In rete si diffondono notizie allarmanti, quanto infondate, come queste: http://www.visionpost.it/index.asp?C=9&I=2774

Ecco come stanno invece le cose…

Mi dispiace che in rete si travisi in significato, giuridico e politico, dell’introduzione del nuovo comma 1-bis nell’articolo 70 della legge sul diritto d’autore.
Prima di tutto va rilevato che rimane in piedi, del tutto, il primo comma, il quale limita la riproduzione alla citazione e al riassunto e, quindi, non all’intera opera.In più il motivo della pubblicazione non può essere la mera illustrazione. Viceversa il nuovo comma 1-bis estende – e sottolineo questo aspetto – la possibilità di pubblicazioni “libere” sia pure solo per siti didattici e scientifici all’intera opera (immagine o musica), anche se degradata. Cosa significa, in pratica?
Se ho un blog didattico, un sito scientifico, a norma dell’articolo 70 non posso pubblicare opere coperte da altrui diritto d’autore, per intero. Ad esempio se ho un sito didattico sulla fotografia, non posso pubblicare un’opera di un grande fotografo come H.Newton né un file audio con una canzone di un cantante famoso, per esempio Vasco Rossi. Ma neppure la foto al microscopio di una cellula, se coperta da diritto d’autore.
Con questa nuova norma, invece, previa definizione dei criteri da parte del ministero (noi avremmo voluto scriverli direttamente nella norma, ma abbiamo accettato una mediazione) questo sarà possibile. Ovviamente a certe condizioni (di qui la minore risoluzione o la degradazione) in modo tale che non si entri in contrasto con l’utilizzazione economica dell’opera stessa. Ad esempio, un file audio potrebbe essere messo a disposizione sul sito con una qualità non paragonabile a quella di un cd, ma comunque ascoltabile. O un’immagine con dimensioni non utili alla riproduzione a stampa (quindi praticamente tutte le immagini del web).

L’ispirazione è stata un disegno di legge dei Verdi proprio riguardo i siti didattici.

Si può certo dissentire per la portata limitata dell’intervento, ma difatti non era certo quella la sede per una revisione del diritto d’autore complessivo. La commissione del professor Gambino era al lavoro e mai ci saremmo permessi di procedere senza prima aver acquisito i suoi risultati.
Quindi tutto si può dire, ma non che questa novella restringa le libere utilizzazioni attuali. Semmai, di poco, le allarga, venendo incontro all’esigenza di tanti docenti che hanno blog e siti didattici. Né può essere confusa con altre questioni (il diritto di panorama e il codice Urbani) che nulla hanno a che vedere con questa piccola – piccolissima, ma comunque importante – isola di libertà.

37 Risposte a “Una risposta doverosa sul diritto d’autore”
  1. Passante scrive:

    Immagine è di genere femminile. Un’immagine si scrive con l’apostrofo.

  2. Comet scrive:

    Scusi On.Folena, ma questo sarebbe il modo con cui intendete incoraggiare la libera circolazione di idee, arte, cultura? Ma non riuscite proprio a fare di meglio?

    Ma possibile che non riusciate a farne una giusta, neanche per sbaglio? Possibile che in questo paese non si riesca a fare UNA legge senza dover accontentare la lobby di turno, che sia la SIAE o banche & assicurazioni, aziende amiche o interessi superiori?

    La SIAE dunque diventa privata? Allora caro Onorevole, cominciamo a dire che la SIAE come azienda privata non dovrebbe più aver diritto al (dis)equo compenso, e dovrebbe avere una logica di redistribuzione dei compensi al suo interno più trasparente.

    Lei sa che la maggior parte dei proventi vanno alla “lobby” (ancora) del liscio?

