

Siamo stati spazzati via
Scritto da: Pietro Folena in ELEZIONI 2008, Politica nazionale, tags: arcobaleno, disfatta, giordano, pd, sinistra, veltroniSiamo stati spazzati via. Senza pietà, travolti nella nostra retorica sulla sinistra e sul bisogno di sinistra. Fuori dal Parlamento, c’era riuscito solo il regime. In questo caso si è trattato di un suicidio. Non più comunisti, non più socialisti, non alternativi, verdi o movimentisti. Non più un altro mondo possibile. Le nostre litanie sono insopportabili.
La sinistra non ha colto l’occasione straordinaria, e largamente immeritata, che un anno fa si era presentata. Il PD era in difficoltà, Bertinotti aveva aperto la strada, la sinistra DS era uscita dal PD. Veltroni non si sognava ancora di candidarsi. E invece la tragica politica di Giordano, e degli altri capi della sinistra, ha sequestrato quest’occasione. Al Congresso della Sinistra Europea chi diceva di andare oltre Rifondazione è stato emarginato e messo sotto accusa. Si è avviato un congresso straordinario del PRC per difendere l’identità comunista, sconvocato sei mesi dopo. La sinistra DS ha perduto pezzi per la strada. Alla trattativa sul welfare ci si è andati divisi. E intanto Veltroni era sceso in campo, e il vento era già girato. Fino al “segno grafico” –era vietato chiamarlo simbolo- dell’8 e del 9 dicembre.
Ora si pontifica contro Veltroni. Anche lui deve riflettere, sul perché lo spostamento al centro non ha attratto nuovi elettori, e sulle conseguenze della rottura a sinistra. Ma noi dobbiamo riflettere prima di lui sul perché tante istanze di sinistra si sono riconosciute nel PD, al punto che –occupando anche gli ultimi banchi dell’estrema sinistra- questo partito un po’ naif appare oggi agli italiani come la sinistra, il suo nuovo nome. Dobbiamo riflettere su tutti i nostri no, spesso non motivati, e sulla caricatura di rompiscatole minoritari che ci siamo fatti cucire addosso, confermata da troppi comportamenti.
La malattia della sinistra è profonda. Sta nel ceto politico, separato dalla vita delle persone (anzi, in quattro ceti politici, indisponibili a lasciare la mano). E nella mediocrità dei capi tribù, l’un contro l’altro armati, protagonisti del tragico collasso della formazione delle liste: si sono piazzati, con le loro correnti, rigorosamente alla Camera, neppure sfiorati dal pensiero che il 4 % fosse a rischio. Chi era fuori da quegli equilibri è stato messo al Senato, sapendo dell’impossibilità dell’impresa. Ma l’autismo politico non ha permesso a nessuno –neppure a noi che nell’associazionismo politico abbiamo per mesi inutilmente predicato la necessità di un’impresa coraggiosa e nuova, senza però riuscire a praticare questa strada- di sentire i rumori di fondo. L’indifferenza. La lontananza. L’assillo per problemi quotidiani fuori dalle nostre analisi ideologiche e astruse. Gli operai votano per Berlusconi e per Bossi.
Su queste macerie non si costruisce niente. Non credo nelle sconfitte salutari. E soprattutto non vedo chi, e come possa avviare un processo di ricostruzione dall’interno delle quattro forze travolte da questo tornado. Comincia un quinquennio in cui la destra non farà gli errori del passato, e in cui il PD cercherà di coprire il vuoto che noi abbiamo lasciato a sinistra.
Solo una radicale lontananza da chi ha guidato i partiti della sinistra in questi anni, un diverso rapporto con le anime di sinistra del PD e il senso di una missione da compiere nella costruzione della sinistra nei posti di lavoro e nella società, può permettere di avviare una nuova impresa dall’esito incertissimo.
15 aprile 2008 alle 15:50
Per quasi 30 anni sei stato un mio punto di riferimento politico e mio ideale “predestinato” alla guida della sinistra italiana. Pertanto sono stato molto deluso dal tuo abbandono dei DS per approdare a PRC, un partito che ho sempre considerato vivere di rendita su le battaglie e i simboli di un glorioso passato, guidato da una classe dirigente decisamente non all’altezza di rifondare alcunché. Ora dopo questa batosta ( non solo per la sx ma per tutta la democrazia italiana) da sempre più convinto elettore PD, trovo nelle tue parole la giusta analisi di quanto accaduto e le premesse per un futuro comune.
15 aprile 2008 alle 17:29
Finalmente la prima analisi lucida della sconfitta della sinistra arcobaleno. Rizzo dice, poco anticapitalismo e basta bertinotti, Bertinotti dice, siamo stati lontani dai cancelli delle fabbriche, Giordano dice ci ha rovinato il Governo Prodi.
Nessuno dice (tranne te) che gl operai quando vedono quelli della sinistra arcobaleno li considerano dei “ferri vecchi”, con idee vecchie, modi e metodi vecchi.
I gruppi dirigenti della SA sanno di nobili decaduti che parlano di “mercificazione”, “alienazione”, tutte buone idee ormai diverdamente declinabili e ferme al 1800.
Sputare sull’accordo del welfare votato da 5 milioni di lavoratori, a cui è stata fatta almeno un assemblea informativa è è stato un grave errore.
A liberazione comanda RINA GAGLIARDI, al MANIFESTO, GABRIELE POLO, su notizie verdi (vedi la relativa puntata di report).
Consiglio di guardare il dvd di marco paolini “storie” quello su Gelmino Ottaviani, quello di cipolle e libertà (libro).
15 aprile 2008 alle 17:35
sottoscrivo in toto. La difficoltà di leggere ciò che stava veramente accadendo all’interno della galassia arcobaleno ha portato ad una profonda presa di distanza della gente che ha smesso di capire e alla fine anche di volere indovinare. O forse ha capito anche troppo e ci ha sfanculato – e anch’io, sinceramente, mi sono rotto le scatole di questa sinistra che non riusciva ad uscire dai cinema della capitale.
Alla fine temo che quello della sinistra arcobaleno, più che un assassinio sia stato un suicidio.
Ma se è così, come facciamo per chiudere definitamente questa pagina politica? Come ricostruire una sinistra antagonista moderna? Niki ha detto “il novecento ci è cascato addosso” (vado a memoria). Come uscire da sotto le macerie? Come i Blues Brothers? Non credo.
Ci penserà la realtà a darci altre chances, a dimostrare che una sinistra radicale è necessaria per potere pensare l’oltre, ciò che gli altri pensano irrealizzabile, per andare oltre i muri ed oltre i tabù.
Certo, pensare che tu sei fuori e un Adinolfi forse è dentro… mmmh è raccapricciante
15 aprile 2008 alle 17:45
Ma in che mondo vive “l’estrema sinistra”? Non si é ancora resa conto che seppure esiste ( senza dubbio) un possibile elettorato questo in buona misura NON ha dato il voto a Veltroni ma ha preferito in larga parte altri partiti, Lega compresa, Berlusconi compreso?
Il colpo di grazia a una visione politica fallimentare, cieca nel non capire che il governo di uno Stato moderno ( inteso come comunità di cittadini) deve necessariamente tenere unite le sue componenti e contemperare in una mediazione onesta e non ideologica le istanze sociali che provengono da TUTTI – industriali, operai, artigiani, pensionati – , è venuto con l’ultimo governo Prodi dove la cosiddetta sinistra ha tagliato il ramo dove stava appesa trascinandoci tutti ( intendo proprio tutti) nella situazione attuale che si presenta come un’avventura di cui, spero tanto di sbagliarmi,non vedo il lieto fine. Non date la colpa a Veltroni ( appena un brav’uomo ma niente di più) che tutto sommato ha salvato il salvabile. Questo concetto di “sinistra” che finalmente arriva a pagare errori storici, è tramontato, spiace dirlo, forse per sempre.
15 aprile 2008 alle 18:53
Credo che ci sia l’obbligo di voltare pagina e ripartire.
Io sono andata a votare ed ho votato PD così come gli altri membri della mia famiglia, non perchè ritenessi tale partito rispondente alla mia sensibilità ma in quanto non credo che la Sinistra Arcobaleno fosse forza di governo ed ho quindi deciso di votare comunque contro….
Ho scoperto che come me hanno fatto tante persone elettrici di sinistra ed altre hanno invece deciso di non votare….
Penso che questo risulterà anche da un’attenta analisi dei flussi elettorali.
Alla Sinistra, anzi hai partiti che hanno costituito la Sinistra rimprovero di aver sbagliato sul Welfare e sulle questioni ambientali.
Gli ritengo responsabili di aver concesso agli avversari (PD compreso) di farsi chiamare “SINISTRA RADICALE” e questo lo ritengo un gravissimo errore dato che viviamo in un mondo che è fatto di comunicazione e dove le parole sono importanti.
Segretario, tu hai l’obbligo di ripartire per i nostri figli a cui dobbiamo lasciare un mondo e un paese migliore, tu hai una grande sensibilità di cui noi abbiamo bisogno, Il PD non ha interesse a ricoprire lo spazio lasciato dalla sinistra in quanto pensa che la sua espansione sia verso l’elettorato di centro; per cui quello spazio DOBBIAMO riprendercelo ma cambiando questa volta si radicalmente.
E’ giusto che certi personaggi si ritirino e si arrivi ad un drastico salto generazionale; dobbiamo ripartire da proposte concrete attuabili e di governo su ambiente
15 aprile 2008 alle 19:39
HAI SCRITTO:
Su queste macerie non si costruisce niente. Non credo nelle sconfitte salutari. E soprattutto non vedo chi, e come possa avviare un processo di ricostruzione dall’interno delle quattro forze travolte da questo tornado. Comincia un quinquennio in cui la destra non farà gli errori del passato, e in cui il PD cercherà di coprire il vuoto che noi abbiamo lasciato a sinistra
Dalle macerie che nessuno di noi avrebbe voluto trovare, chi è rimasto vivo si scossa la polvere di dosso e ricomincia a lavorare per la sinistra, vista da un rifondarolo. Fortemente dal basso, fortemente a sinistra, decisamente nel movimento. Con il motto nel cuore “in ogni lotta noi ci siamo” e l’obbiettivo di portare a casa dei risultati se mai riusciremo a riemergere dalla merda profonda nella quale siamo finiti. Rompendo le alleanze se non ci riusciamo.Chi è stato finora nei posti direttivi non è riuscito a portare molto a casa… Apprezzai molto la tua proposta di legge sul software libero.
Un saluto Alessandro
15 aprile 2008 alle 19:42
Piero. Già oggi, e lo sarà per lungo tempo temo, stiamo elaborando un tragico lutto. La sinistra è scomparsa dalle aule parlamentari. Non un senatore, non un deputato che ci possa rappresentare nelle istituzioni. Una parte significativa del paese non ha più diritto di voce. Questo non è giusto, direi anzi che è incostituzionale, ed è la prima battaglia che ci aspetta da combattere in ogni sede possibile. Ma poi occorre guardarci negli occhi ed avere il coraggio di dirci le cose come stanno. Tu Piero lo stai cominciando a fare, ma lo devono fare TUTTI. Occorre un grande bagno di umiltà, e di ritorno in mezzo alla gente, in mezzo ai suoi problemi veri e alle sue aspettative profonde. Quello che unisce tutti noi di sinistra è la nostra grande sete di giustizia sociale, ma dobbiamo anche fare in modo che le nomenklature siano di nuovo connesse con la base, e non con un’idea preconcetta o precostituita di essa.
Teniamoci forte, perchè il terremoto che ci ha travolto avrà altre terribili scosse di assestamento. Ma noi dalle rovine dobbiamo risorgere. Coraggio Compagni.
15 aprile 2008 alle 23:40
Ti stimo, condivido quasi al 100% le tue critiche alla forze che hanno dato vita alla sinistra arcobaleno (che comunque ho votato) mancanza di coraggio e di vera innovazione nelle prassi e negli uomini e donne.
Eppure nel tuo pessismismo c’è qualcosa che non mi convince del tutto. Una certa aria da “io ve l’avevo detto!”, e se fosse andata diversamente? Certo difficile immaginarlo ora, ma allora avresti fatto gli elogi alla sinistra finalmente unita e plurale? Non è che ti stai avvicinando al PD no? C’è bisogno di gente come te per far ripartire qualcosa a sinistra! Dobbiamo attraversare il deserto certo, ma bisogna farlo!!!
15 aprile 2008 alle 23:51
certo che i lemmings in confronto a voi hanno un istinto di conservazione invidiabile.
malgrado la convinzione che sia stato un risultato involontariamente cercato e meritato, sono molto rattristato dalla scomparsa della sinista dal parlamento italiano. una grande tradizione (a me vicina) che purtroppo si è spenta nell’incapacità di capire i bisogni di quella fascia di elettorato che credevate di rappresentare ancora.
e a ripartire da te o da Vendola è impensabile? e cambiare la visione abbandonando le battaglie di retroguardia e conservazione che purtroppo hanno caratterizzato i vostri ultimi anni…
so che molti stanno già provando a saltare sul carro dei meno sconfitti, non so se per opportunismo o per convinzione, però credo che ci sia ancora bisogno di una sinistra vera in Italia
15 aprile 2008 alle 23:52
PS non so se la tua storia personale ti impedisce di riavvicinarti al PD, ma a qualcuno non dispiacerebbe…
16 aprile 2008 alle 0:37
La tua è un’analisi durissima, pessimista, e per molti versi condivisibile.
Sono d’accordo quando parli di troppi no, non sempre motivati.
Io ho votato PD su entrambe le schede, dopo aver valutato tutte le possibilità, dall’astensione, al voto al PD alla Camera e a SA al Senato, dove il PD presentava Follini a capo di una lista lontanissima dalla sinistra. Ma i candidati di SA li vedevo altrettanto lontani dalle mie idee, per cui, come tanti, ho dato spazio al voto utile.
Eppure avverto fortemente la mancanza di un riferimento di sinistra, legato a una ispirazione socialista, nel nuovo schieramento parlamentare. Penso che un modo per rappresentare queste tensioni nella politica si debba trovare, o con un partito nuovo, o con una forte ala di sinistra all’interno del Partito Democratico, se questo partito deciderà di darsi una dialettica interna. Certo è vero che gli esiti sono incertissimi, temo che la società italiana disti davvero anni luce da noi.
Probabilmente il mondo del lavoro in Italia sta ripiegando come in certe parti dell’America, dove è diventato pauroso, reazionario e xenofobo, come ha detto, ritrattando poco dopo, Barack Obama. E’ un peccato, perché la sinistra, in queste condizioni, rischia di diventare un affare solo da borghesi intellettuali.
C’è bisogno di un grande lavoro sul territorio, lontano dalle ideologie, cercando di ridare fiducia alla gente, di sostenerla, di prendere sul serio le paure, cercando per i problemi soluzioni concrete e non di comodo.
16 aprile 2008 alle 7:12
Non credo che il PD sia interessato a rappresentare gli interessi che si era prefissato di salvaguardare uno schieramento che si dichiara di sinistra (e “sinistra”, in questo momento, per me è più importante di “comunista”): la moralità della politica, la risoluzione del conflitto di interessi, la lotta alla mafia e la difesa dello Stato laico, la tutela dell’ambiente “e poi” la lotta al precariato e la difesa dei salari (o la garanzia dei servizi sociali anche a chi non ha potere d’acquisto, che è la stessa cosa). Non credo.
Serve una forza di sinistra.
Ho votato Sinistra arcobaleno, pur essendo insofferente a parole come comunismo, anticapitalismo, simboli come falce e martello (che qualcuno vuole rispolverare pensando di ricostruire da lì). Vorrei una sinistra che taglia i ponti con Marx e le ideologie del ‘68. Ho votato Sinistra arcobaleno sapendo che né Bertinotti, né Giordano, né Diliberto sarebbero capaci di farlo… ma loro non sono gli unici rappresentatni di questa cosa rossa chiamata SA. Spero che ora possa nascere un partito così, altrimenti l’unica alternativa per me sarebbe un politico come Di Pietro (che però è di destra, sostiene tanto i Valori dello Stato di diritto… da far naufragare la Commissione sul G8).
16 aprile 2008 alle 8:33
Avrei voluto che il mio partito (sono un militante del PRC) prendesse il corso da te auspicato e condivido, stimandoti, l’analisi della sconfitta. Con fermezza, però, attualmente rinuncerei volentieri al dialogo con il PD, una delle cause principali, se non la principale, della scomparsa della sinistra italiana. Sai benissimo che questo dato non si attiene strettamente alle ultime elezioni ma ha radici ben più profonde (ed è per questo che, giustamente, hai abbandonato i DS). Ma ti prego: non andare via. Non puoi lasciarci nelle mani degli autolesionisti, dei settari, dei vecchi burocratici di partito. Prendi in mano, con Nichi, la costruzione di una nuova SINISTRA. Una sinistra moderna e non nostalgica. Fallo per chi ci crede ancora e per onestà intellettuale. Il PD non potrà mai essere quello che siamo nel nostro intimo. Siamo differenti perchè siamo di sinistra. Non comunisti italiani ma di SINISTRA. Con un partito, un simbolo moderno e nessun segno grafico. Moderno per davvero, senza il bisogno di andare all’Hard Rock Cafè per cercare di esserlo.
