Il bravissimo Fabrizio Gatti, giornalista dell’Espresso, ancora una volta, si è finto un migrante e ha vissuto con loro, questa volta lavorando nei campi della Capitanata. Ne è uscito un reportage drammatico e sconvolgente. Persone ridotte nei fatti alla schiavitù, “padroni” che chiedono donne da violentare in cambio del lavoro di qualche giorno, paghe miserrime promesse e non date, ex schiavi che diventano a loro volta aguzzini sotto il nome di “caporale”. L’inchiesta la potete leggere qui.
29 ottobre 2007 alle 19:28
Li sentite esprimere in un arrogante italiano “è il mercato bellezza!” sono gli imprenditori i finanzieri, i banchieri assicuratori o speculatori dei più disparati mercati, che certo di libero mercato non sanno proprio nulla, visto che hanno goduto di leggi nazionali ma soprattutto internazionali esercitando pressioni su governi ed organismi o contravvenuto alle stesse con la complicità stavolta di organizzazioni a delinquere ben “coperte”.
Oggi dobbiamo constatare sempre con maggiore frequenza che gli imprenditori emergenti sono quelli che non pagano il pizzo in alcune regioni del sud perchè non sono tenute magari vista la loro origine non proprio limpida e ciò che è peggio con l’avallo di Confindustria; ancora quei pochi rampolli che hanno ereditato attività piccole e grandi, giustamente ma non si vedono i VERI imprenditori gente come Olivetti che faceva delle risorse umane un punto centrale delle proprie iniziative produttive.
Chi mi può dimostrare il contratio?