    Si guardi questa puntata di Report:

    http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E90082,00.html

  3. andrea scrive:

    Egr. On. Folena, vorrei farle i miei complimenti per questa legge, degna espressione dello squallore nel quale naviga il governo del signor Prodi.
    E’ come se la rete fosse vista dai politici come un mostro malvagio che minaccia i loro posteriori incollati sulle sedie del Parlamento; un essere pericoloso che deve essere per forza fermato prima di arrecar danno. Ed è ciò che voi politicanti state cercando di fare, anche se con metodi ridicoli e sconsiderati.
    Ultimo tra questi, proprio l’art. 1 bis, dove si parla di immagini “degradate” .. e già capiamo quanto la commissione conosca l’oggetto su cui sta legiferando. Quali sono i veri vantaggi che dalla legge si possono ottenere? Vantaggi nei confronti delle opere protette o, più verosimilmente, vantaggi economici per la SIAE? .. che credo di soldi ne faccia già abbastanza.
    Quale può essere il danno per un depositario dei diritti d’autore se l’opera viene utilizzata in un contesto assolutamente non concorrenziale? L’episodio del prof. Enrico Gavalotti è vomitevole : la SIAE ha agito per conto proprio, senza la benchè minima azione da parte degli eredi degli artisti, pur di salvaguardare il diritto d’autore? Ma per favore .. magari diciamola tutta : alla SIAE servivano 4700euro e hanno pensato bene di spremere il primo poveraccio capitato sottotiro, rintracciato .. (udite udite!) attraverso una ricerca con GOOGLE!!! AHAH, che mondo di buffoni!

    qui video : http://www.youtube.com/v/zlDtsyUyk-A

  4. Daniele T. scrive:

    Ho allegato l’articolo introdotto…magari lo può rileggere prima di firmarlo la prossima volta. Che tristezza la poltica italiana.

    È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet a titolo gratuito di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradati, per uso didattico o enciclopedico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentito il Ministro della pubblica istruzione e dell’università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all’uso didattico o enciclopedico di cui al precedente periodo

  5. andrea scrive:

    il punto è che questa gente non sa di cosa parla .. “immagini e musiche degradate”? Per legiferare su un argomento, bisogna conoscerlo, no? Kbit/s e dpi .. questi sconosciuti ..

  6. paolo scrive:

    Che tristezza… pensare che facciamo parte dello stesso partito. Mai sentito parlare di copyleft? Beh! per un governo che taglia fondi alla scuola pubblica e aumenta le spese militari, è ordinaria amministrazione censurare (con moderata mediazione…) la diffusione orizzontale della cultura.

  7. giovannni ascionw scrive:

    siete politici degradati, marcim come la monnezza di napoli

  8. giovannni ascionw scrive:

    siete politici degradati, marci, come la monnezza di napoli

  9. paolo scrive:

    mi dispiace per questo comma uno bis. come per la soluzione raffazzonata precedente.

    credo che sia l’ennesima dimostrazione dell’inappropriatezza e l’estemporaneità dei legislatori italiani che, a mio avviso, non sanno coniugare o peggio confondono il concetto di diritto d’autore (sacrosanto) con uno strumento per generare forzosamente ulteriori utili (e quindi di compiego ulteriore tassazione). sangue dalle rape (speriamo almeno che non siano tirati per la giacchetta).

    la gioconda, san pietro, le opere di michelangelo, la chiesa di s.marco a venezia ma anche le opere quelle di giò pomodoro, aldo rossi, gregotti, piano, fuksas per citare le gocce nell’oceano, e via così. opere ‘pubbliche’ (nel senso di ampiamente pubblicizzate) che dovremmo ‘degradare’? o dovremmo (anzi per il recente disastro legislativo, dobbiamo) chiedere il permesso?

    per fortuna che la fantasia è al potere. con buona pace del concetto di cultura collettiva.

  10. ilcomiziante scrive:

    Sulla insensatezza di questo emendamento e sulla normativa italiana sul copyright in generale si potrebbero scrivere intere enciclopedie.

    E’ vero che il politico non puo’ sapere tutto di tutto, ma almeno potrebbe fare lo sforzo di creare un dibattito, collezionare idee, magari non le solite idee dell’industria del copyright, ma qualcosa di nuovo e audace. Spero che sia mia ignoranza, ma io questo sforzo non l’ho visto. Anzi, se e’ vero quello che ha scritto Grillo, si e’ fatto di tutto per non avere questo dibattito.

    I danni che produrra’ questo emendamento sono la diretta conseguenza del metodo che l’ha creato.

    buon lavoro.

  11. pietro scrive:

    tutto molto confuso e generico, perfino in una legge. cosa vorrà dire sito o blog didattico o enciclopedico? cosa vorrà dire immagini degradate? non è possibile intervenire su una materia così delicata e importante per un intero mondo in espansione, con così poca partecipazione, passione e molta ignoranza. per essere chiari bisogna essere folli diceva pasolini, e io di quella follia ho nostalgia.