16 aprile 2008 alle 8:46
Bisogna COSTRUIRE (nota bene: non RI-costruire) la sinistra italiana. Ho votato sinistra arcobaleno, turandomi il naso. Turandomi il naso perchè l’ho percepita come cartello elettorale, e non come qualcosa che andasse al di là della galassia di partiti che ne hanno fatto parte. Non come la casa della nuova sinistra italiana, aperta alla società e ai movimenti, capace di intercettarne i bisogni e i desideri di trasformazione. I partiti tradizionali erano BEN VISIBILI, all’interno di questo cartello. Ed evidentemente ognuno di essi era più interessato a salvaguardare la propria visibilità. Guarda adesso: tutti fanno a gara per tirarsi fuori e scaricare le colpe sull’altro (Veltroni, le tv, il voto utile, Bertinotti – Diliberto – Pecoraro Scanio – Mussi, la falce e martello ecc…). Per favore. Basta. Abbiamo tremendamente BISOGNO di una sinistra in Italia. Forte e radicata. So che è anche il tuo sogno, e per questo mi rivolgo principalmente a te, Pietro. Tu ti sei sempre esposto contro i particolarismi e il protagonismo delle “tribù”, per l’unità della sinistra. Questa è l’ultima occasione che abbiamo. E guarda a che punto siamo arrivati! Gli operai votano lega. Perchè? Perchè la destra è PRESENTE nella società. Con tutto il suo carico violento, populista e demagogico, certo. Ma è PRESENTE. Noi dove siamo?
16 aprile 2008 alle 9:03
Condivido in toto quanto detto da Tullio, parola per parola. Basta particolarismi e basta discussioni sterili su falci e martelli… basta! c’è bisogno di una sinistra in Italia perché, immagino ve ne siate accorti, il PD non lo è. Però la risposta alla deriva di centro del PD non può essere una nuova radicalizzazione e un tornare a vecchi simboli e linguaggi. C’è bisogno di una sinistra che guardi al futuro e abbia voglia di rischiare proponendosi come alternativa con NUOVI (non del 900..nuovi) modelli di sviluppo. Cosa che non fa nessuna delle forze rappresentate in parlamento.
Leggendo il tuo commento Pietro però m’è venuto il sospetto che ti stia preparando (come molti altri del resto) a salire sul carro del “meno perdente”.
Spero sinceramente di sbagliarmi.
Sono convinto ci sia bisogno di costruire qualcosa di nuovo, a sinistra del PD e speravo che gente che ho sempre stimato come te o Claudio Fava o Nichi Vendola (tanto per dirne un qualcuno) recitassero un ruolo importante in questa fase delicata.
16 aprile 2008 alle 9:22
Anche io spero che le tue parole non siano una fuga vigliacca sul carro del monarca del PD.
Non sarebbe la peggiore delle delusioni, ma si aggiungerebbe alle troppe che sto vivendo.
Abbiamo sempre detto che occorre costruire una nuova sinistra del 21° secolo. Io non ho interrotto alcun dialogo con la sinistra del PD. Sono loro ad averlo interrotto con noi, per un calcolo cinico e spregiudicato di colui che ha assunto i pieni poteri in quella specie di partito holding chiamato PD.
Ora la strada più semplice potrebbe essere chinare il capo e fare uccidere il vitello grasso al padre, ma la parte del figliol prodigo non mi è mai piaciuta, non so a te…
Una persona a te vicina, Pino Galeota, dopo anni ad averci arringato con la necessità di rompere con i DS e costruire una sinistra unita, a pochi giorni dal voto ha sentito il vento e ha fatto campagna per gente che rappresenta la destra del PD, per regalarsi “reciproche soddisfazioni” come ha scritto in una lettera che mi ha mandato.
Un episodio, che si aggiunge ad altri, e ora a queste tue parole e che mi fa pensare che per questo paese davvero non ci sia speranza. La politica continua ad essere un ambito dove il cinismo, l’opportunismo e il business continuano a farla da padroni e dove tutto cambia perchè nulla cambi davvero.
Spero di essere pessimista ma ultimamente il mio pessimismo si rivela sempre eccessivamente ottimista.
Un caro saluto.
Gianluca
16 aprile 2008 alle 9:30
I partiti della sinistra arcobaleno devono sciogliersi e dare vita a un nuovo soggetto politico. Un processo costituente che doveva partire dal momento stesso in cui DS e Margherita parlavano di fusione.
Quando Intesa e San Paolo si fondevano unicredit e Capitalia non stavano a guardare….
il parallelo so che fa male, ma la politica è ormai un mercato, per le dinamiche che si innescano e le leggi che la regolano, ahnoi…
Noi dobbiamo costruire un partito che sia più democratico del “monarchico” PD , più innovativo nelle forme e nella sostanza del fare politica.
Se ci crediamo davvero possiamo in 5 anni ribaltare tutti i risultati e presentarci con una proposta credibile per governare l’Italia. Viceversa lasceremo che vinca il bipartitismo e che l’Italia consolidi il suo ruolo di colonia dell’impero.
16 aprile 2008 alle 9:56
Adesso, a giochi fermi, qualcosa si riesce pian piano a capire.
Certamente il risultato del PD di Veltroni è stato deludente, molto deludente: non hanno preso voti al centro, hanno perso qualcosa della vecchia margherita, ripropongono addirittura il “Governo ombra” (=non sanno che pesci prendere e si dice qualcosa tanto per guadagnare tempo), non hanno qualcuno a sinistra in parlamento e dovranno farsi carico di rappresentare chi non c’è pena l’assimilazione al PDL. L’azione di Veltroni è servita invece a disintegrare la fiducia degli elettori della sinistra-sinistra verso il nuovo raggruppamento arcobaleno, del quale parleremo. C’è stato anche, certamente, uno spostamento di voti verso la lega da parte di vecchi simpatizzanti del prc, verdi, etc. Lo posso dire in base anche ad una piccola indagine personale fatta nel luogo in cui risiedo (Rimini).
La SINISTRA ARCOBALENO paga invece l’assenza di una linea di navigazione precisa: dove vogliamo andare? Paga anche l’immagine consunta di un gruppo dirigente troppo aduso a ritrovi televisivi (vedi PECORARO) e poco sintonizzato con la cosiddetta “BASE”. Bene dunque ha fatto Bertinotti a mollare e passare la mano. Torniamo alla SINISTRA ARCOBALENO. E’ evidente che lo spazio della sinistra in Italia c’è. esiste nelle realtà locali, esiste come area di opinione, esiste come bacino sociale. Ma è prioritario iniziare a costruire una nuova sinistra, quella che è a portata di mano dopo la svolta veltroniana.
Una sinistra che rappresenti il disagio sociale, sia dia da fare per migliorare concretamente le condizioni di vita dei lavoratori, aumenti gli spazi di libertà e informazione (e sull’informazione ci sarebbe da dire…), abbandoni il frontismo tanto-per-dire-no a qualcosa a qualcuno. Dobbiamo capire che sei vai tra i lavoratori, non troverai filosofi e creativi ma ti imbatti in persone che si incazzano se aumentano i generi alimentari, aumenta il gasolio con il quale si va a lavorare, aumentano le imposte locali che colpiscono soprattutto i più deboli e non i “ricchi” come si pensa a palazzo. Occorre una SINISTRA PRAGMATICA E TOSTA! Vendola, forse, ha iniziato a indicare una possibile strada, dovendosi occupare da presidente di una regione (la Puglia) notoriamente non di sinistra, e dovendo contemperare diverse esigenze, la casa, la salute, con DECISIONI, non piagnistei continui. Paradossalmente c’è un grande spazio anche per le istanze verdi, che dovrebbero rientrare anch’esse nella nuova SINISTRA PRAGMATICA: sempre più diventa sensibile l’attenzione ai temi ambientali, allo spreco di risorse, all’economia e parsimonia come stile di vita e non come scure governativa (quando finiscono i soldi per lor-signori). Ma occorre un parallelo esame di coscienza, ragionando pragmaticamente su quello che è ADESSO lo stato dei problemi e non bloccandosi nel sogno e nell’utopia (la vera malattia storica della sinistra). Se i rifiuti esistono, ORA, dobbiamo occuparcene, ORA, con i mezzi che abbiamo e, contemporaneamente, guardare a soluzioni innovative che però non blocchino la vita delle persone.
Credo, e potrebbe sembrare un paradosso dirlo adesso, che mai come in questo momento possa inziare il percorso costruttivo che creerà la NUOVA SINISTRA: la rabbia c’è, ma ci sono anche le idee, e le persone che potrebbero iniziare ad aprire la strada. Guardate, io credo che al termine dell’avventura veltroniana, sarà proprio il PD a ripercorrere certe strade, poiché occuparsi di chi ha meno, dell’esigenza di giustizia, di buon governo che non sia appiattimento sull’esistente, è qualcosa che porterà loro verso di noi. Diamo tempo al tempo, e iniziamo ad avere comportamenti misurati e coerenti: i frutti si vedranno.
Manuel
16 aprile 2008 alle 11:08
Scusate, potrei sapere perché non viene pubblicato il mio precedente commento?
Sono gradite spiegazioni anche via e-mail, visto che sapete la mia quale è.
16 aprile 2008 alle 13:24
Bravio Pietro…… Sei uno di quei giovani che avrei voluto vedere in lotta a queste elezioni. Condivido in maniera totale la tua analisi e quella di Tullio: pure io alla camera mi sono turato il naso e ho votato SA. Un microcosmo di gente che NON ha voluto mettersi in discussione, lasciare spazio ai giovani e consegnare a loro il futuro di una visione che, temo, a loro non più appartiene. E piantiamola con sta storia di Veltroni che ha ucciso la sinistra; sempre bravi a distribuire le responsabilità agli altri, eh? Beh, cari segretari di SA, andatevene a casa. Fate qualcosa di sinistra e lasciate che gente come Folena sia collante di una nuova stagione.
16 aprile 2008 alle 13:42
ti stimo moltissimo e per questo ti prego, non lasciare l’Arcobaleno.
Ci sono stati tanti errori, non c’è dubbio. La disfatta è enorme e inimmaginabile. Tutti i nostri punti di riferimento sono rimasti fuori dal parlamento, ma i dati delle amministrative e dei partitini mostrano una cosa: abbiamo pagato l’incapacità di essere uniti e alternativi, l’incapacità di dire “siamo qui e vogliamo vincere, perchè il PD non ci rappresenta”. Non ha senso ora passare al PD. C’è gente che ha votato PCDL o SC e ora si mangia le mani. E c’è gente che ha votato PD alle politiche e SA alle amministrative perchè pensava che comunque SA avrebbe passato la soglia. Dobbiamo rimanere uniti, “forti” di quel miserrimo 4-5 % che abbiamo preso alle amministrative, dove non era in ballo l’idea del voto utile. Tutte le personalità note e meno note che possano dare una mano sono benvenute: non saltiamo adesso sul carro del vincitore, ma ripartiamo, sapendo che ADESSO bertinotti, giordano e via dicendo DEVONO capire che sbagliavano. Caro Pietro, se prima non ti ascoltavano ora lo faranno. Il PD invece non lo farà mai, perchè di te non ha bisogno.
Non ci lasciare
16 aprile 2008 alle 14:00
Oh, ma che bravo..ora si danno le colpe agli altri…tutta colpa di Giordano, eh?
Tante istanze di sinistra si son riconoscioute nel PD? ma che dici.
Guarda i voti, non le percentuali.
Il pd prende grossomodo gli stessi dati assoluti di due anni fa. 12 milioni di voti. 100 mila voti in più.
Se si contan le teste, i voti, è evidente che la stragrande maggioranza dei voti la sin.arc li ha persi
a) in quel 2% di astensionisti, verosimilmente in stragrande maggioranza elettori delle 4 (vabè, 3) forze della sarc.
b) centinaia di migliaia presumibilmente son andati a Di Pietro
c) tanti alla lega
più quell’1,2% di pbc, sin crit e pcl…1,2% che per altro vi avrebbe portato alla camera.
Alcune cose che dici secondo me sfiorano anche il nocciolo del problema.
Purchè il succo non sia rincorrere chi ha vinto. Non è che siccome la lega che è razzista vince…..c’ha ragione e si debba blandire quei sentimenti.
Bisogna costrure una alternativa sociale che ricomponga, che faccia comunità. la lega riempe uno spazio lasciato da altri, anche.
Quello che pagate è l’incoerenza tra il messaggio dato e le scelte fatte in questi due anni.
E che ve andiate a casa, mi riempe di gioia.
Peccato che il dibattito nei partiti protagonisti della catastrofe sia tutto di natura residuale e di retroguardia.
La sinistra arcobaleno, facile dirlo ora…io lo scrivo da mesi, non è MAI esistita.
A casa.
Eravate e sareste stati inutili.
16 aprile 2008 alle 14:22
Caro Pietro concordo in pieno con la tua analisi, io ho votato PD, ho aderito al Pd perchè rimane l’unica novità che la politica italiana,la nostra politica, ha sauto mettere in campo nel bene e nel male. Credo che questo Paese abbia bisogno di riformarsi e soprattutto riformare la politica. Siamo gli unici in Europa ad aver prolungato il secolo scorso, abbiamo affrontato le sfide del nuovo millennio con le idee dell’ottocento. Ci è mancato il coraggio di governare, di fare scelte impopolari diventato noi stessi impopolari, per cosa poi… Ogni giorno abbiamo assistito ai distinguo dei Diliberto e dei Giordano, dei Pecoraro e di tutta la compagnia cosidetta radicale. Abbiamo preteso di dare voce agli operai senza conoscerli fino in fondo, tradendo le loro aspettative. L’accordo sul Welfare è stato l’esempio lampante del nostro nn essere adatti a governare… Poi alle elezioni anzichè dare vita ad una formazione nuova che sapesse amalgamare la nostra idendità abbiamo scelto l’ennesimo cartello elettorale… anni luce lontani dalle aspettative della nostra gente… poi la sconfitta e le sue analisi da parte di questi personaggi ha rasentato il ridicolo… spero tu possa mantenere la promessa di diventare un leader, di unire, di dare voce alla sinistra italiana, non ti manca niente, non ti manca il coraggio… dentro il PD ci può, anzi ci deve essere rappresentanza di chi come noi ha radici nel PCI e nel movimento operaio, crede in un mondo migliore, è attento all’ambiente, e non giudica dal colore della pelle… Coraggio Pietro la tua casa è nel PD, si può sbagliare non si deve perseverare nello sbaglio… Non hai niente in comune con i capetti di questa sinistra arcobaleno… coraggio Pietro tu hai bisogno di noi e noi abbiamo un urgente bisogno di te… Con Affetto
16 aprile 2008 alle 14:38
hahaha, vai Pietro..dai…segui il consiglio di michele….;) la tua casa è accanto Binetti e Del Vecchio.
(ma è con il consenso di gente come questo sopra che si voleva costruire “l’alternativa”?)
16 aprile 2008 alle 15:11
Coraggio, on. Folena. Noi abbiamo ancora bisogno di Lei. Vada avanti.
16 aprile 2008 alle 15:20
Caro Pietro
condivido molti passaggi della tua analisi politica ma noto, con dispiacere, un eccessivo sconforto. Non mi permetto, a poca distanza dal voto, di fare analisi elettorali in quanto ho bisogno di approfondire molte cose. Dico solo che questa sconfitta è la diretta conseguenze, il punto di arrivo, della nostra incapacità di fare politica. Una politica autoreferenziale e distante anni luce dalle reali esigenze dei cittadini. Io d’altronde a 40 anni di età e ben 25 di militanza politica (dalla FGCI al PCI-PDS-DS) ho sempre criticato costruttivamente (credo…ma voglio continuare a pormi qualche dubbio) queste cose. Nonostante ciò, credo ancora possibile che si possa costruire in Italia una grande sinistra moderna, plurale e che sia aperta al dialogo e al confronto interno ed esterno. Ecco, per rimanere alle capacità di ascolto e di dialogo tu sai meglio di me di cosa parlo (se non sono stato chiaro possiamo approfondire in qualunque momento).
Allora ripartiamo dal 3% di consensi ottenuti, rimbocchiamoci le maniche, combattiamo con forza l’autoreferenzialità, l’individualismo politico, l’incapacità di confronto, rimettiamo al centro dell’azione politica la questione morale (a tutti i livelli) e in tal modo sono certo che, con decisione e sacrifici, la SINISTRA possa continuare a svolgere, a passo con i tempi, l’importante ruolo che gli compete.
Un abbraccio a te e tutti i compagni
CE L’HA DOBBIAMO FARE E CE LA FAREMO. FORZA E CORAGGIO CARE COMPAGNE E COMPAGNI
16 aprile 2008 alle 15:51
Vorrei ricordarti che: grazie a Rifondazione, grazie ai “mediocri capi tribù” che si sono “piazzati” nella formazione delle liste e grazie a questa legge elettorale, nel 2006 sei riuscito a trovare un modo per essere eletto….
