Archivio per 28 settembre 2011

Da Lettera43 di oggi

Mai più Nicole Minetti”, ha tuonato il Sindaco di Roma Gianni Alemanno. “Pensa a Isabella Rauti”, gli ha risposto gentilmente, citando la consorte del Sindaco, il suo amico di partito Alfredo Mantovano, Sottosegretario all’Interno. Immaginiamo che la disputa nascesse, più che dall’indignazione per eletti imposti dall’alto dal Capo, per la considerazione sull’ostentazione delle proprie virtù “sociali” della consigliera regionale della Lombardia. Ma questa polemica rapidamente denuncia un’altra cosa: il gravissimo stato di salute dei partiti italiani e lo stato comatoso in cui versa la rappresentanza democratica. Se nel Pdl si è aperta una notte dei lunghi coltelli -tutti contro tutti- dagli esiti imprevedibili per il partito e prevedibilissimi per l’azione di Governo e per l’Italia, sarebbe ora però che anche l’opposizione, che si propone di aprire una pagina nuova nella vita del Paese, facesse i conti in modo schietto con questo problema. Eh sì, perché il Porcellum, anche dai suoi detrattori più convinti -e financo da alcuni dei sostenitori della prima ora del referendum con la cui approvazione si ripristinerebbe il sistema elettorale pre-esistente (il cosiddetto Mattarellum)- è stato utilizzato a man bassa per sistemare in Parlamento persone fedeli e devote. La differenza è che di là c’è -o c’era, almeno- un Capo, a cui in definitiva spettava la selezione dei nominati e, soprattutto, delle nominate. Di qua -Pd e Italia dei Valori, ma il discorso vale anche per Sel o per Rifondazione- c’è una confederazione di capi, un complesso sistema di correnti personali che hanno imposto le proprie rappresentanze. Tra i casi più emblematici, ricordo quello della segretaria dell’allora Ministro Giuseppe Fioroni -che è uno di questi capi-, diventata deputata del,la Campania. Il listino delle regionali (Minetti in Lombardia e Rauti in Lazio) è indicato, anche a sinistra, sulla base degli stessi principi. (continua…)

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