

Caro Fassino, ecco perché lascio i Ds
Scritto da: Pietro Folena in Diario, Politica nazionaleda l’Unità dell’11 aprile 2005
Caro Piero,
oggi si interrompe la mia esperienza nei Ds, dopo quasi trentatré anni di militanza. È un passaggio doloroso della mia vita che pensavo di compiere con più tranquillità e rivedendomi con te nei prossimi giorni, al mio rientro in Italia. Ma il gioco al massacro avviato da alcuni giornalisti – segnalo in particolare un articolo del Corriere della Sera – mi costringe ad accelerare i tempi e a chiarire la mia posizione. Un gioco al massacro che, comandato dalle leggi del mercato dell’informazione, neppure in un momento come questo ha rispetto per le persone e per le loro storie.
Da molti mesi, come chi mi sta più vicino sa bene, avevo maturato l’orientamento di far passare le elezioni regionali per compiere ciò che le mie convinzioni profonde mi dettavano. Non intendevo turbare in alcun modo un passaggio, quello elettorale, troppo importante in vista dell’alternativa a Berlusconi e alla destra. Il successo generale dell’Unione alle regionali, il brillante risultato dei Ds, l’esito positivo della lista Uniti nell’Ulivo e perfino i dati inferiori alle aspettative di Rifondazione, oggi mi permettono di essere me stesso arrecando il minor danno ai Ds e alla nostra causa comune.
La mia valutazione è infatti che questo risultato spalanchi le porte, oltreché alla probabile vittoria alle politiche, alla costruzione della Federazione come soggetto forte di centrosinistra. Non credo, come ti ho detto personalmente, che ciò comporti un’inevitabile deriva moderata dei Ds – ho anzi apprezzato, della tua relazione all’ultimo Congresso, gli aspetti più autenticamente socialdemocratici -. Temo piuttosto che si rafforzi l’illusione che basti l’unità della Federazione per reggere la sfida della coesione dell’Unione, e si rinunci ad un confronto vero e rigoroso tra riformisti e radicali facendo cadere steccati e pregiudizi.
La Puglia è stata la cartina al tornasole di questo problema politico. Ho sostenuto, a differenza dai Ds nazionali e regionali, Nichi Vendola fin dalle primarie – e anche allora sono stato oggetto di accuse e denigrazioni – convinto che fosse necessario mescolare riformisti e radicali, passeri e merli, com’è stato scritto, e che la distinzione tra posizioni dovesse andare oltre le categorie del Novecento. Oggi gioisco in particolare della vittoria pugliese perché si dimostra che non ero un visionario, e che era invece povera l’idea della politica fondata sullo schema della competizione tra simili al centro.
Questa vittoria dà anche a me una grande responsabilità. Non è un’eccezione, ma impegna a lavorare, oltreché su candidature vincenti com’è stata quella di Nichi, su soggettività nuove che vadano oltre le esperienze del passato (comunismo, socialismo, liberalismo democratico, centrismo, magari con una spruzzata di movimenti). È una sfida di lungo periodo. Ma urge cominciarla ora. È una sfida sui contenuti.
Con la minoranza di sinistra abbiamo cercato, esercitando fino ed oltre il limite il diritto al dissenso, di condizionare la politica prevalente nei Ds. Ma il catalogo di differenze programmatiche e culturali è molto ampio: dal rifiuto comunque della guerra e dell’uso della forza alla volontà di invertire i processi di privatizzazione dei servizi pubblici e in particolare dell’acqua, dal legame con la condizione salariale e democratica dei lavoratori alla nuova centralità della “questione morale” nell’Italia di oggi fino alla scelta strategica della democrazia partecipativa contro la personalizzazione autoritaria della politica e della decisione.
Riconosco a te e alla tua segreteria, osteggiata da un “partito nel partito” che fa di una concezione spregiudicata del potere e di una sostanziale indifferenza ai valori la propria identità, il merito di aver avuto determinazione nel perseguire una vocazione “riformista”. Oggi tu sei il vero protagonista, insieme a Prodi, del disegno “riformista”.
È allora indispensabile che tra le due rive – quella della purezza riformista e quella della purezza radicale – non venga meno il proposito di costruire un ponte, largo e solido, capace di mescolare culture ed esperienze. Altri compagni e amici lo continueranno a fare dall’interno dei Ds, o della Margherita. Ad essi mi continua a legare un sentimento profondo di comunanza.