Dopo aver tentato di “costruire ponti” verso sinistra ora vuoi tentare verso il centro? DS – Rifondazione – PD…
Se tu non avessi una lauta pensione da parlamentare già assicurata (pagata da noi lavoratori già in crisi alla terza settimana), potrei darti un consiglio: andare a lavorare per portare a casa i soldi, come fa la stragrande maggioranza degli italiani, potrebbe essere un’alternativa più coerente e più istruttiva. In tal modo, si capirebbe molto meglio, ad esempio, quale valore hanno per un lavoratore-padre di famiglia-monoreddito 4.000 Euro (persi in un sol colpo).
Saluti ed in bocca al lupo anche al tuo collaboratore Lucio.
16 aprile 2008 alle 15:56
Caro compagno Folena, così come Giulio, Gianluca…e qualche altro, ho avuto l’impressione anche io che tra le righe (finali) del tuo post ci sia una via d’uscita dal PRC ed una occhiata al PD. Ieri sera, in una trasmissione regionale siciliana, Lumia ha detto chiaramente di volere aprire le porte del PD ad una componente di sinistra. Sarà certamente una coincidenza. Io alla fine ho diviso il mio voto tra PD e ARCOBALENO e come me altre centinaia di persone. Ci siamo divisi tra il desiderio di battere Berlusconi votando Veltroni e il bisogno di garantire una presenza di sinistra in Parlamento votando ARCOBALENO. Sinceramente vi confesso di essermi turato il naso due volte. I motivi della sconfitta ARCOBALENO sono molti. Ne riassumo alcuni. Motivi interni: scarso appeal programmatico, incapacità totale nel comunicare, errori di comportamento durante la permanenza al governo, compreso quando dopo il referendum dei lavoratori sul welfare il PRC ha cercato maldestramente di fare opposizione. Che stronzata andare contro un accordo approvato da oltre 5 milioni di lavoratori per poi ripiegare e ingoiare il rospo. Il PRC ha mancato anche nella più elementare regola della politica: governo e mediazione… tranne che non governi da solo. Motivi esterni: concorrenza a sinistra ad opera del PD. Se andate a rivedere alcuni comizi di Veltroni, soprattutto gli ultimi, sono semplicemente favolosi, quando parla contro la mafia, di moralità, di abbassare le tasse, di aumentare la crescita ecc… Con pochi comizi Veltroni ha grattato un milioncino di voti all’ARCOBALENO….e probabilmente si è – simpaticamente – vendicato della caduta del primo governo Prodi che poi generò il mostruoso governo D’Alema. Vorrei che Bertinotti e Franco Giordano – a cui voglio bene – cambino mestiere. Aspetto con pazienza che Niki Vendola provi a riscrivere la carta d’identità della nuova sinistra italiana. In quel caso vorrei che si partisse dal basso offrendo a chiunque lo voglia – e siamo almeno 3 milioni – il diritto di partecipare alla costruzione della nuova sinistra italiana (NSI) anche senza falce e martello stampati sul simbolo (a cui sono molto affezzionato). Non mi interessa per nulla invece aderire al PD in qualche piccola o grande corrente di sinistra. Caro Folena questi 5 anni di opposizione extraparlamentare si possono trascorre tra la gente, magari a raccogliere le firme per qualche legge di iniziativa popolare per portare ugualmente in parlamento gli interessi dei più deboli. Ciao Pietro e ciao a tutti.
Ignazio/AG
16 aprile 2008 alle 16:41
@ignazio
bè, l’impressione che tu ed altri sollevate è probabilmente corretta…ma dai..cercate di capire..pure lui dovrà mangiare, no?
16 aprile 2008 alle 16:52
Vediamo un po’ se si prova a fare uno straccio d’analisi.
a) la Rete non sposta neanche un voto, e questo più o meno si sapeva;
b) i sondaggi sono delle pippe immani;
c) la Sinistra ha fatto un casino pazzesco, ma i voti che nel centro-italia sono finiti al PD torneranno a casa già dalle Europee, dopo l’azzeramento dei gruppi dirigenti nazionali;
d) malgrado i Caleari, i Colaninni, i generali anti-gay, le madonne piangenti Madia e Binetti, le giovani capolista laureate con fondamentali tesi sul linguaggio di De Mita (ah, l’Università italiana…), i Crisafulli collusi… malgrado tutto ciò, dal centrodestra non è arrivato un voto che è uno, o perlomeno nulla che abbia rilevanza statistica;
e) Uòlter/Bettini prendono gli stessi voti del povero Fassino, ma se da questi togliamo i voti arrivati solo in virtù della polarizzazione – e della dabbenaggine di un sacco di brava gente di sinistra che si fa abbindolare dai sondaggi taroccati – si scopre che i voti sulla proposta PD sono ben al di sotto del 30%;
f) in virtù del punto (e) Uòlter/Bettini hanno fatto un disastro, e se qualcuno crede ai fantomatici sondaggi – arièccoci – che nessuno ha mai visto e secondo i quali partivano da meno 22 – maddài – vuol dire che è pronto per diventare spettatore fedele del TG4 (come dire: adesso hai il raffreddore e la mia medicina non te lo fa passare, ok, ma fidati di me se ti dico che in realtà prima avevi una broncopolmonite);
g) in virtù del punto (f), se proprio Uòlter/Bettini volessero fare gli ammeregàni fino in fondo, dovrebbero fare esattamente come fanno in quel Paese quando si perdono le elezioni. Figurarsi poi quando le si straperdono.
Detto questo, l’immenso shaker in cui l’elettorato italiano è immerso
da quasi vent’anni ha prodotto un’idea di bipolarismo ormai
sedimentata e “just-in-time”. Non c’è più la visione strategica, le
fasi intermedie, il lungo periodo: ad ogni proposta politica va
immediatamente misurata la febbre alla prima conta disponibile. E’ uno
schema primitivo ma ormai in questo Paese si (s)ragiona così.
Dal punto di vista organizzativo, comunque, abbiamo mostrato di non
controllare i nostri voti e quindi non abbiamo praticamente nulla da
mettere su un tavolo di trattativa con chicchessia. L’unica cosa da
fare dunque – sulla quale devono impegnarsi i nostri gruppi dirigenti
nazionali, prima di passare la mano – credo sia tener saldo il
progetto, costruire una proposta decorosa di immagine e programmi -
che non svicoli su temi anche scomodi – sperando alle Europee del
prossimo anno di riprendere fiato; e con quella dote di voti vedere
che si può farci, sperando nel frattempo che a Veltroni abbiano
presentato il conto.
16 aprile 2008 alle 16:58
non credo che folena abbia il problema di ” mangiare” come a dimostrato di non averlo mai avuto visto che è uscito dai DS!!!! l’amarezza, caro Pietro, è comprensibile ma devi andare avanti, la strada la conosci perchè in tutto questo tempo una cosa è certa tu non ti sei mai perso. mi auguro per te e per tutta la sinistra, quella sinistra che oggi ancora non c’è, che il tuo modo di vivere la politica e l’impegno politico rimanga fermo e lucido. come me molti ragazzi e ragazze ne hanno bisogno per avere almeno un punto di riferimento, vero, politico.
16 aprile 2008 alle 17:58
Mi riferisco a chi “difende” Folena: guardate che qui nessuno ha voglia di linciarlo! Il punto non è la sua riverita persona, ma il trovar modo di esprimere, tutti insieme (non solo i soliti noti), uno straccio di linea politica coerente e tener fermo il timone su di essa. Come ho detto nel mio precedente intervento, non credo che Veltroni rappresenti la svolta attesa: troppi ammiccamenti, troppe furbizie (=vedi gli euri “virtualmente dilapidati” nell’assegnare emolumenti a destra e a manca…), troppe concessioni per poi ritrovarsi con il 33%, l’ala sinistra distrutta, e l’avanzare del vecchio Berlusconi. Il PD, paradossalmente, è invece l’occasione per ricominciare a parlare di sinistra in Italia, dato che non si può certo credere che di colpo sia sparito un intero “ceto” sociale! Probabilmente era la versione prodiana che marciava nella giusta direzione, ricomponendo le diverse anime del popolo di CENTRO-SINISTRA in un unico corpo da presentare agli elettori. Purtroppo, per diversi errori, e a causa della manifesta incapacità (direi nullità) di un’intera classe dirigente, l’idiosincrasia per l’assunzione di responsabilità, si è buttata via l’acqua sporca con tutto il bambino.
Ripeto, assorbito il colpo, si costruisca un contenitore che possa alla fine amalgamare le nostre dannate divisioni in mille microcorrenti.
Manuel
16 aprile 2008 alle 18:12
@giulia
bè, è uscito dai ds ma non è certo rimasto “a piedi” (tanto è vero che ora si guarda in giro…), pur rappresentando sé stesso ed essendo la quintessenza di quella nomenklatura politica in cerca di collocazione e della riproduzione e rappresnetanza di sé stessa.
Nomenklatura inutile ed incoerente spazzata salvificamente via.
l’egemonia leghista e destrorsa in certi settori popolari è anche responsabilità di questa nomenklatura.
Non certo perchè quell’egemonia vada rincorsa, sia chiaro!
Ma perchè pensando al palazzo si è perso da anni di vista il lavoro di costruzione di comunità e cultura nei territori, lasciando un vuoto.
16 aprile 2008 alle 18:15
non penso che la lettura della debacle possa essere così semplicista, e tantomeno ritengo che l’obbiettivo di creare una snistra forte sia compatibile con una ricerca della riconciliazione col PD, anzi forse l’esperienza di governo ha nociuto più di tutti all’elettorato, soprattutto di rifondazione. I vertici, cui io,tesserato semplice,non ho modo di parlare, hanno dato per scontato di poter passare in maniera indolore da un governo in cui la sinistraha fatto da cassa di compensazione a tutte le instabilità,ad una campagna elettorale inedita,senza nessuna rendiconatzione e coinvolgimento della base. Tutto questo dando per scontata la fedeltà degli elettori che sempre secondo i vertici rimanevano buoni buoni con la promessa di un coinvolgimento ex post. Il fatto che gli operai votino berlusconi e bossi non è una novità, da quando è sceso in campo il dittatore ha sempre sedotto i cuori e le menti degli operai. La novità sta nel fatto che la campagna di berlusconi, aldilà di qualche eccezione, non ha battuto su argomenti miracolistici e nuovisti ma sulla rozzeria razzista di bossi e su argomenti tipicamente di destra. bisogna quindi domandarsi il motivo per cui gli operai sono stati calamitati dal culturame di destra, consumista, borghese, xenofoba e l’unica aspirazione sia quella di guadagnare di più. L’analisi di questo problema va disgiunta da quella su chi si è astenuto (dei no-global, studenti, figli della classe media post materialista) che in parte non si aspettava questo risultato e in parte non si sorbirà le conseguenze sul piano economico-sociale del governo berlusconi. forse questi ultimi erano l’elettorato di rifondazione fino al 2006 e, a mio avviso, devono tornare a esserlo assieme agli operai, chè e inammisibile votino i loro aguzzini. di fronte a questo c’è lo scoraggiamento per un paese che si impoverisce di cultura civile, di tolleranza e di intelligenza e sensibilità politica. scusate la prolissità, un saluto ai compagni e alle compagne
CONTINUONS LE COMBAT
16 aprile 2008 alle 18:23
Caro Pietro,
io credo che ognuno si debba assumere le sue repsonsabilità, anche tu eletto deputato in Puglia la scorsa Volta e mai visto sul territorio. Dov’eri quando a brindisi si lottava contro il Rigassificatore? E quando a Taranto morivano gli operai (c’erano i deputati di PD e PDL, con ripugnante opportunismo) e tu che dovevi essere lì perchè deputato e uomo di punta della sinistra in Puglia? Scusami se sono diretto ma trovo inopportuno il tuo attacco frontale contro una dirigenza intera, il dire subito io sono diverso che lascia preludere l’idea di un passaggio altrove. Qui noi compagni di base eravamo a costruire rifondazione e il movimento pacifista quando tu eri il sergente di D’Alema e facevate la guerra in Kossovo, eppure nessuno di noi ti ha fatto guerra, abbiamo lavorato per la tua elezione. Sciogliere il PRC, costruire il partito unico con chi Pdci e Verdi che già sapevamo che sarebbero andati via o noi e SD. Ma per favore! Umiltà inizia caro Pietro dal dire “mia colpa” e cioò lascia presagire volontà di cambiamento.
16 aprile 2008 alle 18:32
Caro Pietro, per grandi linee sono d’accordo con la tua analisi. In Italia manca purtroppo una vera forza socialdemocratica che sia in qualche modo analoga all’SPD ed alle altre esperienze del socialismo democratico che costituiscono, senza perifrasi cerchiobottiste italiote, un argine laico e riformista in Europa.
Finché i gloriosi “leader” nostrani non si saranno messi da parte consentendo la realizzazione di un progetto in grado di convogliare in sé le istanze ed i cittadini che fino ad oggi si sono identificati – nonché frammentati ingiustificatamente – dal socialismo liberale alla parte più moderna e propositiva dell’attuale sinistra arcobaleno, saremo semplici
sudditi e spettatori dell’alternanza (forse!) di governo, privati però di quello che è il reale diritto ad avere un governo alternativo.
Senza un serio progetto in tal senso, i Rizzo ed i Diliberto, geni e profeti indiscussi delle “rinascite” e delle “riesumazioni”, continueranno a modo loro ad avere ragione e grande lungimiranza.
Un affettuoso saluto a tutti i compagni e le compagne,
Luciano G. Calì
16 aprile 2008 alle 18:35
sono di sinistra e ho votato con molta difficoltà PD. alle scorse elezioni dopo essere uscita dai Ds ho votato Rifondazione Comunista. Tutti cercano in queste ore di analizzare il voto. io invece mi chiedo e chiedo a voi popolo di sinistra che al mio pari è stato costretto a votare PD: se il risultato delle elezioni premiava la linea politica proposta da Veltroni ( a me ancora oscura sotto diversi punti programmatici!) siamo certi che il PD & C. sarebbero stati ingrado di governare questo Paese????? ho i miei seri dubbi!!!!
16 aprile 2008 alle 19:18
@giulia
si, ne era uscito, dai DS ma.. cadendo …in “piedi”. Tanto è vero che ora, “appiedato”, si guarda intorno.
Operazioni da ceto politico che non rappresenta nulla.
Per fortuna questa nomenklatura impegnata solo a riprodurre sé stessa è stata spazzata via.
Questi, tra le altre cose, pensando alle operazioni da ceto politico han lasciato un vuoto culturale riempito dal razzismo (vedi mio primo commento).
Salutare che questa inutile burocrazia sia stata tolta di mezzo: chi di politicismo ferisce…
16 aprile 2008 alle 19:21
Giulia
alla domanda che hai fatto risponditi da sola, visto che hai votato per binetti, calearo, follini, e del vecchio…;)
16 aprile 2008 alle 19:22
comunque, Giulia, certo che sarebbero stati capaci.
Il problema è facendo che cosa.
16 aprile 2008 alle 20:00
moltitudini
io non ho votato per binetti etc… ho deciso di votare PD perchè ho creduto che fosse importante anche questa volta esercitare un primario diritto costituzionale. non esiste ad oggi un partito nel quale possa per ispirazione e progettualità identificarmi. ho votato PD per quella parte di partito che ancora ci crede, che è rimasta dentro anche non condividendo molte scelte e che sta cercando di esprimere le idee e le proposte di una sinistra moderna. sono andata a votare PD anche perchè sono stanca di scappare, di criticare solamente e di puntare il dito. ho 33 anni e voglio mettere da parte le delusioni e le posizioni infantili e ricominciare a prendere parte ad un progetto che seppur ancora non esiste, di certo non si costruisce senza che ci si sporchi un pò le mani.
per questo ci tengo personalmente che Folena continui a lottare perchè sò per certo che lui non è “nomenklatura” ed anzi in questo preciso momento potrebbe svolgere un ruolo molto importante.
16 aprile 2008 alle 20:02
Ringrazio per il recupero del mio commento.
16 aprile 2008 alle 20:59
Pietro, ti stanno aspettando.
Con te a casa, o magari nel Pd, la rinascita della sinistra italiana è cominciata davvero.
ps Grande moltitudini.
16 aprile 2008 alle 22:03
Analisi lucida e responsabile. E’ poco convincente il tentativo di chi sta cercando giustificazioni alla sconfitta netta che a mio parere non è figlia della campagna elettorale, pure appassionata di Veltroni, ma di mesi e mesi di atteggiamenti che hanno condotto alla paralisi del governo uscente. E’ vero che ogni forza politica ha una ovvia necessità di evidenziarsi con una propria linea che si differenzi da quella degli altri ma è altrettanto vero che noi cittadini troviamo più appassionante ogni tentativo di farci arrivare alla fine del mese con un tozzo di pane per i figli e non con le sole rate da pagare!. Inoltre la tutela ad ogni costo di quelli che una volta erano delinquenti (vds indulto, mancato decreto sulla sicurezza ecc.) ha portato davvero ad una disaffezione per la Sinistra, non capendo più per chi e cosa stesse lottando.
