Riporto qui il testo del mio intervento di apertura alla cerimonia odierna per il 50° anniversario delll’ICCROM, l’istituto dell’Unesco che si occupa di conservazione e restauro e che ha sede a Roma.

Signore e Signori delegati alla XXV° assemblea generale dell’ICCROM,
Signor ministro Rutelli, Signora rappresentante dell’Unesco, caro amico direttore Bouchenaki,
è con grande piacere che do il benvenuto a tutti voi, rapresentanti di 135 paesi di tutti i continenti alla XXV° Assemblea Generale dell’ICCROM, qui, in questa sala della Camera dei Deputati alla cerimonia per i cinquant’anni di questa prestigiosa istituzione mondiale.
Il Parlamento italiano, la Camera e il Senato, sono, secondo la Costituzione repubblicana che il popolo italiano si è dato dopo la dittatura fascista e la seconda guerra mondiale, il cuore del nostro sistema democratico. Il palazzo di Montecitorio –dove in questo stesso momento si stanno svolgendo importanti votazioni-, che è un monumento straordinario che incrocia due epoche diverse, separate da tre secoli, della nostra storia artistica, rappresenta una sorta di tempio laico della democrazia. E, voglio qui ricordare, a proposito della centralità delle politiche e dei finanziamenti per la conservazione e per il restauro, che la Camera ha recentemente promosso, oltre ad altre significative attività artistiche e culturali, il restauro dell’eccezionale fregio di Giulio Sartorio.

50 anni fa, dopo quelle tragedie della Seconda Guerra Mondiale, da cui il nostro Paese uscì con profonde distruzioni materiali e civili, ma con la forza del riscatto della lotta di liberazione nazionale, con la fondazione dell’ICCROM, le Nazioni Unite e l’Unesco si ponevano l’obiettivo di dare al mondo una struttura capace di aiutare gli stati membri nella conservazione e nel ripristino del patrimonio culturale che, per sua natura, non appartiene solo agli Stati o ai Popoli che lo custodiscono, ma all’intera Umanità.
Questo obiettivo, a distanza di tanto tempo, non è oggi di minore importanza. La Guerra mondiale aveva reso evidente come grandi monumenti, biblioteche, musei, potevano essere vittime della violenza così come le persone.
L’Italia vide bombardate le sue Città, anche Roma, che ha tra le sue mura uno dei più importanti patrimoni culturali mondiali. Nel nostro Paese è ancora viva l’immagine del bombardamento che dilaniò l’Abbazia di Monte Cassino, occupata dalle truppe naziste, e già distrutta precedentemente altre tre volte nel corso della sua storia di quasi 1500 anni.
La guerra, anche in questi tempi, la violenza comunque manifestata e il terrorismo hanno spogliato l’Umanità di beni inestimabili. Penso a quanto accaduto in Iraq, dove non sono stati risparmiati il patrimonio culturale così prezioso della civiltà babilonese come alcuni capolavori dell’architettura e dell’arte sciita e sunnita. Penso anche per questo con angoscia ai venti di guerra che paiono soffiare in quest’area del mondo , e in particolare contro l’Iran.
Penso, ancora, alla scelta, che non condivido anche per questa ragione , di collocare un più ampio insediamento militare a così poca distanza dai monumenti palladiani di Vicenza che sono patrimonio dell’Umanità, come sancito dall’Unesco.
La conservazione, la tutela, il rispetto per l’eredità che ci hanno lasciato gli uomini che ci hanno preceduto, è un tutt’uno con la nostra nozione di civiltà.
L’Italia conserva un’importante parte del patrimonio culturale mondiale, e questo ci pone di fronte ad una responsabilità speciale. Per questo il nostro paese ha voluto l’ICCROM a Roma, per questo oggi vogliamo che anche l’opinione pubblica italiana conosca meglio l’ICCROM e il perché della sua presenza nel nostro Paese, per questo oggi festeggiamo qui il cinquantenario della vostra istituzione. Anche a nome del Presidente della Camera dei Deputati e di tutti i suoi parlamentari, rivolgo un saluto a questa Assemblea che ha voluto riunirsi presso questa istituzione per rinnovare col nostro Governo, qui rappresentato dal vicepremier Rutelli, che è Ministro della Cultura, per rinnovare la firma di cinquant’anni fa.
Il lavoro dell’ICCROM è stato fondamentale nei suoi primi 50 anni di storia. Formazione, Informazione, Ricerca, Cooperazione, sono i vostri obiettivi nei quali avete raggiunto obiettivi importanti. L’Italia, dal 1957, ha fatto passi da gigante nella propria esperienza nel campo della conservazione e del restauro. Alla tradizionale cultura e conoscenza maturata in alcuni importanti istituti e università italiane, si è accompagnata, negli ultimi venti anni, una maggiore sensibilità pubblica, amministrativa e politica, che ha permesso di raggiungere traguardi significativi. E’ negli anni 90, in particolare, che così l’Italia iscrive in pochi anni numerosi siti alla lista del patrimonio mondiale raggiungendo così il suo primato. Dietro c’è il lavoro di restauratori, conservatori, esperti, che finalmente sono stati ascolatati da amministratori che hanno imparato quanto sia importante dedicare fondi e attenzione a queste politiche. Anche le imprese hanno cominciato a capire il valore di queste politiche a cui concorrono ormai significativamente. Se molte aree del paese conoscono traguardi significativi di crescita economica, lo si deve anche a queste politiche per i beni culturali. Oggi esiste un’economia della cultura che crea ad un tempo benessere interiore e ricchezza economica.