Io preferisco, per propensione interiore – si può dire, parlando di politica, “spirituale”? – attraversare il fiume, stare sull’altra riva, provare ad aiutare a costruire il ponte da lì. È un ponte non solo tra le truppe della politica e della sinistra italiana, ma tra le persone, le vite, le esperienze individuali e collettive, con la convinzione che la società di oggi, il mondo odierno, la coscienza contemporanea richiedono di non essere pigri, di avere coraggio.
Non faccio un passo indietro. Una storia così lunga non si cancella, e il Pci, la Fgci, il Pds e i Ds mi hanno dato immensamente di più di quanto io abbia dato loro. Ma quella storia può vivere ancora sul ponte che costruiremo, nei rapporti da coscienza libera e indipendente che avrò con un partito, Rifondazione, in cui non entro ma che ha avuto il coraggio di rimettersi radicalmente in discussione. E quella storia vivrà se faremo diventare l’Unione la casa comune dei democratici italiani.
Tutto il resto – le insinuazioni di questi giorni e una non nuova campagna di demolizione personale – non mi tocca.
A te e a tutti i compagni e le compagne della Direzione e del Partito sento il bisogno di augurare buon lavoro e tanti successi.
Ora anche per me, ricordando il mio amico Tom e le tracce che ha lasciato, è tempo di rimettermi in cammino seguendo la mia ragione, i miei sentimenti, il mio istinto.
11 aprile 2005 alle 12:39
hai fegato. coraggio, ci sono molti “attivisti” che stanno facendo il grande passo e lasciano i ds.
e proprio per entrare – anche se tu non lo farai – in rifondazione.
si avverte sempre più l’esigenza di un grande contenitore della sinistra “sinistra”, che non sia solo una scatola elettorale ma bensì un luogo dove elaborare programmi e discutere.
ma si badi a non disprezzare la materialità del mero voto e del listino! senza rappresentanza le idee non sono nulla.
11 aprile 2005 alle 13:01
queste parole testimoniano la tua autenticità. i ragazzi di Mattinata hanno fatto bene a fidarsi di te e a seguirti nella competizione elettorale. anche se è andata come è andata, resta comunque il seme della consapevolezza delle nostre forze che tu hai saputo piantare. spero che le strade della politica ci facciano incontrare ancora, se così non fosse: buona strada.
11 aprile 2005 alle 13:31
Caro Pietro,
A nome di tutta la sezione DS di Ostia Lido (sicuramente della larga maggioranza che abbiamo come “area Folena”) ti esprimo la più piena solidarietà, non solo politica.
Sei e resterai un nostro riferimento e sono certo che insieme continueremo a lavorare per una sinistra forte capace di rappresentare al meglio le istanze e gli ideali di libertà, giustizia sociale e democrazia partecipativa che ci muovono.
11 aprile 2005 alle 13:52
Ciao Pietro,
da Gennaio non ho piu’ rinnovato la tessera dei DS sebbene durante queste elezioni abbia fatto il Rappresentante di Lista ed abbia dato una mano per un candidato del Correntone che qui ad Asti ha vinto di un bel po’ sul candidato favorito della maggioranza.
Se il disegno che traspare dalla tua lettera e’ quello del PONTE, ovvero del partito di sinistra che sia sinistra allora fai in fretta a costituirlo, collabora con Occhetto, collabora con chi di sinistra e’ in buona fede, ma collabora con la tua classe e conoscenza e fallo in fretta, in tanti attendiamo una risposta, nel 2006 vinceremo le Politiche, vorrei andare al Governo con uno schieramento di sinistra……
A presto!
Andrea
P.S
Un grande saluto a Gianluca Poscente!(Aprile..ndr
11 aprile 2005 alle 13:52
Caro Pietro,
la scelta coraggiosa che hai compiuto, pagata da tormenti interiori che la gente difficilmente percepisce,è coerente con tutta la tua militanza nella sinistra italiana dalla FGCI fino al giorno d’oggi. Per amore della verità delle idee che hai dentro di te rinunzi ad alti riconoscimenti nel gruppo dirigente primario dei ds che è alla vigilia di passare dall’opposizione al governo del Paese per una scelta di difesa di valori essenziali del socialismo.