Speriamo sia stata una battuta d’arresto che porta a ripoggiare i piedi per terra e guardare i problemi reali!!! Le tutele eccessive finiscono per danneggiare tutti. Già una volta la Sinistra aveva consegnato il governo a Berlusconi… c’è riuscita di nuovo e questa volta la destra difficilmente rifarà abbastanza errori da farsi ribattere alle prossime elezioni.
In bocca al lupo!!!
16 aprile 2008 alle 22:30
@Antonio: risponderò più compiutamente a tutti i commenti, ma voglio rispondere per primo al tuo perché è critico ma educato e non sfottente. Che non mi sia occupato dei problemi della Puglia, onestamente non credo sia vero. Mi sono occupato anche di cose che sui media nessuno trattava (ad esempio i precari del museo di Taranto, insieme a Donatella Duranti).
Ovviamente come presidente della commissione cultura, il mio compito era occuparmi prevalentemente di insegnanti. Come sai gli insegnanti nel 2006 hanno votato a sinistra. Posso dirlo senza tema di smentita: io ed Alba Sasso abbiano salvato materialmente 300mila persone dalla cancellazione dei loro diritti di lavoratori. 300mila. Non solo, ma è grazie a noi che 50mila circa sono entrati in ruolo. Non mi pare poca cosa. Quest’anno ne dovevano entrare altri 50mila… solo io a Alba abbiamo sollevato la questione…
Davvero ho poco da rimproverarmi: ho fatto il lavoro chi mi era stato assegnato e l’ho fatto bene.
Certo quando si perde le colpe sono di tutti. Anche mie. Però lasciami dire che – attirandomi le ire di tanti – ho detto sin dall’inizio, insieme a pochi altri, che bisognava fare la sinistra unita, che eravamo in un ritardo pauroso, ecc. Oggi lo dicono tutti e questa è una parte della spiegazione del disastro.
Questo è il motivo per il quale non mi si voleva ricandidare. E’ stato anche detto esplicitamente: “quelli lì (Folena, Alfonso Gianni, Caprili…) vogliono sciogliere il partito”. Be’, amaramente, oggi constatiamo che ci hanno pensato gli elettori…
16 aprile 2008 alle 22:35
@giulia
bè…la definizione di “nomenklatura” è questione di punti di vista. Per me – ma è una valutazione politica, mica contro la persona – è il non plus ultra dela nomenklatura autoreferenziale.
Però, ripeto: è una mia opinione discutibile.
Non è invece discutibile che tu abbia votato per calearo, Colanino, Follini, Binetti…..;) Dai, son compagni pure loro.
16 aprile 2008 alle 22:36
Ah, Caprili..quello che se ne è uscito con dichiarazioni paraleghiste in occasione del voto sul decreto 181….
16 aprile 2008 alle 22:37
Voglio ribadire quello che ha detto Barcollando:
Pietro, ti stanno aspettando.
Con te a casa, o magari nel Pd, la rinascita della sinistra italiana è cominciata davvero.
Per Pietro: ricordati quello che hai fatto in questi 20 mesi (qualcosina di buono di sicuro, e che diamine venivi pagato anche profumatamente) però la tua lontananza dai problemi reali che strozzavano la povera gente, che aveva riposto nelle vostre mani la loro fiducia dandovi il voto ed il cuore ed il tuo continuare a filosofeggiare strafegandotene dei problemi reali che ci attanagliavano, precariato, salari da fame ecc… ecc… ecco a cosa vi ha portati, a darvi la colpa l’un l’altro e gridando si salvi chi può cercando una sistemazione. Bravo anzi bravissimo. L’analisi che fai non è condivisibile da me in quanto non veritiera. La verità è unica e palese, avete perso il posto di lavoro per la lontananza dalla povera gente che vi implorava di aiutarla ma voi invece continuavate a filosofeggiare (tanto).
P.s. Moltitudini
SEI UN GRANDISSIMO
16 aprile 2008 alle 22:56
300mila insegnanti, 50mila assunzioni. Hai dimenticato gli 80mila ATA che non sanno che fine faranno con le sole 10mila assunzioni che avete fatto. Vorrei ricordarti che anche la Bastico si vanta insieme al suo ministro di aver salvato 300mila insegnanti di aver fatto 50mila assunzione ma anche lei s’è dimanticata degli 80mila ATA. Vorrei ricordare a tutti e due, anzi tre che la lotta al precariato e le assunzioni degli insegnanti e del personale della scuola era una priorità del programma favola dell’unione o no? Vorrei ricordarti in ultimo però che hai firmato anche l’indulto.
Saluti a te e se puoi salutami il tuo amico Iodice.
Capisco il momento di sconforto tuo, quello che mi rammarica è che ancora non vuoi capire dov’è stato lo sbaglio. E pure non è difficile. Noi non siamo sconfortati adesso lo eravamo già prima ma parecchio prima.
L’unico che sta fotografando la realtà di questa disfatta, secondo me, è Nichi Vendola.
Ti risaluto augurandoti tutto il bene di questo mondo.
Massimo
17 aprile 2008 alle 4:39
Caro Folena, mi dispiace che la Sinistra non sia più in Parlamento, ma onestamente ve lo meritate davvero in pieno. L’analisi che fa Moltitudini è assai saggia. Provi a leggerla con un po’ di umiltà, in fondo adesso il tempo libero non le manca. Io sono uno di quei vostri elettori d’area che è rimasto a casa. Nel mio caso, vi ho punito per aver votato contro la proposta Socialista di far pagare l’ICI agli immobili commerciali della Chiesa cattolica. Anzi, chiedo scusa: per esservi astenuti al Senato. Che è poi la stessa cosa. Ma avrei potuto scegliere le dichiarazioni da mentecatto di Rizzo (PdCI), l’inettitudine di Pecoraro Scanio, la mancanza di spessore politico di Giordano… c’era davvero l’imbarazzo della scelta.
Cmqe, adesso si dia da fare e cerchi di evitare virate trasformistiche penose del tipo rientro al volo nel PD. Si ricordi che quando la nave affonda scappano i topi, l’equipaggio affonda con la nave.
17 aprile 2008 alle 5:35
Pietro…se risponderai “compiutamente” ai commenti, ancora una cosa:
sulle “tante” istanze di “sinistra” che si son riconoscute nel PD, ho già detto la mia – numeri alla mano- nel primo commento: è una cosa priva di fondamento, questa.
La domanda:
che vuol dire che il pd coprirà “il vuoto a sinistra”, aldilà del fatto che occuperà fisicamente i seggi a sinistra dell’emiciclo?
17 aprile 2008 alle 5:37
p.s. curioso, anzi no, che nella tua anlisi non vi sia nemmeno un accenno al fatto che forse si è pagata -almeno in parte- la contraddizione tra le “ragioni sociali” che stavano o starebbero alla base della sin.arc. e delle forze che la compongono…il portato che hanno “capitalizzato” due anni fa, e le politiche sostenute al governo.
Curioso..anzi no, del tutto coerente questa omissione con il dove va a parare questa tua analisi.
17 aprile 2008 alle 7:39
Caro Pietro, grazie per la risposta. Devo dire con franchezza e chiarezza, forse non usata nel post precedente, che il sottoscritto non aveva paura di ragionare sulla costruzione del soggetto unico della sinistra. Penso che più che il contenitori siano i contenuti a dare l’idea della nostra unità. Non sentirai fare dal sottoscritto le analisi dilibertiane e rizzoidi secondo cui la mancanza della falce e martello ci ha distrutto. Io spero che oggi che ci sarà da ricostruire, e lo faremo solo noi e SD, tu ci sarai e assieme a te tante e tanti che credono che oggi bisogna ricominciare; ricominciare significa chiedersi perchè abbiamo perso il mondo operaio, il mondo ambientalista e quello pacifista. Perchè la nostra piattaforma politica programmatica non è stata credibile e perchè il nostro linguaggio è diventato vecchio, accademico e settario. Allora piacerebbe a me e a molti sapere se tu ci sarai in questo progetto e percorso; in questo lungo pellegrinaggio nel deserto che ci attende. Oggi è tutto confuso e penso che parlare dello scioglimento del PRC sia inopportuno perchè serve invece ripartire dalla sua organizzazione territoriale (sicuramente superiore a quella di altri partiti della SA) per promuovere un processo unitario confederativo che parta dal basso. Sul fatto che il PD occuperà lo spazio della SA non sono convinto, non lo vedo Collanino o Calearo battersi per l’articolo 18 e contro l’attacco al contratto nazionale. Non vedo Fioroni battersi per una scuola pubblica di qualità (contro le volontà Vaticane) e non vedo chi potrà dire sui grandi temi ambientali questo non si o si va quest’altro; contro l’atomica, contro contro il rigassificatore a Brindisi a sostegno di politiche attive per le energie alternative. A si ci saranno i verdi ormai in aria ritorno al PD, Pecorario Scannio ci ha distrutto in Puglia (e non solo) e ora va dal PD. Scusami per il sarcasmo dell’ultima battuta ma ci sono cose e persone di cui parlare seriamente e altre che si liquidano con una battuta.
17 aprile 2008 alle 9:06
Siamo alle comiche finali…per tutta la durata della campagna elettorale hai detto di tutto di più sul PD,ora chiedi asilo politico…ma mi facciano il piacere!!!!io ho la tessera del PD e la strapperei laddove dovessimo di nuovo ricorrere a questi trasformisti per opportunismo….
17 aprile 2008 alle 9:35
Ahahah, il commento sopra è da sottoscrivere in pieno.
17 aprile 2008 alle 12:44
Caro Pietro,
guarda un pò quelli come te ci fanno proprio incazzare.Secondo me sto viaggio dai DS te lo potevi risparmiare.Già che ci sei prova a chiedere asilo politico al PDL, lì troverai tanti ex che prima di te hanno capito come soffia il vento.
Lascia stare la tiritera sul socialismo del 2000. Non sei stato capace di ralizzare una cippa di niente nel 900 e dovremmo delegare gente come te?
Guarda, il tuo riposizionamento è legittimo. sai che fatica ti dovesse toccare di alzarti alle 6.00 della mattina ed andare a lavorare.
A casa e scrivi un libro, è meglio
Mario
17 aprile 2008 alle 13:07
Vedo che molti dei commentatori non si arrendono al fatto che l’elettorato ha abolito il vecchio tipo di sinistra, e che gli elettori della sinistra radicale hanno votato Lega, PD, Di Pietro e solo una minoranza si è astenuta.
Probabilmente sarebbe il caso vi andaste a vedere la trionfale avanzata di Ferrando e Sinistra Critica, così capireste quanto gliene frega alla gente delle vecchie, usurate ricette e delle sparate ideologiche.
17 aprile 2008 alle 13:10
Ho scritto molti, pardon, volevo dire alcuni.
17 aprile 2008 alle 13:34
Kowalski
Ma io sono d’accordissimo, vedi il mio primo commento..il numero 22 (un po’ meno su come ripartisci l’esodo, e mi pare che i numeri non dicano che han votato pd, semmai lega).
Il punto poi sta nel come si decina la risposta a questo oggettivo problema.
Non certo col mero pensare che “c’ha ragione la lega” e quindi proporre quel che propone lei o altri.
La lega riempe un vuoto.
Esattamente come tu noti nel tuo primo commento, lontani dal politicismo e da schemi novecenteschi, vanno ricostruiti legami e “comunità” dando risposte ai problemi per i quali la gente cerca rifugio nela lega, con risposte progressive e non regressive.
Quello che invece tenta di fare il PD, quando gioca al law and order, senza capire che sotto quel punto di vista si preferiscon gli originali.
Serve una nuova narrazione, un lavoro culturale, che sconfigga nel sociale quell’egemonia.
17 aprile 2008 alle 13:35
correzione:
Il punto poi sta nel come si declina la risposta a questo oggettivo problema.
17 aprile 2008 alle 13:44
Correntone DS:fallito
Candidatura a sindaco:fallito
Candidatura SA:fallito….
ci vuole coraggio a dare sempre la colpa agli altri…e fai un pò di autocritica!!!
17 aprile 2008 alle 15:20
voglio aggiungere una cosa al mio primo commento. pietro, e non solo tu, continui ragionare degli errori dei vertici, di quanto non ne capiscano una sega (dimenticando, poi, che chi fa questi discorsi sono ex ministri,ex deputati etc.) senza riflettere un attimo su quelle che sono state le tappe del processo unitario che hanno escluso una parte poco trascurabile della sinistra:la base. il problema non è che qualcuno ha sbagliato formulando teorie che alla gente non sono piaciute, il problema è che si è creduto che il cittadino-elettore scegliesse senza condizioni un polpettone poco credibile dati gli errori fatti al governo.dunque chi avesse l’intenzione di fare un’analisi del voto riproponendo lo stesso paradigma, e in più tirandosi fuori dalle critiche, sbaglierebbe di nuovo. noi di sinistra siamo esigenti con chi ci rappresenta e non rimaniamo in freezer nell’intervallo di tempo che separa un elezione dall’altra.inoltre a me convince molto la tesi di nichi vendola, apparsa su Liberazione di oggi, sulla perdita di affidabilità sia sul piano sociale sia su quello politico, dando sì l’immagine di partito di lotta e di governo(mi riferisco al PRC), ma inefficace in entrambi i versanti. le nostre dirigenze sono state colpite dalla sindrome di autosufficienza dalla base e ora si sono svegliate dal sogno un pò frastornate. per cambiare non basta cambiare persone ma anche forme organizzative, pratiche politiche che ci portino vicina al popolo, al nostro popolo. si apre anche una questione generazionale e di cambio di cultura politica; dobbiamo essere pronti quindi, lo dico ai compagni incazzati, a sapere affrontare anche la fase costruttiva dopo quella, necessaria, distruttiva.
CONTINUONS LE COMBAT
17 aprile 2008 alle 15:23
La volpe perde il pelo ma non il vizio.
Sei e rimani il solito opportunista di sempre.
I 15 mila euro al mese che hai preso per quasi vent’anni ora chi te li da?
Povero piccolino…. senza stipendio.
Corri, corri dagli amici del PD.
Un posticino per te lo trovano…forse….
E tu saresti la “nuova” sinistra?
VERGOGNA !!!!!!
17 aprile 2008 alle 16:09
A PD (commento 62) e a Giuseppe (commento 63) : voi conoscete Pietro ?
17 aprile 2008 alle 16:13
Ma nn vi vergognate per la cattiveria gratuita? Io mi vergogno sapendo che la sinistra nella quale da vent’anni milito è composta da gente come voi… con la quale non ho niente in comune. Siete lontani dalla gente, e il vostro pseudo intellettualismo mi fa vomitare… Per voi, e soprattutto per voi, questa batosta ci voleva, spero serva a farvi scendere dal vostro odioso piedistallo… Ribadisco il concetto del mio precedente commento, quelli come Folena, come Vendola devono stere nel Pd, è quella la loro casa naturale… C’è bisogno di sinistra, nuova moderna ambientalista e movimentista nel grande partito che sarà il PD, c’è bisogno di riformare dalle fondamente questo Paese… il resto nn conta…
17 aprile 2008 alle 16:37
Ma riformare cosa???
Ma che morale c’è in uno che si candida per un partito e, dopo la sconfitta, sputa nel piatto dove ha mangiato?
Ma i valori quali DIGNITA’, ONORE, SENSO DELLO STATO, COERENZA, SOBRIETA’, MORALITA’ fanno ancora parte di qualche partito in Italia oppure NO?
Ma ad un elettore che ti ha votato, che guadagna 1100/1200 euro al mese, che per farti la tua campagna elettorale ha tolto tempo a famiglia e figli, non pensi possa provare ribrezzo da una politica con gente come FOLENA????
Che un minuto dopo gli volta le spalle?
E’ vergognoso che non ha lasciato il posto in lista ad un altro…dopo un ventennio in Parlamento.
E poi vi stupite che a sinistra votano LEGA.
Vai a lavorare Pietro.
Torna da dove hai cominciato a far politica, con qualche volantino in mano, in mezzo ai lavoratori dei call center, nei campi ROM, nel tuo quartiere.
Torna a far politica senza chiedere niente !
Fallo gratis…tanto sei già stato lautamente pagato con i soldi di tutti.
RI-VERGOGNA
17 aprile 2008 alle 16:38
Caro Pietro,
puoi essere più chiaro quando dici “un diverso rapporto con le anime di sinistra del PD”? A me non piace trarre conclusioni facendo salti logici, mi piace quando la gente mi dice in faccia le cose chiare. Se con queste parole sibilline vuoi dire “sottomettiamoci a chi ha avuto più successo di noi” che tanto mi ricorda l’ambiguità del “superamento” della legge 30, allora ti dico che non ci sto. I lavoratori ed io tra questi, vogliono risposte chiare, vogliono sapere chi e cosa stanno votando, se davvero li proteggeranno, o lasceranno che i lupi facciano gli agnelli, che i Calearo e i Colaninno si candidino a sinistra, per essere più chiari… cosa è Omeopatia?
