Oggi, alle 19.30, sarò al Palazzo dei Celestini, a Manfredonia, per lanciare in questa città così bella e così importante per me la candidatura di Fausto Bertinotti (con Fratoianni, Sannicandro, Cannerozzi,ecc…). E’ un pò che manco dalla città che mi ha dato tanto nel 2001, e che io ho cercato di accompagnare con passione onorando il mio mandato parlamentare. Non nascondo che sono emozionato…avrei voluto venire prima, ma non è stato facile costruire quest’iniziativa. Alla fine è stato un bene che si appoggiassero , come nel buon vino rosso, tanti depositi sul fondo della bottiglia. A Palazzo dei Celestini, nove mesi fa, lanciammo la candidatura di Nichi…porta fortuna! Venite tutti. Ci sarà anche Andrea.
Allego un articolo sulle primarie in Puglia

Le primarie dell’Unione che si svolgeranno il 16 ottobre sono l’ideale continuazione di quelle che hanno portato Nichi Vendola a diventare presidente della Puglia. Le primarie pugliesi, in questo senso, sono state un benefico virus che ha contagiato il centrosinistra anche a livello nazionale. C’era in un certo senso da aspettarselo: quando si introduce un elemento di grande partecipazione democratica in un territorio importante come quello pugliese, è difficile che non si inneschi un meccanismo che porta a chiedersi perché un’esperienza tanto positiva non debba diventare la regola. Si è parlato di “eccezione pugliese”. Ora la Puglia ha fatto scuola, è, per l’appunto, diventata “regola”.
Il 16 ottobre si confronteranno due candidati principali, Romano Prodi e Fausto Bertinotti. Come nel caso pugliese un serio riformista e un serio radicale. Un uomo proveniente dal mondo cattolico, dalla migliore Democrazia Cristiana, e un uomo della sinistra alternativa, espressione di un partito, Rifondazione comunista, che ha avviato (grazie proprio a Bertinotti) un radicale ripensamento dell’esperienza storica del movimento operaio e in particolare della sua componente comunista.
Personalmente sostengo la candidatura di Fausto Bertinotti così come ho sostenuto quella di Nichi Vendola. Lunedì 26, a Manfredonia, nel mio collegio elettorale, così come facemmo per Vendola, abbiamo organizzato una importante iniziativa a favore dei questa candidatura.
Le ragioni non sono dissimili: credo che ci sia bisogno, nell’Unione, di una dose maggiore di sinistra. Di politiche radicalmente alternative a quelle (disastrose) della Casa delle Libertà. Ma questo non va inteso in senso minoritario. Non si tratta di strappare qualche contenuto programmatico qua e là dentro la piattaforma con la quale il centrosinistra si presenterà alle elezioni (come altri candidati si propongono di fare sull’ambiente piuttosto che sulla legalità). Al contrario, l’ambizione è che tutta l’Unione assuma come punti cardine del proprio agire politico determinate opzioni di fondo: no alla guerra senza se e senza ma; eliminazione della precarietà nel lavoro e nella vita; tassazione delle grandi rendite finanziarie per finanziare il welfare; uno stato sociale che sia in grado di assicurare a tutte e a tutti i diritti che la costituzione sancisce (il lavoro, l’istruzione, la casa, la previdenza, ecc.); l’istituzione di un reddito sociale che permetta ai disoccupati e ai lavoratori discontinui di poter essere pienamente cittadini; difesa dei beni comuni (a partire dall’acqua) dalle politiche di privatizzazione.
Queste proposte non nascono dal cilindro di un vago estremismo. Sono, al contrario, le risposte ai grandi cambiamenti della produzione e della società avvenuti sulla spinta dell’innovazione tecnologica e della globalizzazione. Per questo hanno una vocazione maggioritaria: non la somma di richieste di una ogni singola categoria, quindi, ma una unitaria visione della società tenuta assieme dal filo rosso dei riferimenti sociali della sinistra: i movimenti e il mondo del lavoro.
Soggetti sociali, questi, che sono stati tenuti ai margini del dibattito politico. Chi rappresenta politicamente, oggi, i lavoratori italiani? Chi dà voce ai movimenti che sono scesi in piazza per la pace, per il lavoro, per la legalità? Solo alcune forze, tra cui Rifondazione comunista. Ma questo non basta, perché milioni e milioni di persone che hanno lottato contro l’abolizione dell’articolo 18 e hanno messo ai loro balconi la bandiera della pace hanno diritto a diventare protagonisti dell’Unione.
A questo servono le primarie. Così è stato in Puglia, quando un gruppo dirigente “riformista” dilaniato da lotte intestine non riusciva a esprimere una candidatura unitaria, e poi la democrazia delle primarie ha fatto irruzione nelle stanze della politica. Così, c’è da augurarselo, sarà a livello nazionale.
Che vinca Bertinotti o Prodi, comunque l’Unione non sarà più la stessa. E le recenti dichiarazioni molto “radicali” (su guerra e pacs) dello stesso Prodi stanno lì a dimostrarlo: quando si innesca il meccanismo della partecipazione è “il popolo della sinistra” a dettare i contenuti. E il popolo dell’Unione, oggi, sente il bisogno di una sinistra più forte, prendendo esempio dalla Puglia.

8 Risposte a “Voglio…tornare a Manfredonia”
  1. Ginett scrive:

    Sono felicissimo onorevole, non mancherò per nessuna ragione al mondo!

  2. Pietro scrive:

    E’ stata una bellissima serata. L’auditorium strapieno, moltissimi giovani, pochi visi noti e tante facce pulite, un grande calore. All’inizio ero molto emozionato. Mancavo da tanti mesi: è stato difficile creare le condizioni per quest’iniziativa. Ma chi aveva paura che questo incontro fosse rivolto indietro, riaprendo le ferite del passato, è stato smentito. Molto spirito unitario e molta radicalità nei contenuti, molto sorriso e molta sinistra. Abbiamo programmato altri incontri nel territorio per le primarie e per lanciare “uniti a sinistra”, la nostra rete per la riforma della politica. Splendida la delegazione mattinatese, coraggiosa e positiva. Chi non è venuto ha perduto un’occasione. Io e Andrea siamo ripartiti carichi di speranza. Questa terra, come ha dimostrato Nichi, ha risorse sommerse enormi, che tante volte l’ufficialità fa fatica a contenere. Datevi da fare per votare Fausto Bertinotti il 16 ottobre…Per ciò che mni riguarda fino all’ultimo giorno della legislatura, come ho sempre promesso e sempre fatto, onorerò il mio impegno parlamentare.
    un’altra politica è possibile!
    pietro

  3. amelia scrive:

    io c’ero ed ho visto gli occhi delle persone totalmente rapiti dal suo coraggio; onorevole, sappiamo tutti, anche se non possiamo dirlo, quanto sia stato difficile superare le ostilità del gruppo dirigente trasvesale che ha paura della sua presenza sul territorio, come di tutte le persone che come lei, rappresentano la faccia pulita della politica. un’altra politica è possibile e lei ce lo insegna ogni volta che ci parla. la ringrazio a nome mio e di molti altri giovani che sono accorsi e altri che non hanno potuto venire per ragioni di studio o di lavoro, l’orario non era il più propizio.
    amy

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