Ai rischi della guerra, della violenza, del terrorismo e della criminalità–che rappresentano la prima minaccia per i beni culturali- si aggiungono altri tre fattori critici: i cambiamenti climatici, l’inquinamento e le calamità naturali, col loro impatto su tali beni, le politiche speculative, di privatizzazione e di spoliazione del territorio, che minacciano gravemente monumenti e paesaggi culturali, l’omologazione culturale o il fanatismo ideologico o religioso che, da punti di vista distinti, cancellano le diversità.

La sfida è quindi oggi ancora più ampia. Recentemente l’Italia ha approvato la convenzione sulle diversità culturali e quella sul patrimonio intangibile.
Si tratta di due atti di particolare valore che uniscono alla tradizionale tutela della cultura sotto forma di bene materiale, la valorizzazione e la salvaguardia di ciò che è immateriale: le tradizioni, il folklore, le lingue locali. Noi siamo un paese in cui ogni città, ogni borgo, ha una sua tradizione, le sue espressioni dialettali, e un suo inestimabile retaggio. Noi siamo impegnati nel tutelarli non come residui del passato, ma come anticipo del futuro. La biologia ci insegna che geni inattivi possono tornare nuovamente utili alle specie quando muta l’ecosistema in cui vivono. Da qui l’esigenza di difendere la biodiversità. Mutatis mutandis, questo vale anche per la cultura.
Penso ad esempio alla recente riscoperta delle tradizioni canore nel Sud dell’Italia, il cosiddetto “tarantismo”, che è divenuto un fenomeno culturale straordinario che attrae centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo.
Ma penso anche ai libri – voi ve ne occupate direttamente -, che sono il deposito della cultura “alta”, della letteratura, delle scienze e della filosofia, che valgono il più delle volte per il loro contenuto e non per il contenitore.
Le moderne tecnologie ci hanno abituati ormai alla dematerializzazione dei contenuti culturali. Anche queste forme vanno tutelate. C’è una grande questione che riguarda le “restrizioni digitali”. Fino a ieri, quando la cultura si materializzava in oggetti, il pericolo di perderla era legato, come ho detto, alle guerre, alle calamità o all’incuria. Per questo nacque l’ICCROM.
Oggi una larga parte della produzione culturale è senza un supporto materiale. E, legalmente, può essere venduta restringendo il suo tempo di utilizzazione. Mi chiedo cosa succederebbe se tutte le copie di una canzone, di un libro digitale, di una fotografia, avessero una data di scadenza. Forse i nostri figli non saprebbero nulla di noi.

