Immagine by Trevino http://3v1n0.tuxfamily.org/blog/Nòva, supplemento del Sole 24 Ore dedicato alla tecnologia, ha dato ampio spazio alla notizia dell’approdo del software libero in Parlamento, attraverso un articolo di Arturo Di Corinto. La scorsa settimana, il prof.Guerci, ha scritto un commento critico, basato soprattutto sulla questione “costi”.
Una questione importante, ma non la principale, come cerco di spiegare in questa replica comparsa sempre su Nòva questo giovedì. Detto ciò Linux=Risparmio non è sempre vero, però lo è davvero troppo spesso per non accorgersene.

E’ una questione di autonomia
Il professor Carlo Mario Guerci, su Nova di giovedì 26 luglio, espone alcuni dubbi circa l’opportunità della scelta di adottare il software libero nelle pubbliche amministrazioni, ed in particolare alla Camera dei Deputati.
Le critiche mi pare che esse si basino su un presupposto sbagliato, e cioè che l’introduzione del software libero nella P.A. sia una questione di costi. L’ordine del giorno da me presentato, la mia proposta di legge sul software libero nella P.A. e la mia dichiarazione che Guerci richiama, sono centrati su altri argomenti.
La P.A. conserva informazioni personali, dati sensibili (pensiamo alle anagrafi, ai casellari giudiziari, alle cartelle cliniche o per il Parlamento ai documenti delle commissioni di indagine) e quindi ha il dovere, in ogni momento, di sapere come quei dati vengono trattati e adempiere ad una disposizione di legge che prevede il riuso del software tra le P.A. Invece oggi i comuni si fanno ognuno il proprio sistema, moltiplicando i costi e spesso ostacolando l’interoperabilità attraverso l’uso di formati dati proprietari.
Penso alla stessa Camera dei Deputati, nella quale è in uso sui pc Windows 2000, per il quale la Microsoft ha cessato il pieno supporto da due anni (a parte gli aggiornamenti di sicurezza). La Camera non può rivolgersi ad un’altra azienda per continuare nel supporto. O aggiorna alle nuove versioni (con i costi che sono facilmente immaginabili, sia in termini di licenze che di nuovo hardware da acquistare) oppure si accontenta. Insomma, non la Camera, eletta dai cittadini italiani, ma una azienda con sede negli USA ha deciso su un aspetto non marginale del funzionamento di un ramo del Parlamento. Ecco cosa intendo con “autonomia”. Fossi un imprenditore, non mi legherei così strettamente a nessuno. Figuriamoci un organo costituzionale.
Per fare un altro esempio l’aeronautica militare statunitense non ha avuto problemi a finanziare, con 16 milioni di dollari, il “porting” su GNU/Linux di alcuni software per il combattimento. Evidentemente i problemi di sicurezza e indipendenza solo per loro prevalenti. Sarebbe anzi auspicabile che anche le nostre forze armate e di polizia adottino software liberi per le medesime ragioni. Così come dovrebbero farlo le scuole, in cui oggi spesso non si insegna l’informatica, ma l’uso di un singolo software, che non credo sia compito della scuola pubblica.
Il professor Guerci, tra l’altro, cita un’indagine dello Yankee Group spesso usata per dimostrare che Windows costa meno, nel tempo, di GNU/Linux. Quell’indagine dice anche altro. Ad esempio che le aziende migrate al software libero lo hanno fatto perché considerano GNU/Linux più affidabile (30%), più sicuro (31%), perché non volevano sentirsi legate a un singolo fornitore (29%). La stessa indagine sostiene che “Linux offre convincenti risparmi sui costi, economie di scala e vantaggi tecnici, come può testimoniare uno qualsiasi dei tanti utenti soddisfatti. Tuttavia, i risparmi e i vantaggi non sono automatici”. L’indagine insomma non dice che con GNU/Linux non si risparmia. Dice solo che non è automatico che accada (a fronte però di tanti vantaggi).
Alla Camera, in particolare, i computer sono usati prevalentemente per lavori di ufficio, proprio uno degli “scenari” tipici in cui il software libero è migliore anche sul fronte risparmi. Senza andare lontano, basta citare l’esempio di Bolzano noto alle cronache grazie a “Report”. Insomma, è più che plausibile che vi sia un risparmio, come dimostrano altre esperienze simili, ma il punto rimane l’indipendenza e le garanzie per i cittadini, prima dei costi.