  12. Antonio scrive:

    Caro Folena, avrei alcuni casi da sottoporle:

    1)Se un utente facente parte di una community virtuale pubblica foto raffiguranti opere artistiche della sua visita al Louvre, cosa accadrebbe al sito internet? Potrebbe incorrere in sanzioni da parte della Siae?

    2) Tutti i siti che pubblicano immagini di ogni genere non degradate con risoluzioni di 1024×768 pixel ad esempio, cosa rischiano? Cosa dovrebbero fare per essere in regola?

    3) Se il signor Galavotti ha ricevuto una multa dalla Siae di oltre 4000 euro solo per aver pubblicato alcune immagini di dipinti sul suo blog amatoriale-didattico,
    http://www.youtube.com/v/zlDtsyUyk-A
    http://www.homolaicus.com/diritto/siae/index.htm
    con questa vostra integrazione alla legge potrebbe considerare archiviata la vicenda?

  13. MFP scrive:

    Perche’ il messaggio che ho lasciato ieri non c’e'? Ahi ahi ahi… senatore… ultimo messaggio per me sul suo blog… i commenti moderati non vanno bene.

  14. Antonio scrive:

    Esempio questi due siti sono fuori legge?

    http://www.repubblica.it/arte/gallerie/index.htm

    http://www.paesionline.it/foto_lista_comuni_categorie.asp?cat2=arte&region=

    voelte chiarire il concetto per favore? vi rendete conto della porcata che avete fatto?
    Vergognatevi!

  15. Davide scrive:

    Ma vi rendete conto del danno che state facendo? Una legge così confusa e dannosa limiterebbe internet! Ma a voi cosa importa, in fondo il settore neppure lo conoscete. L’importante è che la gente paghi. Vergnognatevi

  16. spine scrive:

    solo burocrazia figlia dell’ignoranza….
    queste sono molte delle leggi che escono oggi dal nostro parlamento.

    voi politici siete inadeguati alla situazione sociale italiana.
    non riuscirete a burocratizzare ache la rete.

  17. Anonimo scrive:

    Ma testina vorresti spiegarci tu ed i tuoi compari che cavolo vuol dire degradata?
    E poi testina dove sarebbe questa isola di libertà.
    Ma cose da pazzi, o vi siete bevuti il cervello o siete veramente quello che non dite di essere.
    La seconda che ho detto
    Vergognati capo dell’isola della libertà

  18. Luciano scrive:

    Una occasione perduta…
    Pietro ma per favore se hai dovuto accettare una mediazione anche per ciò che te e non altri dici essere piccola cosa….
    Condivido le critiche, soprattutto quella di non aver coinvolto la rete nella stesura dell’articolo..
    siamo molto al di sotto di quanto si fa nella stessa america, non chiedo la rivoluzione ma solo di uscire dalla notte dei tempi….
    Apri la discussione sul blog, usalo, dialoga, lasciati istruire da chi la rete la vive vedrai che non ne farai più di fesserie come queste…

  19. Pietro Folena scrive:

    I commenti non sono moderati. Semplicemente non vengono pubblicati quelli cone dei link per ridurre lo spam.

    Riguardo le critiche, sembra che nessuno abbia letto quello che ho scritto… onestamente non è un buon metodo per dialogare e neppure per usare la rete.

  20. michele scrive:

    Onorevole Folena,
    guardi che la rete da ANNI si è dotata di codici “deontologici”, ad es netiquette o creative-commons. Queste derive legislative hanno il sapore dell’intromissione in un terreno non proprio, e misconosciuto. Guardi, onorevole, che la pirateria è spesso incoraggiata dagli autori e produttori, software-houses in testa, per far circolare prodotti che comunque verranno poi acquistati (una volta divenuti formati standards) da chi per professione deve avere licenze legali di proprietà. D’altro canto gli indirizzi ip, nel caso del peer-to-peer, sono visibili e se si volesse il fenomeno sarebbe già stato debitamente combattuto. Vi state addentrando in particolari inutili. Sul web esiste molta più tolleranza e democrazia che nei nostri (attuale e precedenti) parlamenti, in cui si tende sempre a sommare norma su norma senza fare nulla di importante. Ad esempio il conflitto di interessi, o l’abolizione del canone rai (immondizia antidemocratica, esercizio abusivo del potere, coercizione. LA RAI È AL SERVIZIO DEL POTERE E NOI DOBBIAMO PAGARLA PANCHE PER VEDERE ALTRE EMITTENTI) Pensate a cose importanti! E rivedete i balzelli allucinanti che la siae percepisce anche per le feste di paese! Mentre solleva la Chiesa dal pagamento delle royalty. Il web è l’unico strumento popolare per avere informazione vera, non contraffatta o asservita come quella tradizionale. Il WEB FUNZIONA BENISSIMO DA SE’ E DA PARECCHIO TEMPO! E’ il momento del web2 e voi state a mettere inutili paletti. Forse perchè volete appropriarvi anche dell’ultimo spazio libero e democratico della gente? Queste norme SONO INUTILI, INUTILI, INUTILI!

  21. michele scrive:

    Mi permetto di aggiungere ancora qualche cosa: i sistemi per pubblicare parzialmente o totalmente opere altruii eistono già. Ad esempio l’elaborazione musicale di un tema o di una canzone svincola in parte o totalmentedai diritti d’autore. E’ un sistema adottato spesso nella pubblicità televisiva, per pagare meno diritti. Esiste poi un vasto apparato di risorse gratuite sul web, soprattutto fotografie. Anche brani e testi. Sui siti americani, che hanno legislazioni differenti, è possibile prelevare molto materiale royalty-free. Non credo che sia necessario introdurre licenze “degradate”. Davvero, dal cuore, onorevole, il web non ha bisogno, al momento, di certe regolamentazioni. Se si vuol parlare della pirateria nel suo complesso il discorso è differente. Ma in questo modo si aggira solatanto l’ostacolo, e si da alla ente l’imprssione di un’invasione di campo della politica nel web, oggi strumento “sociale” di comunicazione, confronto e INFORMAZIONE.

  22. michele scrive:

    Mi permetto di aggiungere ancora qualche cosa: i sistemi per pubblicare parzialmente o totalmente opere altruii eistono già. Ad esempio l’elaborazione musicale di un tema o di una canzone svincola in parte o totalmentedai diritti d’autore. E’ un sistema adottato spesso nella pubblicità televisiva, per pagare meno diritti. Esiste poi un vasto apparato di risorse gratuite sul web, soprattutto fotografie. Anche brani e testi. Sui siti americani, che hanno legislazioni differenti, è possibile prelevare molto materiale royalty-free. Non credo che sia necessario introdurre licenze “degradate”. Davvero, dal cuore, onorevole, il web non ha bisogno, al momento, di certe regolamentazioni. Se si vuol parlare della pirateria nel suo complesso il discorso è differente. Ma in questo modo si aggira solatanto l’ostacolo, e si da alla ente l’imprssione di un’invasione di campo della politica nel web, oggi strumento “sociale” di comunicazione, confronto e INFORMAZIONE.

  23. michele scrive:

    Mi permetto di aggiungere ancora qualche cosa: i sistemi per pubblicare parzialmente o totalmente opere altruii eistono già. Ad esempio l’elaborazione musicale di un tema o di una canzone svincola in parte o totalmentedai diritti d’autore. E’ un sistema adottato spesso nella pubblicità televisiva, per pagare meno diritti. Esiste poi un vasto apparato di risorse gratuite sul web, soprattutto fotografie. Anche brani e testi. Sui siti americani, che hanno legislazioni differenti, è possibile prelevare molto materiale royalty-free. Non credo che sia necessario introdurre licenze “degradate”. Davvero, dal cuore, onorevole, il web non ha bisogno, al momento, di certe regolamentazioni. Se si vuol parlare della pirateria nel suo complesso il discorso è differente. Ma in questo modo si aggira solatanto l’ostacolo, e si da alla ente l’imprssione di un’invasione di campo della politica nel web, oggi strumento “sociale” di comunicazione, confronto e INFORMAZIONE.