Può l’ICCROM, nei suoi secondi cinquant’anni, dotarsi di strumenti ancora più efficaci per aiutare a compiere questo cammino, tutti gli Stati membri? Occorre ragionare a come questa istituzione possa diventare una sorta di struttura di servizio che mette rapidamente il patrimonio scientifico delle università, della ricerca e degli operatori a disposizione soprattutto di quei paesi che stanno iniziando ora un’autentica attività di conservazione e di restauro o che escono da guerre o da distruzioni recenti. Penso alla formazione degli amministratori locali nelle politiche di valorizzazione e di promozione dei paesaggi culturali

Allora, e concludo, la conservazione del patrimonio culturale è un dovere non solo verso i nostri padri ma di più verso i nostri figli.
Spero che, anche insieme all’ICCROM, potremo affrontare i nuovi scenari che si aprono sul fronte della conservazione della cultura, quella “solida” e quella “liquida”, perché né l’una né l’altra sopravvivono se non vi sono istituzioni come la vostra che si incaricano di preservarle.

18 Risposte a “La cultura contro la guerra”
  1. Anonimo scrive:

    CHE BEL DISCORSO BRAVISSIMO

  2. pierangelo scrive:

    ma di pensare un po’ al futuro dei giovani italiani mai?

    SPERO TANTO CHE PRESTO FINIRA’, SIETE LA DELUSIONE PIU’ GRANDE, PERO’ MI AVETE CONVINTO IN UN COSA, SIETE COME TUTTI LOBBISTI E FACCENDIERI.

    VE LO RIPETO LA SINISTRA DI CUI VI FREGIATE VI RIFIUTA, SIETE DEGNI SOLO DELLA CULTURA CLASSISSTA, ORMAI IL DITO DIETRO IL QUALE VI STATE NASONDENDO NON BASTA PIU’, NON BASTEREBBE UNA SEQUOIA, VERGOGNATEVI, VERGOGNATEVI.

    LA VERA SINISTRA AVERBBE TUTELATO I LAVORATORI, AVERBBE APERTO LE STRADE DELLA CULTURA INVECE DI LIMITARLE CON IL NUMERO PROGRAMMATO, SIETE COLORO CHE SPINGONO ALL’ANARCHIA, LOBBISTI NON SIETE ALTRO CHE LOBBISTI.

  3. Anonimo scrive:

    Lobbisti? Questi sono peggio di Berlusconi.

    Dichiaratamente in disaccordo con la Finanziaria perchè «regala altri miliardi ai padroni», si scagliano contro la concretizzazione salariale, la triennalizzazione dei contratti, lo scalone Maroni e il monopolio dei diritti dei sindacati da parte di Cgil, Cisl e Uil.
    Rivendicando invece «la difesa e il potenziamento del carattere pubblico dei servizi sociali e beni comuni quali: previdenza; scuola; sanità; casa; acqua; comunicazioni; trasporti ed energia». Sostenendo anche: il diritto al lavoro stabile, tutelato e in sicurezza; al reddito; livelli salariali europei; la difesa del Contratto nazionale del lavoro; la difesa del Tfr e la pensione pubblica dalla trappola dei Fondi privati e pari diritti lavorativi e sociali tra migranti e stanziali».
    Per quanto riguarda il settore scuola, i Cobas sono nettamente contrari al «contratto farsa» firmato dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda.
    Franco Turigliatto, esponente della Sinistra critica, associazione che gravita su Rifondazione comunista e presidente della manifestazione di Roma, insieme a Salvatore Cannavò, facente parte della stessa associazione, dichiara: «Lo sciopero nazionale indetto dai sindacati di base rappresenta un’importante iniziativa contro le politiche liberiste del Governo e, in particolare, contro il Protocollo sul welfare che ha visto le confederazioni Cgil, Cisl e Uil assumere la funzione di vero e proprio governo allargato – aggiungendo -: se il protocollo conferma la famigerata Legge 30 peggiora persino i contratti a termine sancendo la precarietà della vita». Auspicando quindi la «generalizzazione dello sciopero – afferma -: È importante che questa volta anche altri settori sociali, come gli studenti, i comitati

  4. Resater scrive:

    Mi sembra importante sottolineare il ruolo dell’Italia nel promuovere le iniziative in campo internazionale legate alla cultura.

