Non è che voglia infierire… però in rete sta diventando un tormentone…

La Carlucci risponde a Glashow e lui controreplica…

Lettera di Gabriella Carlucci:

Roma, mercoledì 20 febbraio 2008

Dichiarazione dell’On. Gabriella Carlucci

IL PREMIO NOBEL GLASHOW SCRIVE A PRODI PER DIFENDERE MAIANI

Qualche giorno fa l’On. Pietro Folena ha pubblicato sul suo blog una lettera del Premio Nobel Sheldon Lee Glashow al Presidente Romano Prodi in cui smentisce le mie teorie sul Prof Luciano Maiani. Di seguito la mia controreplica al Premio Nobel Glashow, con i riferimenti delle riviste in cui Maiani ha rinnegato i suoi lavori.

“Caro Prof. Glashow,
Lei ha scritto al Presidente Prodi insultandomi brutalmente senza però andare alla sostanza delle cose. La informo che i contenuti della lettera che ha suscitato la Sua ira vengono da notizie pubblicate su quotidiani italiani, su Nature e su “Lettere al Nuovo Cimento”. Notizie mai smentite. Le scrivo solo ora per porLe una semplice domanda: se Maiani e i suoi amici sono, come Lei dice, luminari stellari stimatissimi in tutto il mondo, perché non hanno mai vinto il premio Nobel ?

Eppure la Fisica della Particella italiana (e, in particolare, quella romana) è in percentuale e in valore assoluto fra le meglio finanziate al mondo. Sperò mi risponderà senza insultarmi. E non dica bugie: potrei sorprenderLa.

Cordiali saluti. Gabriella Carlucci”.

On. Gabriella Carlucci

Glasgow è un osso duro e risponde per le rime:

Cara Signora Carlucci,

Nonostante il suo primo commento e qualunque siano le sue fonti , il fatto è che io non ho mai dubitato della statura del prof. Maiani come ricercatore superbo e di successo.
Sono indignato giacche’ lei ha macchiato la mia reputazione con accuse false ed invidiose.
E? vero che parecchi ricercatori Italiani (incluso Maiani) sono meritevoli del Premio Nobel, ma ci sono molti più candidati che premi.

Ricordo che famosi fisici luminari mondiali come Edward Witten, Stephen Hawking, Yoichiro Nambu, e molti altri ancora, non hanno vinto il Premio Nobel.

Che questi fisici italiani abbiano vinto o meno il Premio Nobel o che la loro ricerca sia ben finanziata o meno, indipendentemente da questo, Essi hanno dato contributi eccezionali alla Fisica, almeno alla pari di quelli di qualunque altro paese europeo.

L’Italia dovrebbe essere orgogliosa dell’eroismo di tanti suoi scienziati, invece di calunniarli.

Sinceramente

Sheldon Lee Glashow

(http://senbee.blogspot.com/2008/02/lon-gabriella-carlucci-forza-italia-fa.html )

Inoltre è particolarmente tragicomico leggere questo articolo di Liberazione:

Forza Italia non s’arrende, continua
la campagna contro il capo del Cnr

Singolare vicenda quella del fisico Luciano Maiani, ex direttore del Cern di Ginevra messo alla berlina per aver firmato la lettera
dei docenti della Sapienza contro il Papa. Ora lo attacca anche Gabriella Carlucci di Fi, presidente della Commissione scienza

