Archivio per 20 febbraio 2014

A noi figiciotti “eretici”, Gianni Borgna, da segretario della Fgci romana e poi come responsabile culturale della Fgci nazionale, ci aiutò a cercare nella cultura e nella società i percorsi non ortodossi. L’amore per Pier Paolo Pasolini e per la sua lezione, è stato un seme che ha piantato Gianni, e che dieci anni dopo il suo assassinio portò la Fgci che dirigevo a fare della pasoliniana “disperata passione di essere al mondo”, col sostegno attivo di Borgna, il manifesto di una ricerca collettiva e esistenziale. La cifra della sua vita e del suo percorso politico, intellettuale e umano è stata sempre quella della ricerca, anche controcorrente: in un’epoca e di fronte a un Potere in cui si manifestano prepotenza e superficialità, la “gentilezza” di Gianni Borgna è una lezione su cui tutti quelli che lo piangono dovrebbero meditare. E del resto -se si può ragionare su un “dare/avere”- Borgna è uno di quei rari dirigenti della sinistra che al suo partito  ha dato molto (oltreché e prima ancora alla sua città), e che, forse proprio perché così diverso dal tempo che stava arrivando, non ha avuto tutto quello che avrebbe meritato.

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