma pd.