17 aprile 2008 alle 16:46
caro Pietro, sottoscrivo ma i colpevoli siamo tutti, me compreso e te compreso. Non è che tu sia meno ceto politico di altri, beninteso. Però vorrei che tu dicessi con franchezza se stai pensando a un ritorno nel PD o se pensi invece che una nuova sinistra debba cercare di far fuoriuscire dal PD l’area di Sinistra per per rinforzare un progetto infragilito. Non sono due prospettive identiche, sarebbe bello aver chiarezza da parte tua perché in questa fase chi ci crede non ha bisogno di ambiguità ma di punti fermi. Un abbraccio
17 aprile 2008 alle 17:13
Io spero che come promesso Pietro trovi modo di rispondere ai commenti…compiutamente, come dice lui.
La carne al fuoco è tanta…;)
@giuseppe baldari
eheheh, credo che su quel bizantino passaggio sui rapporti col pd….tutti abbiano capito quale esserne il succo.
@labriola
io credo che se Vendola leggesse che la sua casa naturale è il pd non la prenderebbe tanto bene….
17 aprile 2008 alle 17:37
beh mettiamoci qualche pietra sopra. Il pd non è sxarc. I punti di vista sono troppo distanti e in alcuni punti antinomici (industrialismo/decrescita ad esempio).
Detto questo non possiamo più giocare alla vecchia sinistra che o si spacca per questioni interpretative del Capitale o tenta di spaccare gli altri “facendo esplodere le loro contraddizioni”. Ce ne sono abbastanza in casa nostra, e potrebbe avvenire il contrario. (verdiii…. picci picciii…)
In questo momento il PD è l’unico strumento credibile di opposizione parlamentare in Italia, attenzione parlamentare, nel senso che se c’è una legge da fare dovremo bussare alla loro porta perché ce la presentino o raccogliere le firme di una legge di iniziativa popolare. Siamo a questo.
Io leggo così il passaggio di Pietro, e non è poco. Vuol dire che non possiamo metterci in un angolo a fare il broncio, ma dobbiamo dialogare con chi c’è, laicamente. E tentare anche di pesare un poco. NON CONTIAMO PIU’ UNA BEATA FAVA!!!! E la pagheremo cara per cinque lunghi anni. Quindi bisogna ristrutturare tutta l’iniziativa politica su questa base nuova.
17 aprile 2008 alle 17:41
@michele #65
Sia chiara una cosa: le mie critiche, anche eventualmente le più feroci, nulla hanno a che vedere con l’aspetto personale o morale, ci mancherebbe.
Sono solo di natura politica, a lui come agli altri per il disegno nel suo complesso, a lui come gli altri per aver votato il pacchetto welfare , il decreto 181, o altro.
Anche l’eventuale e futura presa d’atto di un nuovo cambio di casacca trasformistico (cose che accadono solo qui, ma in modo largamente diffuso, non è che Folena debba esser per questo particolarmente condannato, è pratica parlamentare da che esiste l’italia unita) sarebbe una constatazione politica.
E su questo, non cosa così banale: perchè -perlomeno in termini di orizzonte, di visione del mondo – PD e sinarc (che abbia ragione l’uno o l’altra)o meglio, le ragioni che vi stanno alla base, sono nettamente alternative…strutturalmente.
17 aprile 2008 alle 17:48
Beh, caro sergio, ho una certa riserva a considerare il PD come l’unico strumento di opposizione credibile, forse ti sarà sfuggita l’ipotesi di governo ombra…
L’opposizione si fa anche fuori dalle istituzioni, se poi per te la politica è sinonimo di potere, beh allora credo che il PD sia proprio un posto adatto… Nessuno vuol fare il broncio, si tratta di rimboccarsi le maniche e dare una mano a chi ne ha bisogno. Sarò anche vecchio, ma per me il conflitto esiste ancora, il PD è qualcosa di fortemente funzionalistico. Ritorno al futuro.
17 aprile 2008 alle 19:21
@moltitudini: permettimi una cosa. Il tuo sarcasmo dimostra una certa intelligenza ed è anche divertente. Però è inutile, come la Sinistra Arcobaleno. Col sarcasmo risolviamo i problemi? Troviamo una strada? No… quindi visto che non mi sembri un fesso, proponi qualcosa, spiega le tue idee. Magari sono buone. Tu cosa faresti se la Sinistra Arcobaleno ti dicesse: ok, adesso comanda tu.
17 aprile 2008 alle 20:04
Il mio non è sarcasmo, Giorgio. E ti ringrazio per la stima che manifesti.
Se vuoi è un atteggiamento un po’ “ironico” perchè lo stereotipo di quello di sinistra che si piange addosso lo rifiuto per..questioni che definirei estetiche.
Ma non è sarcasmo fine a sé stesso, perchè – condivisible o meno, ovviamente- è ben chiara la critica che esprime, il livello che vuole aggredire.
Alla tua domanda rispondo.
Ti sembrerà sarcastico forse, ma ti dico che è una domanda non ponibile.
Non perchè io non potrei esser mai leader della sin.arc., ma perchè la sinistra arcobaleno già non esiste più, per cui non può avere un “capo”.
O sbaglio? Ciascuno dei suoi “contraenti” già si sta facendo gli affari suoi, mi pare. Come largamente prevedibile, a prescndere dall’esito elettorale (sarà un caso, ma è cosa che scrivo da quando è nata la sola idea della “cosa rossa”)
Non è che ci sia una sinistra arcobaleno mal messa da sistemare: c’era un freddo cartello elettorale che è già stato superato, non solo dal voto, ma dai suoi stessi componenti.
Inoltre, aggiungo.
Se esistesse non ne sarei il capo perchè la mia critica alla sin.arc non è solo nelle cose che ho detto qui, oppure, non è che io ritenga la sin.arc troppo “moderata” e la vorrei più “estremista”, sennò starei in uno dei vari partitini trotzkisti, che mi sono pure simpatici, ma che non sposo.
La sinistra arcobaleno non la vorrei diversa: non mi interessa come spazio dell’agire politico, come forma.
Ora non sto qui a fare un simposio sulla critica della rappresentanza, sui modelli novecenteschi, sull’elettoralismo, sulla governamentalità, eccetera, ma siccome non sei fesso neppure tu più o meno mi avrai capito.
Certo che per chi cerca l’alternativa, l’altro mondo possibile, è dura, a livello culturale prima che politico.
Non ho grosse risposte “pronte” (sennò sarei un novello Lenin o un grande intellettuale, non un educatore di cooperativa sociale da 1000 euro al mese) , di sicuro so che l’altro mondo possibile non è traguardabile col PD…;)
Intravedo qualche spazio, credo se non sembro presuntuoso di farmi qualche domanda giusta, dico senza sarcasmo che la scomparsa del simulacro della sinistra parlamentare può esser positiva (già qualche bravo e preparato commentatore dell’aristocrazia borghese si preoccupa di ciò, se hai notato..), non credo nemmeno che serva un salvifico capo, ma percorsi collettivi e cooperativi nei territori, nelle comunità.
Credo che si debba uscire dal politicismo e porsi il problema di una nuova “ricomposizione”, che crei legami, forme di sperimentazione democratica, ridefinizione degli spazi e dei territori.
In parte negli ultimi anni questo lo abbiamo sfiorato, e fatto, a sprazzi. In potenza o anche nell’atto, talvolta: penso a genova, penso ai social forum, penso ai comitati sui beni comuni (infilandoci anche vicenza).
A spanne credo che il “territorio” dove lavorare stia lì.
Mi rendo conto di non dare troppe ricette, e mi sento anche inadeguato in questo senso. limitato.
Poi penso a quanto l’ ha vista lunga chi dovrebbe farlo di professione e risale la mia autostima.
17 aprile 2008 alle 20:04
La gente come te Folena è la malattia della sinistra, Se non abbiamo più una sinistra possiamo ringraziare te. Noi disoccupati, i precari, i lavoratori da 1200 euro al mese, siamo stati abbandonati, alcuni come me, piuttosto che rivedere le vostre facce da pinocchietti arroganti, hanno preferito astenersi, altri si sono sentiti, giustamente, meglio rappresentati dalla Lega che non da voi. Mettiti una mano sulla coscienza e abbi il buon senso di startene a casa, tanto ormai non hai neanche bisogno di lavorare con quello che ti abbiamo pagato. Leggiti un libro e fatti una cultura ora che hai il tempo libero. Vogliamo una sinistra, certo, ma tu non ne sei degno. Almeno questa volta impara la lezione e sii umile, hai già fatto grossi danni, ora dovresti avere il buon senso di ammettere i tuoi errori, se sei di sinistra come dici allora comportati con dignità. Ma forse, chiediamo troppo da uno come te. Ora non ci resta che festeggiare per il fatto che sei stato spazzato via. Champagne!
17 aprile 2008 alle 20:29
moltitudini, comm. 60
Che una parte dei voti siano andati al Pd lo so perché come me lo hanno fatto molte persone che conosco, e non credo si sia trattato di un caso.
Io sono d’accordo che il profilo non possa essere law and order, o meglio non può essere solo law and order, ma di sicuro affianco all’aspetto della solidarietà ci deve essere un nuovo accento sul rispetto delle regole. Bisogna dare delle risposte chiare, ma razionali al bisogno di sicurezza. Se al Nord i ceti operai hanno dato tanti voti a forze politiche che non hanno speso un parola sul tema della precarietà, ma hanno parlato solo di immigrati e di sicurezza, olre che di tasse, vuol dire che il problema è reale, e bisogna capire come risolverlo.
Ci vuole a monte una lettura della globalizzazione che non può essere quella ottimistica di Veltroni, perché non si può far finta di non vedere i drammi che questa comporta. A valle, bisogna rispondere in maniera molto concreta alle problematiche che i cittadini vivono e sentono.
Purtroppo dovremo fare i conti a lungo con questa situazione di insicurezza che molti cittadini sentono, perché nulla fa pensare che la collocazione dell’Italia nella globalizzazione si sia stabilizzata.
Non si può pensare di costruire una sinistra alternativa mettnedo insieme tutta una serie di piccole rivendicazioni particolari, bisogna porsi il problema dello sviluppo, e anche quello di una redistribuzione solidale della ricchezza, di un nuovo ruolo del settore pubblico. Chiaro che a uccidere la sinistra radicale sono state anche le politiche suicide del governo Prodi, che stupidamente ha pensato che i cittadini si sarebbero accontentati del miglioramento dei conti dello Stato, mentre loro si impoverivano. Immagino che a questo ci sia arrivato anche Veltroni.
L’indulto non ha certo giovato, Forza Italia è stata molto furba a votarlo ora che eravamo noi in maggioranza. Io ero favorevole, ma è chiaro che se metti fuori di galera tanta gente, poi devi approntare tutta una serie di servizi sociali, devi seguire e gestire il reinserimento di queste persone, Cosa che però richiedeva risorse, che non ci sono perché bisogna fare il risanamento e perché c’è l’ideologia dei tagli alla spesa. In questo modo non si va da nessuna parte…
17 aprile 2008 alle 20:49
Ogni tanto trovo qualcuno che dice,anzi ripete:fate delle proposte…ma avete presente i temi su cui dovrebbero basarsi i post?Io sono stufo di questi disfattisti di sinistra,questi eterni insoddisfatti che sanno solo criticare,solo mettere in evidenza gli errori…BASTA!e poi sempre interrogarsi su cosa significhi essere di sinistra…una sola cosa mi pare di aver compreso:chi lo ripete non ha nemmeno tanto chiaro cosa voglia dire!Quanto a Folena:tutto questo parlare è ridicolo.L’ex ex ex onorevole non ha più credibilità,si incarta da solo….Lasciaci in pace,facci costruire questo PD dall’interno,da noi militanti,dai giovani,da chi ha voglia di impegnarsi…stattene a casa e soprattutto stai zitto…è colpa anche tua se questa sinistra non ha più credibilità!!
17 aprile 2008 alle 20:55
Quanto a Giulia e simili…questo non mi convince,questo nemmeno,questo è troppo cosi,non mi piace come di muove,non mi piace come si veste,questo ha detto questo,questo ha detto quello….basta,basta,basta….
17 aprile 2008 alle 22:15
@kowalski
)
Ho capito..io conosco pure qualcuno che vota rifondazione poi forza nuova…cerchiam di parlare di numeri significativi aldilà delle “persone che si conoscono”….fossero anche 100 (su 47 milioni di votanti
basta guardare i numeri “netti”: la parte di ex elettori di prc-verdi-pdci che si è astenuta è evidentemente più corposa di quelli che hanno eventualmente votato PD.
L’indulto non lo ha fatto il governo, nè la maggioranza.
Ed è l’unica cosa sensata – incompleta, insufficiente e perfettibile- fatta in questa breve legislatura.
poi , sai: l’indulto lo ha votato pure il Pd.
18 aprile 2008 alle 0:29
Caro Sergio, forse ti sei perso qualcosa.
Le rivendicazioni della sinistra, negli ultimi anni, non hanno avuto alcun peso con numerosi rappresentanti (tra cui il Nostro di cui attendiamo delucidazioni) . Persino quando si è stati al governo. Figurarsi se le nostre proposte possano trovare adeguata rappresentazione istituzionale da parte del Pd.
Se il problema è riscoprire un metodo, una capacità di tornare ad essere (non a parlare al) popolo, ti ricordo che Rifondazione Comunista ha raggiunto la sua massima “forza” nel periodo tra 2001 e 2003, quando i parlamentari erano davvero pochissimi. C’è stato uno straordinario richiamo a quell’approccio nella costruzione della mobilitazione per il 20 ottobre. Pietro e gli altri dovevano rompere invece di incassare sul protocollo welfare, tracciare una diversità. E invece…
18 aprile 2008 alle 2:00
Compagno Pietro Folena,c’è un problema di metodo grande come una casa.
Io ti ho visto e sentito l’ otto e nove dicembre del 2007 a Roma, Stati Generali. Sono passati al massimo centotrenta giorni e credo di aver letto quotidianamente il giornale, più di uno, e sentito politica a radio e tv diciamo mediamente due ore al giorno( sono pensionato). Bene, caro Pietro, non ho mai sentito da te nulla di ciò che tanto veementemente qui affermi. Non mi è giunta voce del tuo sdegno quanto al modo di fare le liste, sapevo invece che in lista c’eri anche tu.
Non occorre che mi aggiunga al coro di chi dice che sei intelligente e preparato ed originale: ma non ho sentito traccia di questa tua elaborazione e proposta in questi quattro mesi: se mi dai un pò di bibliografia…
Nel merito:un primo punto di crisi fra le forze che poi fanno l’ Arcobaleno-siamo all’inizio dell’ estate 2007- è la valutazione del protocollo su pensioni,precarietà, contrattazione di secondo livello. Per me andava molto bene l’ aumento delle pensioni basse, era accettabile la soluzione scalini,era assolutamente insufficiente l’ accordo sul precariato, erano uno schifo ingiusto la conclusione sui lavori usuranti e l’incentivo agli straordinari. Per te?
Per me era inaccettabile la non accettazione di qualunque forma di modifica migliorativa in Parlamento della legge derivante da accordo:non ho mai visto un sindacato che strilla se e quando la legge che traduce l’ accordo sindacale migliora l’ acccordo medesimo. Scrivere nella legge che un rapporto di lavoro a termine di un lavoratore con lo stesso datore di lavoro si trasforma ope legis in rapporto di lavoro a tempo indeterminato dopo 36 mesi tutela più o meno il lavoratore invece che scrivere che dopo 36 mesi quel rapporto di lavoro può essere reiterato a tempo determinato solo se c’è un accordo sindacale? E’ meglio per i lavoratori scrivere in una legge che si può andare a forme di pensione anticipata rispetto ai nuovi maturati di anzianità anagrafica e contributiva se si fanno dei lavori ( segue elenco di lavori ) definiti usuranti oppure scrivere che si può andare in pensione anticipata solo se si è tra i primi cinquemila della lista annua dei pensionandi che vengono da quei lavori usuranti ?
Sul Welfare quindi penso che abbiamo fatto male ad autolimitarci nella nostra capacità di iniziativa emendativa e migliorativa.
In sintesi io penso che dei duemilioni e settecentomila voti che mancano all’ appello confrontando 2008 con 2006 una metà siano recuperabili abbastanza facilmente se non sciogliamo questa formazione unitaria , ma acceleriamo invece i tempi dell’ unità politica: parlo di quelli che ci hanno votato alle amministrative lo stesso giorno in cui votavano disgiunto, PD, a Camera e Senato. Se siamo coerenti ed operativi rispetto al programma elettorale possiamo recuperare molti degli astenuti e di quelli che si sono rifugiati nel voto ai micropartiti comunisti:molto più complesso il recupero di tutti quelli che hanno votato Lega o Di Pietro, perchè oggi essi considerano centrale e prioritaria la questione territoriale-fiscale- giudiziaria rispetto a quella sociale.
Ci sono centinaia di altre cose da dire, ma fin qui giunge la mia capacità di analisi e di proposta. Mi auguro solo che non commettiamo l’ errore di cedere il nostro potere di decidere noi che cosa fare di questa Sinistra Arcobaleno, rimettendoci alle decisioni e alle proposte preliquidatorie di chi solo 120 giorni fa ne proclamava le magnifiche sorti e progressive. Ciao da Maurizio Angelini, Consigliere Comunale di Cadoneghe(pd).
