Archivio per luglio 2012

Dall’Unità di oggi

Le ultime settimane si sono incaricate di spiegare a chi non l’avesse ancora capito -e, dalle parti del Governo, sono in molti- quanto sia profonda la crisi che si è aperta in Occidente e nel mondo. E’ una crisi del capitalismo finanziario, a cui fa a malapena il solletico quell’insieme di misure e di terapie -tutte fondate su un rigorismo ottuso e antisociale- che le destre europee hanno imposto a molti Stati, passando sopra alla sovranità popolare e ad una storia pluridecennale di conquiste, che va sotto il nome di “modello sociale europeo”.

Lo spread tra i Bpt italiani e i Bund tedeschi è poco sotto i 500, come nel periodo peggiore dell’ultimo Berlusconi. Sono stati bruciati i sacrifici fatti e pagati solo dai redditi medio-bassi, dal lavoro dipendente, dai ceti medi, dai pensionati, dal lavoro, dal Mezzogiorno e dalle famiglie con l’IMU. Come nel gioco dell’oca siamo tornati alla casella di partenza.

E in più: con la gigantesca e intollerabile disoccupazione di giovani e di donne, con un Paese in recessione e un governo che non ha un’idea per la crescita. A ciò si aggiungono i tagli al settore pubblico -una manovra aggiuntiva non dichiarata- che mescola strumentalmente interventi giusti contro sprechi e scarsa efficienza di molti settori, con mazzate formidabili a settori come la sanità, la scuola e la ricerca, la giustizia. Il colpo violento inferto all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, nei giorni del successo italiano nella ricerca sulla “particella di Dio” non è un semplice incidente di percorso. La Germania è più competitiva perché ha mantenuto e sviluppato un forte settore pubblico, ha investito nella ricerca e nella cultura, crede nell’intervento dello Stato. (continua…)

Comments 3 Commenti »

Da Dazebao di oggi

 

La mannaia di Mario Monti si è abbattuta con spietata determinazione su ciò che rimane del settore pubblico del nostro Paese. E’ stata realizzata una manovra aggiuntiva, senza dirlo, con l’obiettivo di rinviare (dubitiamo) il previsto aumento dell’Iva di sei mesi e di tranquilizzare gli Dei intoccabili di Monti e della sua squadra, i Mercati. Con lo spread a 450 gli speculatori hanno bruciato gli effetti taumaturgici -così ci era stato spiegato- della riforma delle pensioni e di quella del mercato del lavoro. Ci sarà un effetto sui mercati e quanto durerà dal taglio sul settore pubblico,è a questo punto un interrogativo secondario.

In realtà Monti appare mosso da un obiettivo esplicito e da un altro più sottile e nascosto. Quello esplicito lo ha ben spiegato Ernesto Galli della Loggia su Il Corriere della Sera: il pubblico per un liberale e un liberista come il premier è un settore da ridurre al minimo possibile. Un dipendente pubblico è per sua natura un fannullone. Poco importa che così si distruggono la scuola, la sanità, la giustizia -e cioè i fondamenti di un paese civile. Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri è mosso da quest’ideologia. Contiene anche norme giuste e di buon senso, mescolate con autentici colpi di mazza a settori decisivi per il futuro dell’Italia. La norma più incredibile è quella che accompagnando all’uscita dal lavoro decine di migliaia di professionalità sperimentate blocca per anni tutte le assunzioni, negando ai giovani un futuro in questi settori. (continua…)

Comments 1 Commento »