

Il Quirinale e la cultura
Scritto da: Pietro Folena in EuropeiGlobali, Politica nazionaleL’ultima settimana di gennaio sarà decisiva per il futuro del Paese. L’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, in un quadro di crisi profonda e di incertezza acuta dell’intero sistema politico, si carica di molte aspettative, di qualche ansia, di alcune speranze.
Tutto questo ha a che fare con la cultura, e con il posto che la cultura occupa nel Paese. Lo stesso Quirinale -fin dal 21 dicembre del 1999, alla vigilia del nuovo millennio, quando furono inaugurate grazie al Capo dello Stato le Scuderie restaurate da Gae Aulenti- è protagonista e motore della conservazione e della valorizzazione del patrimonio culturale. Talvolta in modo ineccepibile, qualche altra con interventi più discutibili. Giorgio Napolitano a più riprese, soprattutto nella parte finale del suo primo settennato e negli ultimi due anni, si è posto quasi nella posizione di un “superministro” della cultura, sollecitando il Governo a fare una scelta di investimento, e non di tagli, in tutto il settore.
Trovo in queste ore indecente la propaganda governativa sotto l’imponente e sconvolgente nudità del David di Michelangelo: con una piccola catastrofe comunicativa fisicamente si percepisce il nanismo politico dell’attuale leadership tedesco-europea, ammalata di un atteggiamento contabile, e la posizione un po’ guascona di chi, come il nostro Presidente del Consiglio, pensa di poter iscrivere il David al nascente Partito della Nazione.
Ma credere nella cultura come bene universale, e come grande opportunità richiede qualcos’altro. La propaganda strumentale attorno ai capolavori dell’arte si esaurisce; ricordo, tempo addietro, quel Consorzio del Prosciutto Crudo che aveva pensato di legare la propria fortuna alla medesima immagine. Richiede un lavoro faticoso, come quello che, non senza limiti, ha cominciato a fare Dario Franceschini in questi mesi. E richiede un incoraggiamento a quanti, fuori e dentro le istituzioni, operosamente si danno da fare per difendere e promuovere la bellezza e la cultura. (continua…)
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