Abbiamo già parlato, in questo blog, dell’Abbé Pierre. in questi anni di incertezza, in cui sono sorti nuovi odii e nuovi fondamentalismi. La notte scorsa se ne è andato. Questo “partigiano”, in ogni senso, ha tracciato con la sua vita un altro modo di testimoniare la propria fede e di vivere la propria spiritualità. E’ una figura apparentata a quelle di Gandhi, di Danilo Dolci, di Don Milani. Dobbiamo riuscire a far vivere il suo insegnamento.
(dal Corriere della Sera)
Francia: è morto l’Abbè Pierre L’abate, simbolo del cattolicesimo francese, aveva 94 anni. E’ deceduto all’ospedale Val de Grace di Parigi
PARIGI – È morto l’abate Pierre, simbolo del cattolicesimo francese. Aveva 94 anni. Il religioso è deceduto durante la notte nell’ospedale Val de Grace di Parigi dove era ricoverato dallo scorso 15 gennaio, era stato ricoverato per una infezione polmonare. La notizia è stata diffusa dal Martin Hirsch, presidente di Compagnons d’Emmaus Francia, l’organizzazione per i poveri e i rifugiati, fondata dall’abate nel 1949. L’Abbè Pierre era uno dei personaggi più popolari della Francia. Nell’ottobre 2005, fece scalpore per l’ammissione di un rapporto sessuale con una donna dopo l’ordinazione e per il suo appoggio alle unioni omosessuali.
LA VITA – Il suo vero nome era Henri Groues. Nato in una famiglia benestante il 5 agosto del 1912 a Lione, studiò dai gesuiti e poi entrò nell’ordine dei Cappuccini. Prese gli ordini religiosi nel 1938 e, durante la seconda guerra mondiale, partecipò alla resistenza francese salvando numerose vite e favorendo la fuga di ebrei e perseguitati politici verso Svizzera o Algeria.
LA VOCE DEI DISEREDATI – Nel 1944 fu arrestato dai tedeschi nel sudovest della Francia, ma riuscì a fuggire e a riparare in Algeria. Rientrato alla fine della guerra, Pierre si imbattè in un ex carcerato che aveva le sue stesse idee e insieme rinnovarono un vecchio edificio alla periferia di Parigi per dare riparo ai senzatetto. Nacque così nel 1949 la prima comunità Emmaus che si sosteneva soprattutto riciclando e rivendendo rifiuti. L’organizzazione divenne un movimento internazionale con centri in cinquanta Paesi.
«L’ESORDIO» – L’Abbè Pierre si impose all’attenzione nazionale con una trasmissione radiofonica andata in onda in una notte fredda dell’inverno del 1954. «Amici miei, aiuto! Una donna è morta assiderata alle 03:00 di questa mattina», disse riferendosi a un fatto accaduto nel centro di Parigi, «La donna è morta sulla strada a Boulevard Sebastopol. In mano aveva ancora il documento con cui il giorno prima gli era stato notificato lo sfratto». E ancora: «Entro questa notte, o al domattina al massimo, abbiamo bisogno di 5.000 coperte, 300 grandi tende americane e 200 fornelli da campo». Circa 40 anni più tardi, lo stesso frate, con la stessa tonaca e il berretto nero, avrebbe lanciato un appello analogo ma questa volta diretto ai politici di Francia. «Dirigenti eletti: è arrivato il momento di agire affinchè tutti abbiano un alloggio… La Francia deve costruire case, ha le risorse per farlo», disse ad agosto del 2003, quando si stava manifestando una nuova ondata di senzatetto.
LEGION D’ONORE – All’abate Pierre nel 1992 fu conferita la Legion d’Onore e il religioso fu anche proposto per il Noberl per la Pace. In anni recenti i sondaggi lo indicavano come la figura più popolare della Francia, prima di politici e imprenditori. Nel 1996 si attirò molte critiche per alcune dichiarazioni in favore del suo amico Roger Garaudy, scrittore comunista convertitosi dal cattolicesimo all’Islam e diventato poi un negazionista dell’Olocausto. Ma quella circostanza non scalfì la popolarità dell’abate Pierre. Nell’affrontare uno dei temi più delicati della Chiesa cattolica, quello della castità dei preti, a ottobre del 2005 ammise di avere avuto un rapporto sessuale dopo l’ordinazione a sacerdote. Ha vissuto gli ultimi anni in una casa per anziani fuori Rouen, nel sudovest della Francia.
22 gennaio 2007
23 gennaio 2007 alle 12:13
E’ un uomo che tutti dovremmo prendere come esempio, ma, permettimi, in particolar modo dovrebbe essere un esempio di comportamento principalmente per voi. (UTOPIA)
o no?
23 gennaio 2007 alle 13:53
Quoto pienamente quello che dice Silvestro