

La favola yuppie? era un horror
Scritto da: Pietro Folena in PietroTV, Welfare per la ConoscenzaDa Epolis di oggi
Son morti gli yuppies, viva gli yuppies! Il triste Gordon Brown, protagonista – dopo i disastri bellici di Blair – del più spettacolare declino dei laburisti, oggi appare un gigante : i viveurs Sarko e Silvio, la compassata Merkel, il funambolo Zapatero, e persino il cottissimo Bush sembrano scolaretti in fila dietro allo scozzese-che-non-sa-sorridere. Lasciamo stare le previsioni sulle Borse e su quanto succederà, godendoci le passeggere giornate di bel tempo. Il triste Gordon – proprio lui, cancelliere dello scacchiere in anni di record di profitti in borsa – simboleggia la caduta degli yuppies. Sì: Happy Days e i suoi preppies (coi nostri paninari, Timberland e maglioncino, di Milano da bere e dintorni) sembrano i reperti archeologici del museo sul turbo-capitalismo finanziario; e, come ricorda lo scrittore McInerney , già il lunedì nero dell’87, aveva fatto sentenziare sulla morte degli yuppies, veri pionieri del meraviglioso mondo liberista. Erano tutt’altro che morti, allora: si erano solo malati, e sono tornati, prima a governare la più grande privatizzazione della storia del mondo – la famosa terza via, che il triste Gordon dovrebbe ricordare-; e poi, vedendone gli effetti, a fare gli snob (bourgeois-bohémiens, i bo-bo, e poi hipster, e hipsterici ). Ora basta: si nazionalizza. Non la chiedono i comunisti, ma a gran voce i manager che hanno incassato per anni stock options stellari. E‘ ora che paghi Pantalone!
Lo yuppismo questa volta è proprio malato grave: il 4 novembre può addirittura vincere un nero la corsa per la Casa Bianca. Ma per dichiararne l’estinzione non possiamo aspettare che il Billionaire diventi un’associazione filantropica. Divertirsi piace a tutti, magari con più gusto, e non è di destra. E se la cocaina è, come scrive McInerney, il vero motore di quel modello di vita, siamo ben lontani da poterlo dichiarare estinto. Bisognerebbe invece che ora cambiassero alcune regole: che si vietassero i prodotti finanziari speculativi, che si portasse molta etica nell’economia e nella politica, che, con la Tobin Tax, si tassassero le transazioni internazionali, che le istituzioni promuovessero la giustizia sociale e la cultura per tutti. E che le classi dirigenti dessero di sé un’un immagine più sobria, trasmettendo ai giovani un’idea di società e di vita fondata su valori più veri. Favole? Era una favola il mondo degli yuppies. Si è rivelato un horror. Non costa nulla provare a seguire un‘altra strada.
14 ottobre 2008 alle 15:13
La sinistra non è tale se non fa proprie queste sacrosante rivendicazioni…