18 aprile 2008 alle 3:39
Al di là delle recriminazioni sul complotto del Pd contro la Sinistra, l punto è questo, ineludibilmente questo: è irreversibile il processo di bipolarizzazione che l’Italia ha imboccato oppure c’è ancora spazio (e come? diteci come…) per costruire una forza popolare a sinistra, con pochissime risorse finanziarie e molta competizione interna, molto bagaglio (e talvolta ciarpame) ideologico novecentesco, che sia pronta in ogni momento e con le leggi elettorali più infauste, a tornare in Parlamento?
Sciolto questo nodo si capisce tutto il resto. E si capisce anche che le riflessioni di Folena sono sincere e importanti. Poi, se vi sta sulle balle perché fa politica da trent’anni, è un altro discorso: ditegli che non deve più candidarsi al Parlamento o che ne so. Ma il vero nodo è nella domanda di prima: processo irreversibile o no? Claudio
18 aprile 2008 alle 6:56
In Sicilia, a Manfredonia, a Mattinata, a San Giovanni Rotondo, in Puglia, in Italia… chiunque ha avuto a che fare con te, esprime lo stesso giudizio: sei quello che un uomo di sinistra non dovrebbe mai essere e poi… salti da un carro all’altro e alla prima difficoltà scappi per cercartene un altro… mentre, per prendere le distanze dagli ex alleati, dai colpe e lezioni di strategia e di moralità a chi rimane e ti ha precedentemente salvato dall’oblìo politico… Assurde coincidenze?… Una congiura?… O una realtà che, data la vastità della casistica, non può più essere nascosta?
Spero che al PD o altrove, questa volta, non si facciano intenerire da pentimenti o da legami di vecchia militanza, o più precisamente, non si facciano fregare.
Lavorare, come fanno gli altri, aiuta anche in tal senso: aiuta a recuperare il contatto con gli uomini che fanno della politica un servizio e una passione e non una professione privilegiata da esercitare e mantenere ad ogni costo.
Perchè non dai prova di riscatto impegnandoti a fare politica e a non candidarti più per cariche parlamentari o politicamente remunerate? Hai anche il vantaggio di godere già ora di una maxi pensione che i comuni mortali possono solo sognare e per quel poco che riceveranno dovranno attendere oltre il 65 anni.
Moralità, a mio avviso, è soprattutto questo. Questi sono gli esempi che da toppo tempo mancano negli apparati della Sinistra. I cattivi esempi che chi governa a sinistra ci ha dato in questi trent’anni, hanno eroso ogni residuo di credibilità e sono alla base di questa grande ed ineluttabile sconfitta elettorale. Il Sistema della Sinistra del Potere è finalmente franato per l’ambiguità della classe dirigente che nelle assemblee predica bene e nelle stanze razzola male, per l’ignobile attaccamento al denaro e al privilegio personale di chi si fa bandiera dell’anticapitalismo ma, nella vita, non ha mai svolto una giornata di normale lavoro e forse non sa neanche quanto costa un chilo di pane o un litro di latte…
Le sconfitte “non sono salutari” solo per chi sa di sbagliare ma non trova conveniente cambiare (in meglio) e sta già preparando il momento per saltare sul prossimo carro. Altra corsa, altro giro… alla faccia di ancora, ingenuamente, vi vota…
18 aprile 2008 alle 8:44
Caro Pietro,
credo davvero sia il caso di chiarirci se pensi che il PD sia ora il partito cui pensi di aderire.
Se lo fosse ti inviderei davvero, perchè io invece oggi come ieri non ho un partito che mi rappresenta e mi piacerebbe partecipare, nel mio piccolo sempre più difficile ruolo di lavoratore dipendente privato con famiglia e figli, alla sua costruzione.
Se lo costruissimo con te sarei contento, se pensi davvero che “da queste macerie non si costruisce nulla”, vorrà dire che ci sarà qualcun altro ad avere il coraggio e la forza di farlo.
Ripeto ciò che ho scritto, la soluzione più comoda e che anche dirigenti dei verdi come Bonelli stanno facendo è la ritirata strategica nell’ovile del PD a belare dietro Re Veltroni e ad attuare con diligenza il “piano di rinascita democratica” riveduto e corretto.
La soluzione migliore però per noi lavoratori e le nostre famiglie è vedere una nuova politica ed una nuova sinistra e costruirla davvero.
Continuo a pensare che il PD sia il luogo della politica per la carriera e la spartizione del potere.
E non so se domenica 27 avrò lo stomaco di votare Rutelli sindaco….
18 aprile 2008 alle 8:47
E comunque sarebbe anche il caso di evitare il complice silenzio sull’ennesima strage di civili a Gaza…bambini e giornalisti massacrati dall’esercito di Israele come vendetta per l’uccisione di tre soldati.
Almeno conserviamo la capacità di indignarci…
18 aprile 2008 alle 9:14
Ho parlato di dirigenti come Bonelli che starebbero trasmigrando nel PD. Ho verificato che al momento parla solo di aprire il dialogo con il PD…spero che la mia interpretazione “transmigrante” sia troppo pessimista…
18 aprile 2008 alle 9:24
Ma credi veramente che questo possa decidere comodamente quando e dove collocarsi?????sembra il peggior Dini,ma almeno quello aveva dei pretendenti………….
18 aprile 2008 alle 9:32
Caro Folena,
ho letto di nuovo il tuo intervento e la risposta data.
E’ chiaro che in momenti simili c’è sempre purtroppo lo spazio per il pessimismo e lo scoramento. Tuttavia credo che non sia questa la cosa migliore da fare (ovviamente). Il PD ha dimostrato che non ha la bacchetta magica per risolvere i problemi dello schieramento di CENTRO-SINISTRA (che è un amalgama, ricordiamo…). Il cartello della SINISTRA ARCOBALENO ha invece evidenziato tutti i suoi limiti di semplice operazione di sopravvivenza. Adesso c’è da rimboccarsi le maniche, per dare spazio ad una SINISTRA MODERNA, unita e, ripeto, PRAGMATICA. La lega non ha vinto per le sue idiosincrasie verso temi filosofici e ultramondani, ma per aver dato una risposta (anche se apparente e, per molti versi, sbagliata) a domande reali da parte delle fasce più popolari. Temi come la sicurezza, il costo della vita, i salari, sono cose dannatamente più importanti di arcobaleni-pace-no-war, etc. per chi deve campare con gli attuali 1000 euro. Mettiamocelo bene in mente, altrimenti saremo spazzati via e avremo la certezza di aver costretto (!) milioni di persone a rifuguarsi in liste xenofobe e fascistoidi. Le mille paure e incertezze del PD vogliono dire una cosa sola: c’è spazio per la costruzione di un partito che guardi, MODERNAMENTE, a sinistra e, se non maggioritario (dato che l’Italia è quella che è), che almeno funga da pungolo per l’altra compagine di CENTRO-SINISTRA.
Credo che sia questo che voglia dire il nostro Folena: rimettersi in discussione e cercare di risolvere, seriamente, i problemi. Iniziando, magari, a fermare la nuova svolta all’indietro di Diliberto.
A questo punto, però, occorre che ci sia la doverosa risposta di Pietro Folena ai temi che sono emersi in questa (bella) discussione.
Saluti a tutti
ManuelT
18 aprile 2008 alle 11:24
Caro Pietro Giuseppe Baldari ti chiede un chiarimento ovvio e necessario a cui dovresti rispondere. Per il resto non posso non esprimerti la mia solidarietà per il linciaggio personale e morale che stai subendo sul blog; certi residui di stalinismo di sinistra sono causa della sconfitta tanto quanto l’incapacità della classe dirigente. La critica politica e la differenza di posizioni non possono giustificare attacchi di natura personale e cattivi. Qualcuno diceva “HO SIAMO CAPACI DI CONTRASTARE LE IDEE CONTRARIE CON LE PAROLE E I FATTI O DOBBIAMO LASCIARLE CIRCOLARE”; quel qualcuno era Ernesto Guevara (non certo un moderato democristiano) ma un compagno che aveva capito che un certo settarismo di sinistra procurava solo danni. Ripartiamo da Gramsci e dal pensiero gramsciano (fa scuola in Chiapas e nelle comunità ribelli del Sud America) dalla connessione sentimentale e non dalla chiusura mentale dalla divisione dell’atomo dalla gara a dire chi è più comunista e chi più di sinistra.
PS: Sappi Pietro che qualora la tua scelta sia quella indicata da molte avrai nel sottoscritto un fiero e dignitoso avversario politico, ma che intatta rimane la stima per la persona!
18 aprile 2008 alle 11:38
Pietro…batti un colpo….qui si è aperto il dibattito, ed aldilà di qualche tono è comunque denso di contenti.
O no?
Batti un colpo.
@kowalski
ti avevo risposto ieri sera ma il mio commento non è stato inserito.
Le molte persone che conosci non necessariamente sono un campione rappresentativo rispetto ad un dato statistico relativo a 47 milioni di elettori.
L’indulto non lo ha fatto il “governo”, e comunue il PD lo ha votato tanto quanto rifondazione ed altri.
Sulla “sicurezza” il discorso è molto complesso e non posso rubare qui una intera pagina.
Quello che di fondo dovete capire è che è stato venduto un vino nel quale nemmeno l’oste confidava: nella sin.arc. non ci hanno mai creduto i tre partiti e mezzo stessi, come dimostra il fuggi fuggi avviatosi 5 minuti dopo il voto. Non ci credeva nessuno, non c’era nulla dietro, sennò non si sarebbero immediatamente ridivisi, visto che si presupponeva che vi fosse un abbozzo di lettura “strategica”. Era una operazione di marketing, nella quale non credevan i protagonisti stessi.
Avrebbero dovuto crederci gli elettori?
18 aprile 2008 alle 11:40
Non è che l’utente PD, dal suo punto di vistal, dica sciocchezze…eh…
18 aprile 2008 alle 12:21
La sinistra radicale è stata spazzata via perchè autoreferenziale, accartocciata in terminologie incomprensibili, solidarizza con i deboli ma solo se extracomuinitari domenticando lavoratori, precari, famiglia, anziani, bambini, sfrattati, indebitati dai mutui, ammalati, disabili insomma la società.
Chi rappresentano? nessuno! Se non si rappresenta nessuno non si viene votati da nussuno.
Avete fallito non per Veltroni, ma per la vostra incapacità di interpretare la società dato che siete rimasti a quella di Marx.
I voti presi sono solo quelli di una elite senza problemi di salario, che non vive in periferie degradate infestate da deliquenti e immigrati senza arte e ne parte e che può permettersi di vagheggiare una sinistra retorica e vuota da epopea del 900.
Se vi piace questa sinistra inconcludente tenetevela ma lasciate il governo ad altri visto che la gente vive immersa nei problemi nella insicurezza e non aspetta tra un elezione e l’altra che ragioniate nei vostri colletivi fiume di panzane teoriche.
Grazie Folena per esserti battuto per la scuola.
Delusissimo
18 aprile 2008 alle 12:42
Moltitudini, non metto in dubbio il fatto che l’indulto lo abbia votato anche il PD, ma le elezioni non le ha vinte il PD.
Dai, ammettiamolo con franchezza, che per gran parte della durata di questo governo, la gente non ha parlato altro che del fatto che avevano varato l’indulto. E il fatto che sia stato votato anche da una parte dell’opposizione, agli occhi degli italiani non ha cambiato molto.
18 aprile 2008 alle 13:06
Sono un giovane consigliere comunale di rifondazione comunista (narni) e ancor prima di queste elezioni denunciavo l’incapacità dei circoli e delle federazioni locali di leggere la realtà. riunioni e riunioni a parlare di niente, nulla che concretizzasse un minimo di proposta politica. una retorica nauseante e posizioni a volte incomprensibili che negli anni hanno cacciato persone senza far avvicinare più nessuno al partito di rifondazione. difronte alle proposte che portavamo avanti come piccolissimo gruppo giovanile (per modo da da dire perchè comunque trentenni!)abbiamo ricevuto solo schiaffi dai “vecchi” (in senso mentale e non anagrafico).
una situazione questa che nei miei territori non è ssolutamente isolata, anzi purtroppo è diffusa.
Il coordinamento S.A. (tra l’altro boicottatto comunque anche da dirigenti di rc) è stato attivissimo ed il clima istaurato è stato molto buono. ma non è stato sufficiente! gli errori perseverati negli anni si pagano!!!
spero in una rinascita, ma se non si fa tabula rasa di tutte le vecchie dirigenze, non ci sarà assolutamente futuro! perchè non sono i somboli che fanno il contenuto!
io spero, tantissimo e tutti i giorni, anche se la frustrazione che provo è infinita, e l’entusiasmo che avevo nel portare avanti il mio piccolo ruolo istituzionale è stato di botto troncato!
18 aprile 2008 alle 13:39
vi ringrazio molto della passione di questo dibattito. ai vostri post si aggiungono molte splendide mail private di commento che purtroppo non sono autorizzato a pubblicare. sto preparando un nuovo testo, che uscirà sul blog fra poco.
inviterei solo, per rispetto reciproco (dai fanatici del pd a quelli di una sinistra dura e pura) a togliere dal campo giudizi morali su di me. sono riflessi stalinisti: anziché confrontarsi sulle idee o sulle posizioni, demolire la persona che le sostiene (lo dico a michele, vero biografo rigorosamente anonimo della mia vita, che pretende di conoscere e giudicare, e a moltitudini, assiduo “contestatore” nel mio blog da tanto tempo).
sono una persona che ha creduto, crede e continuerà a credere nella necessità e nella possibilità di cambiare il mondo,e la società attorno a noi. per me non ha mai fatto la differenza -come il mio biografo dovrebbe sapere- stare o non stare in Parlamento (…il 94). lavoro a tempo pieno, senza sosta, da quando ho diciott’anni, e nessuno mi impedirà di farlo ancora, anche se non sono più funzionario del partito perché il partito non c’è più.
non ho spiegazioni su ciò che è successo, ne ho ricette su come uscirne. al caro gianluca dico che è un curioso processo alle intenzioni dedurre dal mio post che strizzo l’occhio al pd. si potrebbe dire che visto che sostengo che il voto operaio è andato a berlusconi e bossi allora voglio passare con la destra.
semmai ti dico, gianluca, che se i compagni della sinistra ds non mi avessero lasciato solo tre anni fa, aspettando l’ultimo minuto utile per uscire -salvo poi perdere tanti pezzi per strada- sarebbe stato meglio. dico a te, e agli altri, che è inutile prendersela col pd e con veltroni, che fin dall’inizio non hanno fatto mistero delle loro intenzioni. e dico che nel lavoro che dobbiamo fare va ricercata una sponda parlamentare in persone di sinistra dentro il pd. ma a te, a tanti compagni del prc che hanno scritto e a tanta gente di sinistra che è senza casa dedico l’intervento che fra poco pubblicherò.
grazie ancora a tutte e a tutti.
18 aprile 2008 alle 14:05
Ma guarda,io ho votato PD in piena coscienza e sono iscritto perchè sono affascinato da questo progetto…ho fatto la campagna elettorale nel mio piccolo convincendo persone e invitandole a votare PD nonostante le perplessità che manifestavano,gli intendimenti di voler votare altrove o l’assoluta indecisione sul da farsi…ho partecipato al democratic day,ho assistito a comizi,ho appaudito,mi sono emozionato,ho visto e conosciuto gente che ci crede davvero a questo progetto,giovani come me che hanno voglia di impegnarsi in modo forte…e poi…poi sento questi relitti della politica che dopo aver preso in giro gente,aver mangiato e sputato dovunque che decidono che….che alla fine,sai che c’è,vado nel PD….Ma dove vai?!Che vuoi che ti risponda….tempo fa,non molto a dire il vero,Bertinotti con un’uscita infelicissima disse di Prodi e del governo di cui lui stesso faceva parte:è come un poeta morente….Bè ribalto questa stupidata su Folena…ci sta a pennello quale soggetto della frase…
18 aprile 2008 alle 14:10
Nemmeno le critiche accetta…quanta presunzione!sono sempre gli altri a sbagliare,tu mai…..mai mai mai………..B A S T A!lasci stare la sinistra,non ti appartiene perchè l’opportunismo non è di sinistra!!
18 aprile 2008 alle 14:10
Nemmeno le critiche accetta…quanta presunzione!sono sempre gli altri a sbagliare,tu mai…..mai mai mai………..B A S T A!lasci stare la sinistra,non ti appartiene perchè l’opportunismo non è di sinistra!!non lo è!!!!!