    Una maggiore attenzione a questi temi che comunque costituiscono un aspetto che si riflette sull’economia e sullo sviluppo del nostro Paese è sicuramente auspicabile!

    Oltre la protesta c’è anche la necessità di essere propositivi!

    Bravi!

  5. A T A SCUOLA scrive:

    Al Presidente del Consiglio dei Ministri
    On. Romano Prodi

    Alla Commissione di Garanzia per l’attuazione della
    legge sul diritto di sciopero
    Via Po
    Roma

    Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
    Dipartimento della Funzione Pubblica
    C.so V. Emanuele 116
    00187 Roma

    Al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
    Direzione Generale Rapporti di Lavoro
    Via Fornovo 8
    00192 Roma

    Al Ministero della Pubblica Istruzione
    Viale Trastevere 76/A
    00153 Roma

    Oggetto: Proclamazione sciopero nazionale.

    Premesso che in data 15 u.s. il Ministero del Lavoro ci ha convocati per esperire il tentativo di conciliazione ex L. 83/00, avendo constatato che il Ministero della Pubblica Istruzione ha ritenuto non presentarsi alla conciliazione, con la presente, la scrivente Associazione, nel rispetto delle norme vigenti in materia di sciopero e dei servizi pubblici essenziali, per la giornata del 3 dicembre 2007 proclama lo sciopero nazionale per l’intera giornata, di tutti gli assistenti amministrativi del Comparto Scuola per le seguenti motivazioni:
    • contro il mancato riconoscimento giuridico ed economico delle mansioni svolte ( gli assistenti amministrativi sono inquadrati nell’area B insieme ai guardarobieri e cuochi pur avendo un requisito culturale per l’accesso ai profili diverso: assistenti amministrativi- titolo quinquennale mentre gli altri con un titolo triennale;
    • violazione dell’art. 36. della Costituzione – il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa;
    • il mancato riconoscimento del servizio al personale ata ex enti locali;
    • per una revisione dell’ex art. 58 del CCNL;
    • NO alla figura del Coordinatore Amministrativo in organico.
    Lì, 16.11.2007 Il Presidente Nazionale
    Giuseppe Mancuso

  6. Anonimo scrive:

    A. F. e M.

  7. Discriminazione Ata scrive:

    Per come la penso io, non esiste e non deve esistere nessuna distinzione tra lavoratori, perché di questo stiamo parlando.
    La distinzione esiste solo nella finanziaria che ci colloca non soltanto in discriminazione con gli altri comparti della Pubblica Amministrazione, ma anche nel nostro comparto stesso, la scuola, che con la finanziaria si va ad ottenere l’assunzione di 150.000. docenti e soli 20.000. + 10.000 Ata che non sarà sufficiente a coprire neppure i pensionamenti.
    Cari colleghi è una questione di volontà politica e sindacale, pur di venirci contro si inventano di tutto, ad esempio, propongono emendamenti di aumento del personale Ata solo quando sono sicuri che il governo avrebbe presentato la fiducia alla finanziaria approvata nella seduta del Senato. Perché questi emendamenti a nostro favore non sono stati presentati al Senato? …e così via tutte le altre discriminanti verso il personale ATA.
    Io sono sempre più convinto che l’unica via ai nostri problemi è quella legale, resta il fatto che continuerò a protestare in tutte le forme possibili e immaginabili, pur sapendo di non concludere niente se non il fatto di farci almeno conoscere.

  8. Anonimo scrive:

    Tutto tace è dall’otto di novembre che non ti fai sentire, appunto tutto tace, eppure ce ne sarebbe di carne al fuoco, ma tu niente. Forse è meglio che tu taccia se devi dire le solite………
    Con la fiducia di ieri votata in parlamento avete fatto una stupenda figura, continuate così, ma che credi che gli elettori (ex) di R.C. sono dei coglioni?