Pietro Folena
Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati

14 Risposte a “Software Libero, questione di autonomia”
  1. Luka scrive:

    L’errore più grosso che si commete quando si parla di GNU/Linux e software libero è quello di valutare solo l’aspetto economico. E’ sicuramente una cosa importante, però secondaria rispetto agli aspetti di sicurezza e indipendenza garantiti proprio dall’utilizzo di detti software. Non capisco come persone di buona cultura non arrivino a capire queste semplici cose. Questo ci fa però capire quanto la “battaglia” per “liberare” la PA in Italia possa essere difficile ma anche che, per gli stessi motivi, merita di essere combattuta.

  2. Riccardo scrive:

    Sono un utente abituale molto soddisfatto di Ubuntu che utilizzo abitualmente nel mio pc.
    Desidero informarla di stare attento all’Hardware dei vostri pc, non tutto l’hardware è compatibile con le distribuzioni GNU/Linux, l’hardware deve essere supportato dal Kernel, altrimenti occorre appoggiarsi a driver a pagamento (quando esistono).
    Una distribuzione GNU/Linux non è semplice come Windows, io non sono laureato in informatica però le garantisco che ho dovuto leggere molto su internet (anche nei vari forum) per arrivare a capirlo bene.
    Non vorrei che il denaro risparmiato nel sistema operativo lo buttaste nel pagare i soliti assistenti incravattati che non aspettano altro se non quello di spolparvi vivi.
    Il fatto di voler utilizzare una distro come SUSE di Novell, beh, lasciamo perdere… :-(
    La Novell ha ceduto al vile denaro di Bill Gates…

    Comunque per il nostro paese (calcolando la qualità dei suoi abitanti, politici compresi) è già un enorme passo avanti…

  3. Giuseppe Guerrasio scrive:

    Ottimo Post!
    Segnalato anche nel nostro blog: http://pettinix.blogspot.com/2007/08/folena-software-libero-questione-di.html

  4. Marco Curreli scrive:

    Non posso che congratularmi per l’iniziativa.

    Sono d’accordo che l’aspetto dei costi ha un’importanza minore rispetto ai tanti vantaggi del sw libero. I sw proprietari spesso sono fatti per soddisfare esigenze medie (cioè della maggior parte degli utenti); il sw libero permette di apportare modifiche al sw, per adattarlo alle esigenze del proprio ufficio; a volte si tratta di piccole modifiche che fatte in casa hanno un costo praticamente nullo.

    Purtroppo la diffusione del sw libero è limitata dal comportamento di molte amministrazioni centrali (ministeri vari, inps, autorità per i contratti pubblici, solo per citarne alcune), che costringono gli enti locali a utilizzare sw fatto esclusivamente per windows (alla faccia dell’interoperabilità e della portabilità del sw, raccomandato a più riprese dal CNIPA). Addiritura l’Autorità per i contratti pubblici ha elaborato il sw per l’invio delle schede dei lavori su MS-Access, escludendo di fatto dalla procedura informatica non solo chi usa altri S.O., ma anche chi non usa i prodotti microsoft (pacchetti completi naturalmente, perchè quel sw non è presente nel pacchetto ordinario).

  5. Mario Antonuzzi scrive:

    Caro Pietro,
    in occasione dell’approvazione della Commissione Cultura della Camera, di cui sei autorevole presidente, del Bersani-Ter, hai scritto su questo blog un intervento dal titolo “Finalmente qualcosa di sinistra”. E’ stato un intervento che nei commenti è stato fortemente criticato perché difendevi un provvedimento troppo modesto, privo dello slancio riformista di cui avrebbe bisogno la scuola di oggi. Adesso quel provvedimento per cui dicevi “Finalmente qualcosa di sinistra” è stato ulteriormente sforbiciato dalla Commissione Bilancio che ha negato la copertura finanziaria ad alcune parti come quella sulla Tarsu. Così il provvedimento da modesto è divenuto modestissimo e il tuo partito ha deciso di votare contro. Vorrebbe da dire amaramente “E adesso niente di sinistra”. Tuttavia nelle iniziative del ministro Fioroni qualcosa di serio e riformistico si riesce a intravedere.
    E’ convinzione diffusa nel mondo della scuola che le due leggi che hanno fracassato la scuola italiana siano da ascriversi a due provvedimenti del centrodestra. Condivido questa analisi.
    Esame di riparazione. Il calcio nel fegato lo diede il ministro D’Onofrio quando decise di abolire gli esami di riparazioni sostituendoli con debiti formativi. Oggi tutti riconoscono, senza vergogna, di non avere mai capito cosa fossero i debiti formativi, che valore avessero, in che modo dovessero essere saldati. Quei debiti hanno ferito la scuola costringendola ad assumere iniziative dilettantesche, grottesche, illegali. Lo sa che la disposizione sui debiti formativi attualmente in vigore prevede la bocciatura dello studente in caso di debito reiterato, mentre tutte le scuole della repubblica continuano a promuovere facendo finta di nulla?
    Esami di stato. Il colpo del KO definitivo lo assestò poi il Ministro Moratti che abolì il giudizio di ammissione agli esami di stato e previde una commissione di esame completamente interna. Ci sarebbero innumerevoli aneddoti da raccontare per descrivere il degrado di quegli esami.