18 aprile 2008 alle 14:24
Caro Pietro, forse hai ragione su molte cose, ma mi sembra che in questa analisi che fai ti autoescluda dal novero dei responsabili del tornado che ha spazzato via la sinistra. Insomma, dici che forse la sinistra è stata troppo rompiscatole, ma nelle assemblee ti ho sentito dire che ci facevano ingoiare troppi rospi, dici che abbiamo detto troppi no, ma non hai esitato a propagandare la manifestazione del 20 ottobre, che fu fatta contro il parere dei milini di lavoratori che avevano votato favorevolmente al referendum proposto dai sindacati, e potrei continuare…
Ora: come tu dici il PD è stato riconosciuto dal popolo della sinistra come il miglior riferimento per tentare di evitare il ritorno di Berlusconi e Bossi alla guida del Paese, ma non credo che questo stia ad indicare che il PD è diventato immediatamnte un partito di sinistra. Più semplicemente l’elettore ha agito seguendo quella che Weber chiama “etica della responsabilità”: ha preferito votare un partito moderato e democratico che aveva più possibilità di vincere, piuttosto che uno che proponeva il “Paradiso in Terra” ma che rischiava di favorire oggettivamente il centrodestra.
Tu ora dici che dalle macerie non può rinascere nulla, che bisogna abbandonare i vecchi partiti e le vecchie dirigenze, che bisogna guardare con attenzione alla sinistra del PD. Bene, caro Pietro, permittimi, però, di considerarti uno degli artefici della catastrofe, di considerarti uno dei leader da cui bisogna distanziarsi radicalmente. Permettimi di sospettare che queste tue analisi, che fai in prima persona plurale e che ti assolvono da molte colpe stiano ad indicare il tuo ennesimo cambiamento di rotta, stavolta verso il tanto denigrato PD, siano dovute alla mancata elezione, seguita ad una candidatura che hai ottenuto forzando gli statuti del partito a cui ti eri avvicinato, il PRC.
Se credi che l’unica soluzione sia quella di bussare alla porta di Veltroni e che per la costituzione di un soggetto della sinistra sia stantio, sappi che ci saranno giovani che, invece, ricominceranno a lavorare nella prospettiva che voi dirigenti della SA avete impedito, cioè la creazione di un soggetto moderno e socialista, legato al tanto vituperato (recentemente anche da te, colto da “oltrismo”) socialismo europeo. Ognuno è libero di fare le scelte che vuole, ma per favore, ci si assumano, una volta tanto anche in Italia, le proprie responsabilità e non si usi la retorica, che si dice di biasimare, per giustificare l’ennesima giravolta politica.
Un saluto
Santorre
18 aprile 2008 alle 15:06
ANNO 0
TUTTO DA RIFARE
PIETRO TI SENTO PIU’ VICINO OGGI CHE IERI
CI HANNO SPAZZATO VIA, SENZA SAPERE CHE COSI’ E’ SALTATO UN PEZZO DI DEMOCRAZIA
L’ARCOBALENO NON HA CONVINTO, IL PARTITO SOCIALISTA NON HA CONVINTO
CHISSA’ QUAL’E LA VERA RICETTA, LA RICETTA DELLA NOSTRA CITTA’ E’ STATA SBAGLIATA, TU LO SAPEVI, MA NON SAREBBE CAMBIATO NULLA.
UN ABBRACCIO DONATO
18 aprile 2008 alle 18:08
@moltitudini: nn sono per nulla persuaso dalla tua risposta. Movimenti? Azione dal basso? Dipende. A Roma c’è Action, quello sì è un movimento. Occupano case, fanno una cosa pratica che alla gente interessa. E prendono voti (quando stanno con noi). Così tanti che la stessa Rifondazione ne ha paura. “Tarzan” è stato eletto con 2100 voti, il primo della lista della S.A. Action è una specie di “Lega” per i senza casa… tutti ne parlano male, intanto però… intanto però Tarzan stava insieme a Folena a fare l’autogestione nell’assemblea dell’8 e 9 e a dire “guardate non rompeteci il cazzo la gente non vi vuole perché parlate solo di voi stessi”. La differenza tra Folena e Tarzan è che Folena non dice “cazzo”.
Lo dico pure a chi ha scritto che Folena non ha mai detto che le cose andavano male. Lo ha detto pure troppo!!! Non se lo è cagato nessuno!!!
Tornando ai movimenti, poi però guardiamo altrove: nella Val Di Susa stravince Berlusconi, a Vicenza stravince Berlusconi, sia alle politiche che alle amministrative. La Sinistra non piglia niente… Questi signori del NOTav che vennero a contestare l’assemblea dell’8 e 9 dicembre, che fine hanno fatto?
Non mi va di riempirmi la bocca con i “movimenti”. Non sempre portano voti, non sempre sono radicati davvero nella testa della gente. Il più delle volte sono guidati da intellettualoidi cui nessuno affiderebbe neppure la gestione di un condominio.
QUindi va bene, parliamo con i movimenti, ma “capiamoceli” bene, lasciamo perdere i dementi NO-qualiasicosa. Su questo purtroppo Veltroni ha ragione…
Altro che NOTav, ha ragione Vendola, un’altra Tav è possibile, la Tav serve! Altro che No inceneritori, gli inceneritori servono e Vendola li ha fatti, piccolini, ma li ha fatti.
18 aprile 2008 alle 18:33
@KOWALSKi
certo, hai ragione: perchè è stata fatta su quel provvedimento una campagna indegna e per molti versi tanta disinformazione.
Così come sulla Gozzini vengon dette tante sciocchezze.
18 aprile 2008 alle 18:50
@giorgio
non pretendevo di persuaderti, anzi: lo avevo premesso pure.
Mi stuzzichi, ma ruberei troppo spazio, e sono troppo educato per farlo. La discrasia tra movimenti e partiti è uno dei sintomi del problema della “rappresentanza”. Mi spiace che riservi su di loro livore per la contestazione dell’8: visto come è andata, eran tra i pochi che vedevano giusto…no ?(c’erano anche i Dal Molin, l’8..a contestare partiti che stavano nel governo che vuoleva costruire la base). Mi spiace questa colpevolizzazione del dissenso, mi spiace quel “dementi” no qualsiasi cosa .
Ma è evidente -e legittima – la differenza di impostazione tra me e te: a me di portare voti o che qualcuno prenda voti, non importa. Per me – non lo dico per polemica, ma per chiariere- che rifondazione o la sinistra arcobaleno alle politiche prendano il 20% non interessa. Diverso è il discorso dei territori (roma-action)
) ha votato per ragioni ovvie, altre votano certe forze per tutta un’altra serie di motivi, sociali, culturali, perchè la realtà è complessa, eccetera.
In ogni caso: una parte della gente di quelle valli non vi (a questo punto uso il “vi”
(scusa, sono stanco..esco da un turno di lavoro massacrante)
p.s. Quanto ha preso la Sarc in puglia?
@pietro, visto che mi citi.
Mi dispiace tu la prenda così, sarebbe più interessante un confronto sul merito.
In ogni caso non mi riconosco in quel ritratto, anzi: sul discorso “morale” ho anche chiarito in un commento ad hoc. E non c’è lo straccio di un insulto da parte mia.
Cioè…verrebbe da pensare che per non esser ritenuti degli “stalinisti” contestatori che insultano o dubitano del
a moralità, ci sia bisogno di darti ragione e dirti che sei troppo bravo.
E della sinistra “dura e pura” non me ne frega nulla, sennò starei in uno dei partitini con falce e martello o aderirei a quel triste e grigio appello siglato “comunisti uniti”.
L’accusa di stalinismo in ogni caso potrebbe esser usata reciprocamente per il tipo di rapporto col dissenso.
Peccato, speravo di poter parlare un po’ di politica (ed altri mi pare lo abbiano capito).
Mi sbagliavo.
p.s. non prendertela col biografo, è il prezzo della popolarità.
18 aprile 2008 alle 19:51
Aspetto con trepidazione questo nuovo testo. Per rispetto reciproco dovresti accettare tutti i giudizi su di te. Non sono riflessi stalinisti ma altro, confrontarsi sulle idee o sulle posizioni in questi mesi di governo non lo hai mai fatto, hai continuato ad essere sordo. sei tu che hai demolito le persone che ti hanno sostenuto. La differenza di stare e non stare in parlamento esiste e come se esiste per te, adesso che non sei neanche più funzionario del partito perché il partito non c’è più mentre nel (94..) c’era e quindi…… Lavori onestamente da quando avevi 18 anni, aggiungi pagato profumatamente da quando ne avevi qualcuno in più. La maggior parte di coloro che scrivono su questo blog lavora, ma lavoro vero, e di sicuro non viene pagato profumatamente quindi almeno da questo punto di vista rispetto.
Lo stalinista sei tu che non accetti il dissenso, anche colorito, di alcuni, dopo gli errori che hai fatto, perche di errori madornali si tratta se no non sareste arrivati a questo.
Che strizzi l’occhio al pd è palese la sponda parlamentare in persone di sinistra dentro il pd forse la troverai per poter entrare ma solo per una questione tua personale. per i tanti compagni del prc che hanno scritto e a tanta gente di sinistra che è senza casa, sempre più precario ecc… ecc… avresti dovuto dedicare più tempo prima, almeno ascoltarli e non filosofeggiare come hai sempre fatto. L’intervento che fra poco pubblicherai sarà sicuramente interessante, filosoficamente parlando, ma niente di più
Peccato lo dico pure io, come moltitudini, io speravo che almeno un pò di autocritica da parte tua, che sarebbe stata benaccetta , ci sarebbe stata ma invece………. peccato veramente.
Nell’augurarti tutta la felicità di questo mondo ti saluto.
18 aprile 2008 alle 20:22
Condivido..questo stalinista detto per darsi un tono ma a cui viene attribuito un significato un pò strano…bisognerà aggiornare il vocabolario,alla voce stalinista:colui che mi critica…
18 aprile 2008 alle 21:13
caro moltitudini, se i giudizi ai post 29, 33, 38 non sono giudizi morali…pensaci. comunque fra poco tornerò sul merito. e a santorre, come è evidente, dico che dal mio primo commento è evidente che mi sento sconfitto, e mi interrogo su di me. certo: ho contestato la liquidazione repentina e autoritaria della sinistra europea, ho pubblicamente chiesto a luglio le primarie per il leader della sinistra, nessuno mi ha chiesto neppure un’opinione sulla trattativa sul welfare, sul 20 ottobre, sul simbolo della SA né sulle liste. delle scelte dell’ultimo anno, da cui mi sono dissociato pubblicamente, non porto alcuna responsabilità, se non quella per spirito unitario, di aver sempre cercato di ricucire.
18 aprile 2008 alle 23:00
caro moltitudini,(post 105) spero (per te) che il tuo “prezzo della popolarità” sia ironia o beata innocenza… Chi conosce può giudicare, sulle scottature proprie ed altrui. Tu non hai idea di quanti danni sono stati fatti e lasciati nei luoghi testè citati.
Le prove, purtoppo, ci sono… basta chiedere e se non si ha fiducia, verificare…
18 aprile 2008 alle 23:35
Gentilissimo signor Piero Folena, sulle sue scarse doti politiche non esiste alcun dubbio, infatti, i suoi (ex) elettori hanno deciso di spazzarla via. La cosa più triste è che leggendo i suoi commenti ci sta dimostrando che anche come uomo non vale un granchè. Che tristezza. Se questa era la sinistra italiana, ne facciamo volentieri a meno.
19 aprile 2008 alle 1:17
NO Pietro, e spero tu legga questa mia risposta perchè davvero, ci tengo perchè non è pratica che mi è consona: sopratutto il 33 ed il 38 sono rilievi – che ovviamente posson esser ritenuti non condivisibli – tutti politici.
Ad esempio, pur essendo io criticissimo con “tutti voi” (e in modo assai estremo) un commento come quello sopra (scritto da qualcuno con cui probabilmente poi su molti aspetti mi troverei d’accordo) per i toni non mi apparterrebbe, perchè il valore “dell’uomo ” non lo tirerei mai in ballo. E non lo dico per ipocrisia.
Non parlo di disonestà o malaffare, ci mancherebbe altro, ovviamente.
Tutto ciò che è giustizialismo, paratravaglismo e simili, non fa per me.
Il 28 può esser frainteso, ma anche quello non allude certo ad una qualche critica di natura morale.
Provo a spiegarlo meglio, quel commento.
E’ una critica (magari sbagliata perchè l’esito poi forse non sarà quello, e a quel punto la mia critica poggerebbe su una ipotesi fallace) ad un eventuale passaggio al PD.
Quel “dovrà pur mangiare” è una allusione al professionismo della rappresentanza, ai “singoli” che pur sono portato o rappresentanza di soggettività o lotte ma nomenklatura (vale anche per SD), alla “mobilità” del ceto politico che, in modo assai frequente in questo paese (negli altri paesi non mi risulta avvenga nei numeri a noi noti), “a piedi” non resta mai, riproduce e rappresenta sè stesso e trova sempre una collocazione -pur nel fallimento dei progetti sostenuti – anche in forze politiche che teoricamente (e quale che sia l’orizzonte che si preferisce è così) avrebbero due “orizzonti”, rispetto a ciò che prefigurano sulla società…che qualcuno può ritenere possano collaborare, ma che sono orizzonti alternativi.
Se non fosse così, l’ipotesi mia viene meno. Se invece fosse, non è così “normale” proporre un giorno la sinistra a rcobaleno e qualche settimana dopo entrare nel Pd.
Nulla di morale, ma solo la constatazione di uno sviluppo della dialettica politica italiana che ritengo abbia una natura…eziologica, anomala.
Spero non, ovviamente, che mi si dia ragione nel merito (ovvio che non possa avvenire) ma di aver chiarito che il piano era tutt’altro.
19 aprile 2008 alle 2:38
ma un partito grande, socialista moderato, democratico a tutta prova, com c’è in tutti i paesi d’europa no ?
da noi ci vuole sempre qualcosa di più “avanzato” ? io non penso che nel 1976 col PCI al massimo storico, l’Italia fosse politicamente più avanti, che so, della socialdemocrazia tedesca. penso il contrario.
io spero, spero, spero che il PD assomigli almeno a quella cosa lì…poi, Moltitudini : vedo che picchi molto su Calearo.
Allora : in Italia c’è più gente come Calearo che gente come te.
quindi, o convinci almeno qualcuno di quelli lì a votare per te, insieme a te, oppure alle elezioni non ci andare nemmeno…
la politica si fa cercando il consenso, o no ? e il consenso si trova mediando le tue esigenze con quelle di altri, o no ? e se il consenso non si trova, allora le nostre idee, pure e belle quanto vuoi, rimangono lettera morta, o no ?
Se al primo posto non c’è il consenso, ma la purezza dell’idea, non è politica, è religione !
per me questa è ovvietà, dall’infanzia (ma ammetto di essere stato educato in una famiglia di “miglioristi” del PCI, quelli di Napolitano, per intenderci, un gruppo leggermente più a sinistra dei liberali).
a Folena : non ti conosco, non saprei dirti se sei un mito (per alcuni) o un voltagabbana (per altri).
ti dico solo questo : niente correntoni, nel PD.
niente posti in quota, niente continui distinguo…la linea è : difesa della democrazia in un paese a economia di mercato. la democrazia, la libertà di parola, di associazione, di attività politica, quello è importante.
mi raccomando, eh ?
e coraggio tutti, finche non arrivano le rivolverate niente disperazione ! la lega 2 anni fa era al minimo storico !!
19 aprile 2008 alle 2:52
off topic :
comunque c’è un bloggismo furioso, in questi giorni, tutti noi sinistrorsi scioccati di ogni tendenza, si intaserà la rete,
altro che millennium bug!
e poi è bello perchè c’è dei modi urbanissimi…”caro tizio,…non capite nulla, traditori !”.
la politica fatta da gente con un pò di passione è ganzissima ! specie poi se, invece che in una fumosa sezione, uno la può fare in ciabatte a casa sua !