Luca Tancredi Barone
Anche nel petto di Gabriella Carlucci batte un cuoricino di scienziata. La nota soubrette, che dalle file di Forza Italia presiede la commissione cultura, scienza e istruzione della Camera, negli ultimi giorni è balzata agli onori delle cronache. Stavolta non si parla della sua Porsche parcheggiata in piena isola pedonale a Roma mentre faceva visita al suo parrucchiere di fiducia o dell’incidente che aveva provocato – senza fermarsi – mentre transitava su una corsia preferenziale parlando al cellulare.
Questa volta la presentatrice del memorabile Sanremo del 1990, quando vinsero i Pooh con Uomini soli , discetta di fisica delle particelle scrivendo lettere ai maggiori fisici del mondo e scartabellando fra vecchi numeri della rivista Nature . L’obiettivo di tante fatiche? Contestare la nomina di Luciano Maiani, ex direttore del Cern di Ginevra e dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, a capo del Cnr. Tutta la storia viene raccontata da Vojko Bratina nel blog dei comunicatori fra scienza e società anfibi.org con l’efficace titolo “Gabriella Carlucci, la particella impazzita”.
Riassunto delle puntate precedenti. Per la prima volta il ministero dell’università e della ricerca decide di utilizzare un criterio passabilmente “internazionale” per la nomina del capo del principale ente di ricerca italiano. Un metodo lodato persino dalle riviste Nature e Science , solitamente parche di complimenti per la politica della ricerca del Belpaese. L’idea, sconvolgente, è quella che il ministro sceglie il presidente del Cnr da una terna di nomi proposta da un comitato scientifico nominato ad hoc, che a sua volta ha scremato, basandosi sui curriculum scientifici presentati, quelle più adatte fra le 43 candidature pervenute. Vale la pena di ricordare che la legge (voluta dal governo Berlusconi) affida alla discrezionalità del solo ministro la scelta del capo del Cnr. Aver delegato la preselezione a un comitato scientifico rappresenta dunque quanto meno un tentativo di sganciarsi da criteri esclusivamente lottizzatori per le nomine scientifiche.
Il nome del fisico delle particelle Maiani è così autorevole che è praticamente inattaccabile dal punto di vista scientifico. Peccato che il nostro (prima che la scelta cadesse su di lui) avesse commesso l’ingenuità di firmare la famosa lettera dei docenti della Sapienza che avevano segnalato al loro rettore l’inopportunità di una inaugurazione dell’anno accademico affidata al capo della chiesa cattolica. Apriti cielo: gli esponenti del centrodestra in commissione – che deve esprimere un parere sulla nomina del governo – fanno fuoco e fiamme. Riuscendo a ritardare di qualche giorno il voto, che inevitabilmente (a maggioranza) il 31 gennaio è comunque favorevole alla nomina di Maiani.
La discussione in commissione raggiunge picchi surreali: la solerte Carlucci dichiara di non essere riuscita a trovare pubblicazioni di Maiani successive al 1994 (falso, ndr ) aggiungendo che «per un candidato chiamato a ricoprire la carica di presidente del Cnr, non appare certo una nota di merito». Oltretutto «il comitato che ha designato il professor Maiani è stato presieduto dal professor Parisi, che risulta essere insieme al ministro Mussi il fondatore della Sinistra democratica, nonché amico del professor Maiani». Al che il presidente della commissione Pietro Folena, sublime, «sottolinea che è importante comunque che le pubblicazioni esistano veramente, al di là del fatto che le stesse siano o meno indicate nel curriculum».
Ma, non paga dell’approssimativo esame delle pubblicazioni scientifiche del candidato, la nostra paladina della buona scienza non si dà per vinta. E il 7 febbraio scrive una lettera al governo e ai membri delle commissioni cultura di Camera e Senato: «Maiani è stato definito fisico di alto profilo dotato di grandi capacità manageriali. Niente di più falso», sentenzia. Aggiungendo che il fisico si è trovato a scrivere solo per caso nel 1970 un unico lavoro di rilievo ad Harvard con il (futuro) Nobel Sheldon Glashow e con John Iliopoulos. Un lavoro che però «lui non capì» perché, dice lei, in seguito avrebbe confuso alcune proprietà delle particelle elementari. Non solo: lo stesso Glashow si sarebbe opposto alla nomina di Maiani a capo del Cern «poiché manifestamente non aveva capito una teoria di cui era autore. Cosa, questa, estremamente ridicola», spiega didascalica la rappresentante del popolo. Citando poi delle critiche al Cern comparse su Nature nel 2001 a proposito della costruzione dell’acceleratore di particelle LHC (che entrerà in funzione quest’anno), argomenta che Maiani non sarebbe neppure un buon manager. «Tutto questo – spiega ancora, equanime, Carlucci – creò un notevole danno di immagine alla Fisica italiana […]. I famosi “eredi di Fermi” che ancora non hanno prodotto nulla di scientificamente rilevante ma che sono molto abili nel procurarsi posizioni di potere: Cabibbo è stato Presidente dell’Infn e dell’Enea, Petronzio è l’attuale Presidente dell’Infn, Parisi ha presieduto il Comitato di Alta Consulenza che ha portato Maiani alla Presidenza del Cnr».
E così, in un colpo solo, tutti i principali fisici italiani sono sistemati.
Anche il quotidiano Libero il 5 febbraio aveva tentato di attaccare la competenza di Maiani: in un articolo intitolato “Gaffe sui quark e sul Papa – Ecco il nuovo capo del Cnr”, Tommaso Montesano riprende un sedicente sito del fisico americano David Cline, collaboratore del Nobel Carlo Rubbia. Secondo Cline, dice Montesano, «solo l’Italia poteva pensare di nominare un simile, pessimo scienziato e cattivo amministratore capo del maggiore ente di ricerca nazionale».
Peccato che, tempo un paio di giorni, il vero Cline smentisca ufficialmente il contenuto del sito (definito “abusivo”) e lo faccia chiudere. Il 14 febbraio è il turno di Glashow, che scrive una lettera a Prodi definendo «falso», «volgare», «invidioso», «malizioso» il tentativo di attribuirgli opinioni negative su Maiani. Afferma di non si essersi mai opposto alla sua nomina al Cern. Le molte pubblicazioni di Maiani, «premiato con la medaglia Dirac e il premio Sakurai – scrive Glashow – sono state citate più di 8000 volte, escludendo le 3600 citazioni del nostro lavoro congiunto. Non ho mai scritto, suggerito, o pensato nulla che potesse remotamente denigrare le capacità e i risultati di questo stellare scienziato italiano». Cabibbo, Petronzio, Parisi così come Maiani vengono addirittura definiti «eredi di Fermi». A stretto giro arrivano anche le precisazioni di Iliopoulos, che, in una lettera pubblica, ricostruisce le pionieristiche ricerche che li avevano portati nel 1970, primi nel mondo, a estendere il modello a quark della materia, aggiungendo ai tre quark originari up, down e strange il quark charm per eliminare alcune anomalie della teoria.
Quando alcuni ricercatori del Cnr, fra cui Roberto Natalini, segnalano a Gabriella Carlucci gli strafalcioni, chiedendole di informarsi meglio, lei scopre la sua “talpa”, inviando un livoroso e autocelebrativo documento scritto da Enzo Boschi, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, escluso dalla terna di nomi proposta a Mussi e soprattutto allievo di Antonino Zichichi, il discusso scienziato sponsor del ministro Moratti, menzionato ben 19 volte da Boschi come «il mio maestro professore Zichichi». Tra l’altro, l’approssimativo documento appare redatto da Fiorella Ruggiu, collaboratrice di Zichichi al Centro Ettore Majorana di Erice, utilizzando una copia di Word registrata presso Forza Italia. Sarà un caso?
Ma la storia non finisce qui: l’implacabile deputata scrive a Glashow in persona una gustosa lettera che merita di essere citata. «Le scrivo solo per porLe una semplice domanda: se Maiani e i suoi amici sono, come Lei dice, luminari stellari stimatissimi in tutto il mondo, perché non hanno mai vinto il premio Nobel»? Per concludere con un minaccioso «spero mi risponderà senza insultarmi. E non dica bugie: potrei sorprenderLa».
Scienziati di tutto il mondo, tremate. Gabriella Carlucci vi tiene sotto controllo. Soprattutto se non avete vinto neanche il Nobel. Altro che Uomini soli.