    E’ davvero importante il colpo di cacciavite con cui il ministro ha azzerato i guasti della riforma Moratti sugli esami di stato. Ed è pregevole e coraggioso il secondo colpo di cacciavite che potrebbe ripristinare gli esami di riparazione.
    Ma c’è un’altra cosa che un governo serio di una sinistra seria deve fare. Dopo aver inciso in senso meritocratico sul fronte degli alunni, ora deve incidere seriamente anche sul fronte degli insegnanti.
    Carriera dei docenti. Occorre introdurre la meritocrazia anche nella categoria dei docenti prevedendo una carriera seria, senza che i meriti passino attraverso la cooptazione dei Dirigenti Scolastici ma attraverso un meccanismo chiaro, equo, aperto a tutti.
    Una sinistra che sia sinistra, non disprezza il merito, ma lo riconosce, lo valorizza, lo premia. Una sinistra sa, che senza il merito, le differenze nascono da privilegi dinastici che si perpetuano su base ereditaria o attraverso gli odiosi meccanismi feudali della cooptazione amicale. Contro questi abusi, sappia la sinistra issare senza vergogna la bandiera nobile della meritocrazia.

  6. fabioamd87 scrive:

    concordo pienamente con quanto detto ed aggiungo più il software libero si diffonde più si potenzia

  7. Psykopear scrive:

    Bè, che dire, ottime considerazioni, spesso vedo persone che vedono il software open source, e in particolare per fare l’esempio dei OS linux, come una versione a scrocco di Winzozz, ed è una cosa assolutamente sbagliata.
    PS: Per l’utente che ha parlato di ubuntu: non è colpa della distribuzione, o della comunità linux se alcuni hardware (quali le schede video ati) sono mal supportate, o completamente non supportate, ma bensì dei produttori di hardware che, oltre a non scrivere driver per sistemi operativi basati sul kernel linux, capita anche che non rilascino caratteristiche tecniche sufficienti per far si che la comunità sia in grado di scrivere dei software per sopportare quel determinato componente. Quindi, finchè questi ultimi non si deciderano di lasciare driver anche per questi tipi di sistema, l’unica soluzione è stare accorti a quando si comprano computer (in particolare se lo si dovesse fare per funzioni pubbliche) o, meglio ancora, pezzi di computer (perchè spesso ogni qualvolta si rompe un pezzo, l’intero computer viene gettato perchè è più pratico sostituire tutto il computer), di acquistare pezzi linux-compatibili. Non mi sembra sia una cosa difficile, e se tale proposta di legge fosse accolta sarebbe un gran bel passo avanti per l’open source in italia

  8. luca scrive:

    non ho capito se il passaggio a Gnu LINUX alla camera è sicuro o meno

    Mi date delucidazioni?

    Grazie

  9. Attilio scrive:

    FINALMENTE allora non ci sono solo dinosauri nella CASTA, mi racomando: 8 Settembre V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!! V-DAY!!

  10. polis scrive:

    Segnalo il Blog sulla politica da me creato, Polis all’indirizzo http://www.polisfs.blogspot.com
    Se volete inserirlo tra i vostri link sarò lieto di ricambiare la cortesia.
    Francesco da Polis

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    Francesco da Polis

  12. Yanez scrive:

    Francesco hai per caso creato un blog sulla politica?

  13. Anonimo scrive:

    Pass Members.teen.fantasyfeast.com

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  14. Anonimo scrive:

    roselle il obituaries april 2 2006

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