19 aprile 2008 alle 9:12
Caro Pietro, rinuncio a mezz’oretta di studio per esprimere un pensiero riguardo alle ultime elezioni. Non starò qui a ripercorrere, come tanti, la tua carriera politica perchè mi sembra un giochino privo di utilità. Quello che voglio esprimerti è, molto sinceramente, dispiacere umano per la tua mancata elezione, certamente non politico, perchè ciò avrebbe molto probabilmente significato meno voti al PD, per cui convintamente ho votato e cercato di far votare. Mi dispiace sul serio vedere la sofferenza di un uomo sconfitto, a prescindere dalle sue idee e posizionamenti politici ma, come tutte le batoste, credo che questa possa essere salutare in particolar modo per te. Non mi riferisco assolutamente a come poter o dover ricostruire la sinistra, a questo ci penserete voi, anche perchè io proseguirò, nel mio piccolo, nella costruzione del Partito Democratico, l’unico partito, credo, che seriamente può essere considerato un partito che vuole essere protagonista e non antagonista della scena politica italiana ed internazionale. Scrivo questo post per dirti che ci sono, nella vita, momenti di gioia e di sofferenza che non si riescono a spiegare, sono indescrivibili per l’intensità con cui vengono vissuti e neanche il più bravo degli psicologi riuscirebbe ad estrinsecare quello che c’è nell’animo di chi prova queste emozioni. Credo che tu stia vivendo forse uno dei periodi, politicamente parlando, più brutti della tua vita. La stessa cosa è capitata a me, tre anni fa, in occasione delle elezioni comunali di Mattinata, quando, dopo aver perso le elezioni, non solo ho visto sfuggire il risultato politico ma, molto più grave, ho visto sfuggire quel rapporto che credevo si fosse instaurato tra te e quelli che, come me, hanno dedicato alcuni mesi della loro vita abbandonando e rinunciando a tutto il resto. Quello che mi rimane di allora sai cosa è? Non tanto la sconfitta perchè nella vita si può vincere o perdere, come nel calcio, quanto la delusione del tuo modo brutale di esssere fuggito e soprattutto la freddezza con cui ci hai salutati la prima (e rara) volta in cui sei tornato. Tutto questo dunque per dire cosa? Mi permetto di darti un consiglio: un uomo di sinistra, quale tu sei, deve ricominciare dai rapporti umani, deve ricominciare dai valori semplici della vita, deve coltivare i rapporti umani soprattutto con gente che per te ha lottato ed in te ha creduto e che, come oggi accade per te, è stata spazzata via cosi, senza una motivazione apparentemente logica. A Mattinata qualcuno potrebbe dire “la ruota gira”… Non ti porterò mai rancore per quell’esperienza, anzi, al contrario, molta gratitudine per la fase intensissima di vita politica che mi hai fatto vivere, però devo dirtelo, con sincerità: adesso stai provando tu quello che abbiamo provato noi allora, e credo che, in fondo, ti stia bene…. Ecco perchè credo che questa batosta possa essere salutare per te: per imparare a coltivare i rapporti umani e non a calpestare la dignità di donne e uomini come hai fatto tre anni fa con me (e con tanti altri). Anche (e soprattutto) in questo si vede la differenza tra un uomo di destra (opportunista, arrivista, individualista e menefreghista) e un uomo di sinistra… In bocca al lupo per il tuo futuro, Leonardo.
19 aprile 2008 alle 11:42
Prova
19 aprile 2008 alle 11:50
peccato non riesco a spedirlo
19 aprile 2008 alle 11:52
Aspetto con trepidazione questo nuovo testo. Per rispetto reciproco dovresti accettare tutti i giudizi su di te. Non sono riflessi stalinisti ma altro, confrontarsi sulle idee o sulle posizioni in questi mesi di governo non lo hai mai fatto, hai continuato ad essere sordo. sei tu che hai demolito le persone che ti hanno sostenuto. La differenza di stare e non stare in parlamento esiste e come se esiste per te, adesso che non sei neanche più funzionario del partito perché il partito non c’è più mentre nel (94..) c’era e quindi…… Lavori onestamente da quando avevi 18 anni, aggiungi pagato profumatamente da quando ne avevi qualcuno in più. La maggior parte di coloro che scrivono su questo blog lavora, ma lavoro vero, e di sicuro non viene pagato profumatamente quindi almeno da questo punto di vista rispetto.
Lo stalinista sei tu che non accetti il dissenso, anche colorito, di alcuni, dopo gli errori che hai fatto, perche di errori madornali si tratta se no non sareste arrivati a questo.
19 aprile 2008 alle 11:56
Che strizzi l’occhio al pd è palese, la sponda parlamentare in persone di sinistra, dentro il pd, forse la troverai per poter entrare ma solo per una questione tua personale. Per i tanti compagni del prc che hanno scritto e a tanta gente di sinistra che è senza casa, sempre più precario ecc… ecc… avresti dovuto dedicargli più tempo prima, almeno ascoltarli e non filosofeggiare come hai sempre fatto. L’intervento che fra poco pubblicherai sarà sicuramente interessante, filosoficamente parlando, ma niente di più.
Peccato lo dico pure io, come moltitudini, io speravo che almeno un po’ di autocritica da parte tua (che sarebbe stata benaccetta) ci sarebbe stata ma invece………. peccato veramente.
Nell’augurarti tutta la felicità di questo mondo ti saluto.
19 aprile 2008 alle 11:57
Che strizzi l’occhio al pd è palese, la sponda parlamentare in persone di sinistra, dentro il pd, forse la troverai per poter entrare ma solo per una questione tua personale. Per i tanti compagni del prc che hanno scritto ed a tanta gente di sinistra che è senza casa, sempre più precario ecc… ecc… avresti dovuto dedicargli più tempo prima, almeno ascoltarli e non filosofeggiare come hai sempre fatto.
19 aprile 2008 alle 12:06
Peccato lo dico pure io, come moltitudini, io speravo che almeno un po’ di autocritica da parte tua (che sarebbe stata benaccetta) ci sarebbe stata ma invece……….
Peccato veramente.
Nell’augurarti tutta la felicità di questo mondo ti saluto.
19 aprile 2008 alle 12:09
Carissimo Pietro,
trovo solo adesso la forza per esprimere il mio pensiero sull’esito elettorale del 13 e 14 aprile scorsi. Un disastro non solo per noi che abbiamo votato la Sinistra l’Arcobaleno ma per l’Italia tutta. Fra le tante persone per cui non posso accettare che siamo fuori dal Parlamento in cima alla lista ci sei tu. Per tutto quello che hai fatto in questi anni, per il tuo splendido lavoro in Commissione cultura e per il fatto che sei l’unico comunista apertamente vicino al Tibet e che non ha paura di denunciare la vergogna del regime comunista cinese. Non abbatterti, non abbattiamoci. Facciamo rete, siamo una Sinistra di governo e dobbiamo ritornarci.
Un abbraccio sincero,
Alessandro
20 aprile 2008 alle 7:51
X g.poscente:e non votarlo,quante storie!e cmq se il parametro di riferimento per quello che dovrebbe essere un buon rappresentante è,a tuo avviso,l’autore del blog,allora vota tranquillamente Rutelli…P.S.chiedo scusa del mio fare stalinista:)
20 aprile 2008 alle 8:00
Si avvisa che sta per partire un nuovo reality tv,nome ancora da definire…aiutaci a decidere tra
1.salto della quaglia
2.va dove ti porta il vento
3.scendi dal carro dei perdenti
4……
20 aprile 2008 alle 15:34
4. Ricomincio da te (riferito al partito democratico)
20 aprile 2008 alle 23:30
5. meglio cambiare, no?!?
21 aprile 2008 alle 9:58
Caro Pietro,
sono felice di essermi sbagliato, vedo insieme ad altri, ma il tuo intervento sembrava davvero un addio alla prospettiva di un partito della sinistra ed un riavvicinamento al PD.
Attendo di leggere il tuo prossimo post, ma desidero dirti che mi spiace davvero che tu ti sia sentito solo quando hai lasciato i DS.
Voglio che tu sappia che anche noi ci siamo sentiti più soli senza di te in quella battaglia che purtroppo non siamo riusciti a combattere mettendo in campo davvero quel progetto competitivo con quello del PD che avevamo in mente.
Non sto a fare l’elenco dei componenti di piccoli apparati che si sono attaccati alle loro poltroncine pensando che le avessero garantite a vita.
Il mondo sta cambiando velocemente e occorre saper anticipare i cambiamenti per poterli orientare.
I vertici dell’attuale sinistra arcobaleno hanno dimostrato di non saperlo fare e non ti sto a raccontare i milel episodi che mi facevano venir voglia di non votarli.
Ora mi attendo una riforma elettorale che consolidi il bipartitismo uscito dalle urne.
Spero che insieme riusciremo a rompere questa logica e a dare rappresentanza reale a milioni di persone oggi deluse.
Un abbraccio.
Gianluca
21 aprile 2008 alle 11:58
Rialzati sinistra!scusate la citazione che puo’ sembrare di cattivo gusto visto l’esito delle elezioni ma credo che l’ironia sia l’unica arma per affrontare il ” terremoto” che si e’ abbattuto sulla sinistra.Premetto che, profondamente delusa dal governo prodi ma soprattutto dall’atteggiamento di T.P.Schioppa reo di non aver autorizzato le previste immissioni in ruolo del personale docente ed ata, avevo deciso di astenermi dal voto.Alla fine ho deciso di votare S.A. influenzata dalle previsioni poco confortanti che poi si sono rivelate vere.Secondo me la sinistra non si e’ resa conto che oltre agli operai vi e’ una nuova “classe sociale” che comprende categorie molto eterogenee di lavoratori(i precari della scuola e non per esempio), che meritano di essere tutelate e rappresentate alla stessa stregua degli operai, con la stessa forza e determinazione che ha contraddistinto la vecchia sinistra.Contrariamente a quanto tu pensi, caro Folena,io credo nelle sconfitte salutari,bisogna rimboccarsi le maniche e soprattutto essere piu’ rappresentativi degli umori dei cittadini.
21 aprile 2008 alle 17:49
Ma davvero ci si può illudere che la salvezza risieda nel confluire tutti in un partito costruito a tavolino, il PD (attuale)?
Con D’Alema (…), Binetti, Veltroni (…), Ichino (…), Marini, Bindi, Calearo, Enrico Letta, Franceschini (…), Rutelli, Bersani (le lenzuolate…)?
Sono questi gli strateghi delle vittorie prossime venture? Qui serve, al contrario, una VERA, MODERNA, formazione di sinistra riformista (non a chiacchiere e inciuci) che sappia interpretare i cambiamenti avvenuti in Italia negli ultimi 40 anni, parlare alla propria gente (e c’è n’è…), salvaguardare i diritti dei più deboli (e si può essere tali anche lavorando al computer invece che in catena di montaggio), e se occorre agire più pragmaticamente anche in politica internazionale. I voti…uno si ricorda che c’è il proprio elettorato solo quando si avvicinano le elezioni! E’ invece ADESSO che si costruisce la prossima vittoria o un’altra cocente sconfitta: il consenso non lo si cerca a 24 ore dall’apertura dei seggi, ma conducendo battaglie coerenti e di lungo respiro, sul territorio e sui mezzi di informazione, evitando la sindrome da MOSCA COCCHIERA, la dichiaraziome estemporanea che non va in genere da nessuna parte. Mi chiedo: ma è possibile che sia sempre chi è di sinistra che deve fare mea culpa e inversione di marcia? La storia non ha bisogno di un unico partito moderato, ma che le forze in campo si esprimano con coerenza e rappresentino con trasparenza la propria parte sociale. Non c’è nulla di cui vergognarsi in questo. Si crede davvero che gli altri abbiano sempre ragione? E’ sparita la Dc e ci ritroviamo a rincorrere la nuova balena bianca? Certo, se uno poi mette Caruso e Luxuria in lista, vuol dire che la testa se n’è proprio andata…
21 aprile 2008 alle 21:44
Modello “Die Linke”
http://alessandro-colombi.blogspot.com/2008/04/modello-die-linke.html
21 aprile 2008 alle 22:33
Caro Leo Lapo,
sottoscrivo in toto quello che hai detto. Mi duole ricordarti che hai dimenticato i DEBITI lasciati (non da Te…) a Mattinata…
22 aprile 2008 alle 0:22
PS: Mi scuserete se non ho parlato del PD, l’assenza della citazione mi pare di ovvia interpretazione.
22 aprile 2008 alle 7:16
Pietro, come mai non rispondi? Dal tuo ultimo commento pareva che dovessi sfornare un articolo chiaro in men che non si dica, ed invece continui a fare il pesce in barile. Sii chiaro, per favore, entri nel PD o rimani a sinistra? Tu eri il mio capolista, merito di sapere chi ho votato?
22 aprile 2008 alle 9:03
Effettivamente in diversi qui stiamo attendendo questo articolo Pietro….
risparmiaci delusioni che ormai abbiamo fatto il pieno…;-))
hai sentito il monarca del PD ieri? “ho pensato con inquietudine a cosa sarebbe accdauto se il PD si fosse apparentato con la sinistra arcobaleno”…. una vergogna, ci tratta come dei reietti, come se lui venisse chissaà da dove…. è in pieno delirio di onnipotenza il mio ex segretario dei DS che era nella segreteria del PCI ma non è mai stato comunista e che un giorno forse ci racconterà che era segretario del partito democratico ma non non è mai stato democratico..
ok Pietro, raccontaci che pensi sia giusto fare in questa tempesta….io sono pronto ad affrontarla ma per solcare mari e onde, non per una rimessa qualunque in un piccolo cantiere…
22 aprile 2008 alle 9:05
Caro Leo,non vorrei passare per quello cinico a tutti i costi,quello che gode delle altrui disgrazie,ma ho sempre pensato che fare politica ed in particolare essere un politico deputato a rappresentare una collettività non sia un dono proveniente direttamente dal Signore…Sono lontani i tempi in cui un sovrano credeva che il suo potere sulla terra derivasse da qualcuno che lo detenesse lassù.Non è detto,pertanto,che un uomo debba perseverare nel candidarsi(ci sono tanti modi di fare politica come tu poc’anzi hai ricordato)che non per forza devono trovare concretizzazione in unposto di potere,x cui sarebbe,credo,il caso che il signore in questione si facesse da parte,più che riflettere sui propri errori…diamo spazio e fiducia ai giovani,al nuovo,soprattutto in un progetto serio e ambizioso com il PD…D’altronde spesso lamentiamo le cose che ci differenziano dai moderni paesi europei e dal loro modo di fare e vivere la politica….bè altrove dopo un buon numero di sconfitte elettorali ci si fa da parte e si ha la coscienza di rendere qualcuno partecipe,nella consapevolezza,come detto prima,che non si è attributari di un potere donato dal Signore….
22 aprile 2008 alle 13:29
il fatto e’ che non siete stati capaci di amministrare, siete il peggio della politica adesso fatevi da parte.
Berlusconi ha vinto grazie a voi perche’ siete stati capaci solo di una politica pressapochista e lobbista
i sindacati da sempre venduti continuano ad avere voce in capitolo, e voi li zitti ad annuire.
BASTA CON LA POLITICA DEI PRESSAPOCHISTI, BASTA CON LE VOSTRE CHIACCHIERE, CARO PIETRO TU ERI ALLA VII COMMISIONE CULTURA, GUARDA A CHE POSTO CI HANNO MESSO IN EUROPA RIGUARDO LA SCUOLA E I NOSTRI STUDENTI.
ADESSO STATE A CASA E BASTA!
NON SIETE IN GRADO PERCHE’ CONFONDETE L’INTERESSE CON LA POLITICA.
23 aprile 2008 alle 1:18
L’ho scritto su “ok notizie” consigliandolo ai nuovi Parlamentari, perchè se continuano a raccontarci bugie, a credere che i cittadini siano ignoranti, prima o poi per strada se li violentano sul serio…stasera in TV c’era la “nuova politica” a Ballarò. Rutelli con la sua idea “del secolo” il braccialetto anti-stupro del quale rivendica il copyright. Alemanno ride e dice che è un’idiozia…ma il suo sguardo tradisce l’invidia per cotanto genio. Ed io che osservo il silenzio dei finti giornalisti, del finto pubblico, della finta TV. Guardate questa pagina…e capirete…(basta copiare il link)http://www.regionelombardia.leganord.org/Rassegna_stampa/rassegna_stampa_testi/RS%20testi%202007_1%20DEM/DEM_20071219_GRL_BRACCIALETTI.gif
Qualcuno gli avvisi, oramai parlano la stessa lingua, hanno gli stessi programmi. Questa “sinistra” manca sul serio….
Marcello CARACCIOLO (Sinistra Democratica- Taranto)
26 aprile 2008 alle 12:44
grazie per l’impegno per i precari della scuola.
Il mio dolore è che ora saremo in balia di squali in doppio petto!!!
29 aprile 2008 alle 10:11
ciao Pietro e un saluto a tutti
premesso che buona parte dei commenti letti su questo articolo hanno un taglio culturale tipico di chi non ammette nulla alla propria sinistra (vedi PDS, Ds ed ora PD), leggendo il tuo articolo- sfogo, caro Pietro, viene scontato chiederti “….dopo tutto …… e nonstante tutto …….tu dov’eri?” a fare cosa? a cercare un posto sicuro alla Camera? un po’ come il resto ….. ed un pò come hanno fatto nel PD. Poichè non credo che tu fossi impegnato in cose di così basso profilo e non lo penso neppure dei massimi diigenti del Prc, dico senza reticenze che, questo modo di ragionare a me non piace affatto, lo rifiuto, e inviterei tutte/i a prendersi la propria buona dose di responsabilità politica. Inviterei semmai a riflettere su come sono state composte le liste alla Camera ed al Senato. La gente per strada ci chiedeva chi foste, e perchè nessuno fosse espressione dei territori ecc ecc.
Rinvio ad una più attenta analisi le considerazioni sul merito politico della sconfitta.
con stima Francesco
14 maggio 2008 alle 19:13
“Who will govern the governors? There is only one force in the nation that can be depended upon to keep the government pure and the governors honest, and that is the people themselves. They alone, if well informed, are capable of preventing the corruption of power, and of restoring the nation to its rightful course if it should go astray. They alone are the safest depository of the ultimate powers of government”
- Thomas Jefferson
“Any society that would give up a little liberty to gain a little security will deserve neither and lose both” – Benjamin Franklin
“The right of the people to be secure in their persons, houses, papers, and effects, against unreasonable searches and seizures, shall NOT be violated…”