  9. Discriminazione Ata scrive:

    ATA: Ai Precari ATA un Si del Ministro,ma con la proroga a Precario

    03 dicembre 2007 – IUniScuola
    Con nota Prot. n.A00DGPER22543 del 27 novembre 2007 a firma del Direttore Generale G.Fiori è stata comunicato l’indizione ,per l’anno scolastico 2007/2008,dei concorsi dell’area A(Colloboratore Scolastico) e B (Assistente amministrativo,assistente tecnico,cuoco,infermiere e guardarobiere) agli Uffici Scolastici Regionali.

    Con la stessa nota sono stati sollecitati i Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali a disporre nel minore tempo possibile la pubblicazione del bando dei concorsi per soli titoli per i predetti i profili professionali del personale ATA dell’area A e B,ai sensi dell’art.554 ed in base alla O.M. 30.12.2004.

    Molti degli 80.000 precari ATA con un servizio continuativo di oltre tre anni , che aspettavano la stabilizzazione con la trasformazione dell’incarico a tempo indeterminato, rimaranno certamenti delusi, arrabbiati e demotivati.

    La IUniScuola si chiede:L’indizione dei concorsi per gli ATA a “precari prorogati ” è l’unica risposta possibile di questo Governo o un segnale di cambio di Ministri a breve?

    Leonardo Donofrio
    Presidente IUniScuola

  10. Discriminazione Ata scrive:

    4 Dicembre 2007
    No al bullismo parlamentare nelle scuole

    Una volta si assaltavano i forni, adesso il Parlamento. Questa mattina i metronotte hanno rotto le transenne intorno a Montecitorio prima di essere fermati dalla Polizia. I metronotte non vogliono farsi precarizzare e per far capire le loro intenzioni hanno invitato i deputati a uscire al grido: “Buffoni, buffoni”. In pochi giorni metronotte, tassisti, Polizia di Stato, quale sarà la prossima categoria a protestare?
    Dopo il V-day i partiti hanno avviato una dolce restaurazione. De Magistris che indagava sui fondi europei, miliardi di euro usati per il voto di scambio, è stato espropriato dell’inchiesta. Clementina Forleo sarà trasferita dal CSM.
    D’Alema è salvo, Mastella è salvo, Prodi forse non aveva bisogno di essere salvato, ma ha fatto fare una figura meschina allo psiconano. Quello parlava e Valium invece, in silenzio, opera. La magistratura è al guinzaglio e le leggi su misura per i politici, e per i loro familiari, sono prassi quotidiana. La moglie di Dini è stata condannata per bancarotta fraudolenta, al marito non aveva detto niente. Non va in galera grazie all’indulto ceppalonico e intanto il marito condiziona il Governo…
    I politici condannati in via definitiva sono intervistati, omaggiati, leccati di saliva mediatica. Dell’Utri, Gianni De Michelis, Bossi e Vito rilasciano dichiarazioni da Padri della Patria. Credo che persino loro provino compatimento per i giornalisti e i loro direttori.
    I politici si stanno avvicinando pericolosamente ai nostri ragazzi.
    Un attentato alla psiche di un gruppo di giovani studenti è stato compiuto ieri da D’Alema deunipolizzato all’Istituto Tecnico Cristoforo Colombo. Il deforleizzato si è lanciato sul tema: “I giovani e i partiti” dopo aver spiegato che anche lui sente il fascino della Fede e che non vuole matrimoni omosessuali.
    Alcune domande e risposte:
    Ragazzo: “I benefit dei parlamentari”?
    D’Alema: “Io ho sempre pagato il cinema”
    Ragazzo: “Lei è coinvolto in vicende giudiziarie”
    D’Alema: ”Guardi la rassicuro, non sono coinvolto in nessuna vicenda”
    Ragazzo: “L’Islam?”
    D’Alema: “…L’Islam per tradizione è tollerante, se non fossimo andati noi a dargli fastidio con le crociate (1)”
    Ragazzo: “L’antipolitica?”
    D’Alema: “E’ difficile che chi ha il potere lo lasci (2), dipenderà da voi”
    I politici prescritti, inquisiti, condannati non sono un buon esempio per i nostri ragazzi. Non devono parlare nelle scuole italiane. Lancio un appello ai presidi, combattete i parlamentari inquisiti o condannati, usate il disegno con la scritta: “No al bullismo dei parlamentari nelle scuole” all’ingresso. E avvertite sempre prima i genitori perchè prendano le loro precauzioni.