Ti auguro di affrontare con fiducia questa nuova fase della vita nella stima di quanti si affidano e si affideranno a te perchè la sinistra al potere non significhi la continuazione dell’esperienza di centrodestra sotto spoglie più civili ma il ribaltamento di politiche del lavoro, della scuola, dello stato sociale inaccettabili ed iugulatorie.
Auguri da un vecchio compagno siciliano che ti ha seguito da lontano nelle tue battaglie!!
11 aprile 2005 alle 14:54
cARO COMPAGNO, SONO UN TUO AMICO DELLA PROVINCIA DI GROSSETO,CAPOGRUPPO DS IN CONSIGLIO COMUNALE DI SANTA FIORA PER L’ESATTEZZA.
TCAPISCO IL TUO PASSO ANCHE SE MI HA FATTO RIMANERE MALE POICHè SEMPRE MENO PERSONE SERIE RIMANGONO NEI DS… TUTTAVIA IL “CORRENTONE” HA SEMPRE BISOGNO ANCHE DI TE PER CHè NON BISOGNA DARLA VINTA A TANTI BANDITI DI QUESTO PARTITO.
IO, PER ORA, RESTO PERCHè IL PARTITO è PIù NOSTRO CHE DI TANTI ALTRI CHE NON SANNO NEMMENO CHE COSA SIA UN PARTITO E L’ONESTà… EPPURE COMANDANO NEI DS… UN AFFETTUOSO ABBRACCIO, CON LA SPERANZA DI UN TUO RIPENSAMENTO,RICCARDO
11 aprile 2005 alle 15:15
Caro compagno pietro, da ex attivista di rifondazione esprimo tutta la mia solidarietà per il coraggio della tua scelta. Tuttavia tengo a precisare che la politica attuata da rifondazione, anche se’ molto piu’ radicale del riformismo diessino, lascia molti compagni che come me si sono trovati a percorrere un cammino comune dalla fgci al pci al pds, al quanto perplessi.Riallecciandomi all’intervista rilasciata dal compagno Diliberto, mi sono ritrovato a condividere la parte concernente la creazione di una federazione delle sinistre all’interno dell’unione per dare un certo peso alla coalizione stessa, e per non far scivolare l’asse politico ad una deriva troppo riformista; “non occorre che ognuno coltivi il proprio orticello”, rifondazione ha attuato un certo braccio di ferro all’interno della coalizione stessa, ma in termini di risultati elettorali si avverte una flessione di consensi registrati, facendo riflettere chi come me crede ancora in certi valori radicati,che il cambio di politica attuato da rifondazione nel corso degli ultimi sei anni sia stato un percorso verso un utilitarismo dannoso sia per rifondazione stessa, per la sinistra con la non nascita della confederazione unitaria, e che potra’ rilevarsi dannosa anche per l’unione.
Calorosi saluti ed un augurio di un impegno proficuo per la costruzione di una sinistra forte, radicale, e pluralista.
11 aprile 2005 alle 18:49
Caro Pietro,
ho fatto un cammino come il tuo, sono un ragazzo di 34 anni che ha mosso i primi passi in politica con la tessera della FGCI “rifondata” da te, Vendola e tutta quella classe dirigente là. Poi PCI, PDS, DS (Correntone), tutto “regolare” fino a qualche mese fa. Adesso sto entrando nei Comunisti Italiani, piccolo ma bel pezzo della sinistra del centrosinistra. Gioisco per la vittoria dell’Unione e desidero vedere Prodi premier, ma vorrei che quel giorno la sinistra dell’Unione pesasse di più, e quindi il cuore, la ragione e la passione là mi portano. Ci reincontreremo di nuovo, anche se da partiti diversi, dopo una vita di militanze parallele. Forse non sarai da solo, forse non saremo da soli, a fare questa scelta. In bocca al lupo e ALE’ !! Matteo
11 aprile 2005 alle 23:02
Caro Pietro,condivido in toto la tua saggia decisione,via da un partito che di sinistra ma sopratutto di democratico non ha piu’ nulla.Spero che il tuo futuro ti riservi una grande rivincita nei confronti di coloro che in questi ultimi anni hanno fatto della tua esperienza,del tuo essere leader e del tuo peso politico un “pozzo” dal cui dissetare la propria sete di opportunismo finalizzato al potere.hasta siempre
12 aprile 2005 alle 0:10
Complimenti per il coraggio,sono contento da militante di rifondazione di poter condividere questo importante percorso di rinnovamento con compagni come te.