21/02/2008

6 Risposte a “Povera Carlucci /2”
  1. michele scrive:

    Ma dico,
    avete letto come scrive la Carlucci? Pare che in queste sue più alte e sofferte manifestazioni letterarie metta mano a tutto il frasario più forbito di cui è in possesso.. veramente spiccioli, però: i ragazzi che frequentano l’istituto superiore (tecnico) dove lavoro (e non sono insegnante) possiedono una capacità verbale e dialettica superiore. pesa però sopportare il fatto che la Carlucci è parlamentare e si pronuncia ufficialmente. Se questo è il suo indice culturale direi che bene sta dalla parte in cui si trova. Purtroppo chi invece manifesta una cultura, che dovrebbe essere il presupposto essenziale per sedere sugli scranni del potere, spesso sopravvive con stipendi da fame, e il fegato che travasa di bilioso rancore, nel guardare lo scempio della classe politica italiana, incapace persino di rapportarsi con la lingua, specie e soprattutto in occasioni ufficiali. Ma poi, a noi che ce ne frega di queste str.. MA PENSATE AI PROBLEMI DELL?ITALIA… O TORNATE A FARE TELEVENDITE! Almeno in quel contesto, con i debiti accorgimenti, e le carni sufficientemente rassodate, una figura di merda di meno ve la risparmiate
    VOGLIAMO POLITICI VERI, STATISTI, ESPERTI, NON VELINE, PRESENTATRICI, IMPRENDITORI, ATTORI, MAFIOSI E CRIMINALI!

  2. michele scrive:

    Ma dico,
    avete letto come scrive la Carlucci? Pare che in queste sue più alte e sofferte manifestazioni letterarie metta mano a tutto il frasario più forbito di cui è in possesso.. veramente spiccioli, però: i ragazzi che frequentano l’istituto superiore (tecnico) dove lavoro (e non sono insegnante) possiedono una capacità verbale e dialettica superiore. pesa però sopportare il fatto che la Carlucci è parlamentare e si pronuncia ufficialmente. Se questo è il suo indice culturale direi che bene sta dalla parte in cui si trova. Purtroppo chi invece manifesta una cultura, che dovrebbe essere il presupposto essenziale per sedere sugli scranni del potere, spesso sopravvive con stipendi da fame, e il fegato che travasa di bilioso rancore, nel guardare lo scempio della classe politica italiana, incapace persino di rapportarsi con la lingua, specie e soprattutto in occasioni ufficiali. Ma poi, a noi che ce ne frega di queste str.. MA PENSATE AI PROBLEMI DELL?ITALIA… O TORNATE A FARE TELEVENDITE! Almeno in quel contesto, con i debiti accorgimenti, e le carni sufficientemente rassodate, una figura di m.. di meno ve la risparmiate

  3. Carlo scrive:

    Carlucci la particella impazzita… ;)

  4. anrdy scrive:

    berlusconi candida al parlamento, nani, ballerine, e gente vuota, per offenderlo e poter fare gli affari suoi

  5. tito scrive:

    La Carlucci è solo il maldestro fer de lance politico di un gruppo d’interessi accademici e scientifici tutt’altro che marginale. In fondo è bene che certi conflitti esplodano e divengano visibili all’opinione pubblica. Spero che altrettanta attenzione venga rivolta alle polemiche fra Barbara Ensoli e Fernando Acuti, dove magari il confine fra buoni e cattivi è meno facile da tracciare.

  6. tito scrive:

    Oops! Fernando Aiuti. Capolista del PdL per le elezioni comunali a Roma, by the way.