    (1) l’ultima crociata è avvenuta nel 1271
    (2) lapsus

  11. Anonimo scrive:

    pietro che ti è successo non ci tieni più informati sulle cose importanti che fai allora quale sarà la prossima mossa del tuo capo bertinotti per cercare di recuperare qualche consenso?
    ecco noi pensiamo che sia troppo tardi
    e speriamo di vedervi (ma è purtroppo solo un sogno) sul lastrico a vivere con meno di 1000 euro al mese
    CHIACCHIERA CHIACCHIERONE CHIACCHIERA CHIACCHIERONE CHIACCHIERA CHIACCHIERONE CHIACCHIERA CHIACCHIERONE CHIACCHIERA CHIACCHIERONE CHIACCHIERA CHIACCHIERONE CHIACCHIERA CHIACCHIERONE CHIACCHIERA CHIACCHIERONE CHIACCHIERA CHIACCHIERONE CHIACCHIERA CHIACCHIERONE CHIACCHIERA CHIACCHIERONE CHIACCHIERA CHIACCHIERONE CHIACCHIERA CHIACCHIERONE CHIACCHIERA CHIACCHIERONE CHIACCHIERA CHIACCHIERONE CHIACCHIERA CHIACCHIERONE

  12. Discriminazione Ata scrive:

    Ex LSU stabilizzati con contratto co.co.co.: Svolgimento di funzioni riconducibili parzialmente ai profili di assistente amministrativo o tecnico

    Nella mattinata del 30/11 u.s. si è svolta la programmata riunione MPI/OO.SS. sugli ex LSU stabilizzati con contratti di collaborazione coordinata e continuativa per lo svolgimento di funzioni parzialmente riconducibili ai profili professionali di assistente amministrativo o tecnico del personale ATA della scuola.

    L’Amministrazione è stata rappresentata dai dott. Di Costanzo e Fiori mentre, le OO.SS. sono state rappresentate dalle Federazioni SNALS-CONFSAL, FLC-CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, NIDIL CGIL, ALAI CISL, CPO UIL e dalla Confederazione CONFSAL.

    L’Amministrazione ha fatto presente alle OO.SS. che:

    · [color=red]nella emananda Legge Finanziaria 2008 approvata al Senato ed attualmente in discussione alla Camera, all’art. 93, commi 5, 6, 7 e 18, è previsto l’avvio dei processi di stabilizzazione progressiva dei precari che comprendono anche gli incarichi di collaborazione coordinata e continuativa svolti dal personale già impegnato in attività socialmente utili riconducibili parzialmente ai profili professionali di assistente amministrativo o tecnico del personale ATA della scuola.[/color]

    [size=18]Una volta approvato definitivamente tale provvedimento legislativo, di concerto con le OO.SS. sarà avviato apposito tavolo per l’attuazione dei conseguenti aspetti operativi da inquadrare nel contesto complessivo per l’assorbimento dell’intero personale ATA precario della scuola evitando che si possano creare conflittualità tra i diversi lavoratori coinvolti.[/size]

    Nelle more, è in fase di approfondimento la possibilità di:

    - inserire in sede di rivisitazione dell’Intesa 30/9/2002 (non sottoscritta dalla SNALS-CONFSAL per il rifiuto, come scelta politica, di ogni forma di esternalizzazione dei servizi necessari alla scuola dell’autonomia) l’eventuale estensibilità di fattispecie di tutele sociali più strettamente collegate a forme di rapporto di lavoro tipicamente subordinato. A riguardo sono in corso e già avviati con il Ministero del Lavoro e l’INPS;

    - adeguare i compensi previo accertamento di eventuali disponibilità economiche poiché le risorse destinate ai CO.CO.CO. rientrano nel plafond complessivo stanziato fino al 31/12/2008 per i lavoratori ex LSU di cui essi fanno parte.