12 aprile 2005 alle 0:50
Anche io, tra passeri e merli. Per me, insieme ad altri della sinistra ds, sei un punto di riferimento politico, come disse una volta camilleri in un teatro di Roma(la mia città) “restiamo in contatto”.
Perchè la “balena arancione” la fanno davvero.
12 aprile 2005 alle 4:40
buon viaggio compagno folena, e buon cammino ovunque tu vada.
12 aprile 2005 alle 15:50
Non capisco questa scelta di abbandonare i ds in questo momento. La malattia della sinistra è sempre stata questa: dividersi, dividersi e ancora dividersi. Non è facile stare dentro un partito. Siano essi i ds, rifondazione, margherita, sdi, radicali e quant’altro. Ho avuto varie tessere in tasca, ma la delusione dopo alcuni anni è sempre stata la stessa, caro piero. Non capisco come una persona intelligente come te non lo abbia capito. Ho la tua età (o poco più) e l’esperienza di vita mi obbliga a resistere dentro un partito che non mi lascia spazio adeguato. Ma occorre cambiare avendo i numeri dalla propria parte, altrimenti a cosa serve ? La politica di Rifondazione “sembra” di sinistra ma alla fine è la solita posizione massimalista di sempre. Ripensaci. La strada per cambiare si fa più nitida. Proprio ora decidi di abbandonarla ?
Ciao.
Scott
12 aprile 2005 alle 16:01
Mi spieghi invece il contrario,cioè perchè avrebbe dovuto restare nei ds dopo quanto gli è stato fatto?
12 aprile 2005 alle 18:40
Pietro,
la notizia del tuo passaggio a Rifondazione ha “scosso” molti dormienti della sinistra, qui giù a Cosenza.
Diversi amici ex Ds, attualmente senza tessera, stanno seriamente pensando di iscriversi a Rifondazione.
Finalmente l’atto coraggioso che aspettavamo da un importante esponente Ds, da un po’ troppo tempo per la verità, è stato fatto. Spero che molti ti seguano.
Ti auguro tantissima fortuna in questo difficile cammino.
13 aprile 2005 alle 12:38
Sei grande! Una scelta coraggiosa e importante che incoraggia, nonostante tutto, ad andare verso un nuovo mondo possibile! Il vento che spira da Sud piano piano si farà sentire dappertutto, ciao antonio – Firenze
13 aprile 2005 alle 13:57
Caro Gianluca (Poscente),sono un compagno di Roma che vorrebbe sapere se c’è la paossibilità di assistere ad una riunione dell’area Folena della tua sezione. Così per curiosità e sapere di cosa parlate.Grazie, Carlo
13 aprile 2005 alle 14:22
Ma volevo fare una domanda: anche Guido Iodice è così affascinato da Rifondazione?
15 aprile 2005 alle 23:51
X Carlo: io a Rifondazione ci sono stato già. Affascinato non è il termine che userei. Diciamo che sono contento che Fausto abbia svoltato. Mi iscriverò a Rifondazione, non riesco a stare neanche un giorno senza una tessera in tasca. E’ un difetto, lo so. La politica si può fare in tanti modi diversi.
p.s. ma ci conosciamo?
Ciao Guido
19 aprile 2005 alle 11:06
dopo quello che hai contribuito a fare nel 2001 con candidature sballate, nel mio collegio 19 di Battipaglia (sa) avete catapultato il verde MATTIOLI, con l’immorale candidatura data ad Andrea De Simone che solo pochi mesi prima si era candidato ed era stato eletto al Consiglio Regionale della Campania, bene penso che hai fatto una buona scelta, magari ti seguissero SALES, DE SIMONE, MORRONE, VOLPE e quanti altri cercano in tutti i modi di boicottare il progetto riformista anteponendo i propri e personali sentimenti a Salerno come in Italia, forse cambiare aria farà bene a Voi e soprattutto a NOI del DS. Comunque buon lavoro !!!!