  24. michele scrive:

    Mi permetto di aggiungere ancora qualche cosa: i sistemi per pubblicare parzialmente o totalmente opere altruii eistono già. Ad esempio l’elaborazione musicale di un tema o di una canzone svincola in parte o totalmentedai diritti d’autore. E’ un sistema adottato spesso nella pubblicità televisiva, per pagare meno diritti. Esiste poi un vasto apparato di risorse gratuite sul web, soprattutto fotografie. Anche brani e testi. Sui siti americani, che hanno legislazioni differenti, è possibile prelevare molto materiale royalty-free. Non credo che sia necessario introdurre licenze “degradate”. Davvero, dal cuore, onorevole, il web non ha bisogno, al momento, di certe regolamentazioni. Se si vuol parlare della pirateria nel suo complesso il discorso è differente. Ma in questo modo si aggira solatanto l’ostacolo, e si da alla ente l’imprssione di un’invasione di campo della politica nel web, oggi strumento “sociale” di comunicazione, confronto e INFORMAZIONE.

  25. MFP scrive:

    Senatore, con me (oltre a subire il mio scetticismo nei confronti di chi porta il suo titolo) godra’ SEMPRE del beneficio del dubbio anche dovesse diventare forzitalino… in questo caso – perche’ quando ho inserito il mio commento ho notato dei dettagli che mi hanno fatto pensare ad un malfunzionamento del sistema dei commenti – basta scusarsi con me (che sono stato censurato, involontariamente ma censurato) per l’incapacita’ di gestire i propri strumenti informativi e il dubbio e’ risolto.

    Quanto al merito della questione, mi dispiace, ma in questo momento per questioni di tempo non sono in grado di ristudiare il suo post per dirle quello che le ho scritto nel messaggio che non e’ comparso. Se e’ curioso di sapere cosa c’era scritto si assicuri di tenere in forma i suoi strumenti; se invece non gliene frega niente… andiamo alla grande senza necessita’ di preoccuparsi oltre perche’… cui prodest?

    Saluti

    P.s.: Senato’, dia retta a me… eviti di lamentarsi di chi non sa usare la rete. Per questioni anagrafiche non se lo puo’ permettere (e ne ricevera’ SEMPRE danni all’immagine; qui dentro, in termini di propaganda, avere l’ultima parola e’ subordinato al quot capita tot sententia… accolga questo umile consiglio da uno che in fondo in fondo le vuole bene).
    Quel genere di obiezioni le lasci fare a quelli come me (informatici, piu’ giovani di lei, e con sufficiente cultura umanista), perche’ se le dice lei quelle cose sara’ sempre smentibile: ci siamo intesi?

  26. andrea scrive:

    Egr. On. Folena, io ho letto quanto da Lei scritto e mi sono fatto delle grosse risate. Anzi, non so se ridere o disperarmi. Perchè se c’è qualcuno che non capisce un tubo di Rete, .. bèh quelli sono i politici italiani, .. mi viene in mente la legge Levi-Prodi, chissà perchè …
    Si informi prima di tirare fuori dal cilindro leggi a caso senza senso e utilità. Tanto lo stipendio glielo pagano lo stesso, con i nostri soldi. Almeno cerchi di salvare la faccia ..
    A quanti kbit e dpi devono essere rispettivamente file audio e immagini per essere considerati “degradati”?

  27. andrea scrive:

    Egr. On. Folena, io ho letto quanto da Lei scritto e mi sono fatto delle grosse risate. Anzi, non so se ridere o disperarmi. Perchè se c’è qualcuno che non capisce un tubo di Rete, .. bèh quelli sono i politici italiani, .. mi viene in mente la legge Levi-Prodi, chissà perchè …
    Si informi prima di tirare fuori dal cilindro leggi a caso senza senso e utilità. Tanto lo stipendio glielo pagano lo stesso, con i nostri soldi. Almeno cerchi di salvare la faccia ..
    A quanti kbit e dpi devono essere rispettivamente file audio e immagini per essere considerati “degradati”?

  28. Zero scrive:

    siamo vicini all’argentina come situazione politica, e vicino alla cina come censura! se uno ha un sito amatoriale e deve mettere ad esempio un corso su come utilizzare un programma quindi con immagini !!deve pagare la siae.. ma la siae di chi è? ah già stato!. ho sentito che nel 2009 daranno in dotazione un apparecchio che misura quanta aria respiriamo e ci toccherà pagare anche quella!!!