    Nel merito di quanto esposto dall’Amministrazione la delegazione dello SNALS-CONFSAL e della CONFSAL ha chiesto di:

    · avviare quanto prima il percorso operativo per individuare le possibili e necessarie forme di stabilizzazione definitiva in coerenza con le soluzioni da adottare per l’assorbimento di tutto il personale ATA precario della scuola;

    · diramare al più presto le disposizioni per:

    - l’attuazione del secondo periodo del comma 788, dell’art. 1, della legge n. 296/2006 (Finanziaria 2007) che consente la fruizione dei congedi parentali per nascite, adozioni e affidamenti dall’1/1/2007 con liquidazione di una indennità per un periodo di tre mesi entro il primo anno di vita del bambino pari al 30% del reddito di riferimento per la corresponsione dell’indennità di maternità;

    - l’applicazione del correttivo introdotto dal comma 772, dell’art. 1, della legge n. 296/2006 (Finanziaria 2007) affinché il previsto incremento contributivo (dal 18,20% al 23,50%) non determini una riduzione del compenso netto superiore ad un terzo dell’aumento dell’aliquota;

    - l’applicazione del decreto 12/7/2007, pubblicato nella G.U. n. 247 del 23/10/2007 che attua la disposizione del comma 791, dell’art. 1 della legge n. 296/2006 (Finanziaria 2007) e vieta l’adibizione delle lavoratrici durante i periodi di interdizione e astensione obbligatoria per maternità;

    · sollecitare gli USR a raccogliere e fornire i dati relativi allo stato ed alle condizioni del personale impegnato nelle collaborazioni in parola.

    Al termine della seduta, l’Amministrazione, nel raccogliere le osservazioni delle OO.SS., ha convenuto sull’opportunità di fissare un prossimo incontro nella seconda metà del prossimo mese di gennaio 2008

  13. Anonimo scrive:

    c t v p n c n’g a c t m
    b p d m c t p m s d u c
    f d p t m e u c

  14. dina rebeschi scrive:

    tutto tace
    per noi ex enti locali in finanziaria si stà facendo il possibile?l’emendamento di Li Causi che fine ha fatto?La commissione bilancio lo ha valutato?Ci manca solo che cade il governo e dimentichiamoci dei nostri diritti, che delusione sarebbe!!!!!!!

  15. Anonimo scrive:

    Stanno studiando il “da farsi” per il nostro bene, (per tutti coloro che non riescono ad arrivare alla fine del mese per i precari per i giovani insomma per i nuovi poveri)specialmente loro, quelli di R.C. in primis il signor folena. Continuano a dirci che quello che hanno fatto non è tutto da buttare. Rispondiamo in coro che quelli come noi 1000 – 1300 euro al mese non abbiamo notato nessun cambiamento e cioè la prendevamo in …… prima e continuiamo a prenderlo in….. adesso, però con una sostanziale differenza: “adesso fa molto più male” questi signori con le uscite di questi ultimi giorni (vedi il gran capo berty) cercano di raccogliere consensi tra i loro elettori, cioè noi, ma secondo me è troppo tardi (avviso a tutti coloro che come me si sono lasciati imbacuccare da questi individui non facciamoci prendere ancora per il …….) si andrà sicuramente ad elezioni anticipate se non siamo dei coglioni non dovremmo votare.
    Un saluto a tutti voi ed un augurio di
    buone feste , mentre a loro auguro delle feste da incubo.

  16. Anonimo scrive:

    Hanno visto i sondaggi….ed hanno capito:troppo tardi!!

  17. Anonimo scrive:

    Allora non ci informi sulla grande manifestazione di Roma, della nascita della sinistra e l’arcobaleno.
    ah poveri noi in mano a chi siamo finiti,
    per la precisione e per la correttezza penso che una minor parte di personaggi che fanno parte di questa strana cosa, fatta solo per pararvi il c…., sia in buona fede, ma è veramente una minimissima parte.
    Spero e mi auguro che nessuno di tutti coloro che avete preso per il culo vi segua.
    Nell’augurarvi delle feste da incubo non porgo distinti saluti.

  18. Anonimo scrive:

    la cultura contro a f e m