  29. FileNotFound scrive:

    Non “può essere confusa con altre questioni (il diritto di panorama e il codice Urbani) che nulla hanno a che vedere con questa piccola – piccolissima, ma comunque importante – isola di libertà”.

    Buona sera Senatore,
    Sono timasto molto colpito dalla chiosa del suo intervento che definisce l’1-bis “isola di liberta”. Ciò implica l’esistenza di un oceano, o quanto meno un mare… un lago di illibertà nella normativa “intorno” a quest’isola di liberta. Poiché questa “distesa d’acqua” (faccia lei la dimensione), che circonda la sua isola è l’insieme della normativa che, in Italia, disciplina Internet, le sarei grato se volesse chiarirci più estesamente il suo pensiero nel merito. La ringrazio fin d’ora. Corsiali Saluti

  30. Sandro kensan scrive:

    On Folena mi pare che il suo emendamento vada nella giusta direzione di permettere un po’ di libertà in più nella Rete. Non capisco gli altri commenti anche se capisco che si sia (ma non io) abituati a copiare immagini e testi altrui.

    Per quanto riguarda le immagini di opere d’arte capisco che si voglia tutelarle per dare soldi alle varie amministrazioni museali attraverso le royalities. Devo ancora vedere cosa si dice su wikipedia e cosa dice l’esperto Senpai.

    Comunque mi pare una miglioria. Buon lavoro.

  31. Marcello Brenna scrive:

    E’ un emendamento semplicemente vergognoso. Piuttosto, ABOLITE LA SIAE.

  32. andrea scrive:

    fin quando ci saranno gli idioti che sottoscriveranno l’operato sconsiderato di questi politicanti, allora scordiamoci l’Italia. Emigriamo piuttosto.

  33. loris scrive:

    Quindi, a solo fine didattico, posso STAMPARE una foto in alta definizione per mostrarla ad una classe di studenti, ma la stessa foto devo “degradarla” se la metto su un sito web, sempre per fini didattici? ma vi rendete conto dell’assurdo? è una vera e propria discriminazione nei confronti di uno strumento, di un mezzo. Non è questo il modo per disciplinare un intero settore che marcisce dal 1941, mettendo una pezza qua ed una là cercando di salvare il salvabile di fronte all’innovazione tecnologica che avanza. E’ il diritto d’autore in toto che deve essere ripensato alla luce dell’avvento di Internet. Non servono legge Urbani, DDL Levi, art.70 comma2 ed altre amenità. i problemi sono ben altri. è la logica che è sbagliata. lasciate la libertà all’AUTORE (non alla SIAE) di decidere quale forma di tutela voglia usare per le sue opere (copyright, copyleft, CreativeCommons), e allora le cose cambieranno.

  34. Pietro Folena scrive:

    @Loris: di norma le immagini su internet sono già a bassa risoluzione…

  35. paolo scrive:

    A mente fredda, comprendo e apprezzo il tentativo dell’On. Folena di “mettere una pezza” alla Levi-Prodi arginandone il maldestro tentativo di imbrigliare la rete. Il problema nasce dalla quantità di pezze che bisognerebbe mettere a questo governo orientato esclusivamente agli interessi dell’industria, delle corporation, del capitale finanziario. La fiducia è andata, basta pochissimo per scatenare l’indignazione, troppe promesse tradite, anche le più modeste…

  36. michele scrive:

    Loris ha ragione. In Italia devo farmi giudicare, e far giudicare il mio lavoro da una commissione per diventare “autore”, e poi soggiacere alle leggi sul diritto d’autore e alle regole della siae, a cui devo pagare il pizzo ogni anno, soltanto per vendere o TUTELARE le mie opere. Ci rendiamo conto di quanto siamo arretrati? copyright, copyleft, CreativeCommons? io già li uso e non intendo iscrivermi alla siae. Ma le mie opere sono comunque tutelate. Ma il problema dei diritti d’autore non viene affrontato. E continuiamo a pagare cifre allucinanti alla siae amche per allestire la sagra della cipolla o una qualsiasi festa di paese. Queste sono porcherie

  37. GNUvox @ FSC » Blog Archive » Post-degradazione scrive:

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