Archivio per giugno 2010

Da Epolis di oggi

Per la prima volta nella sua storia, la Lega Nord – o almeno un suo assai importante esponente, Roberto Calderoli – sembra essere scivolata in un pantano di potere, assai lontano dall’immagine dura e pura così gradita a militanti e elettori di questo partito in tanto impetuosa crescita. La vicenda Brancher -vera e propria buccia di banana della maggioranza – può diventare un affaire dai contorni torbidi e poco chiari. Ricapitoliamo. All’improvviso Aldo Brancher – uomo forte del gruppo economico di Berlusconi, plurindagato e vero ufficiale di collegamento tra il premier e la Lega (considerato dai leghisti come e più di un proprio esponente)-diventa ministro: l’unico in quota Pdl-Lega. Ma non ministro dello sviluppo economico – dopo le dimissioni di Scaiola-, né dell’Agricoltura – per allontanare l’odiato Galan: ministro del federalismo, in un governo che ha già un ministro delle Riforme (Bossi) e un Ministro degli Affari Regionali (Fitto), oltreché un Ministro per la Semplificazione Normativa (Calderoli). Il giovane Fitto, colpito a sorpresa, abbozza e Il ministro daccetta. Il saggio Bossi, sorpreso, specifica che di federalismo Brancher non si occuperà. La versione più veritiera sembra fornirla l’amico e sodale di Brancher, Roberto Calderoli, con ogni probabilità coautore di questo grande pasticcio. Brancher sarà ministro del federalismo senza poterlo dire. Forse Famiglia Cristiana ha coniato la definizione (continua…)

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Da Epolis di oggi

In attesa di concreti segnali di vita e di combattività delle opposizioni (che oggi, col Pd che manifesta al Palalottomatica speriamo arrivino), la maggioranza di governo – sparigliata mesi addietro dall’iniziativa di Fini e dalle contromosse del premier- si ingarbuglia sempre di più. La tempesta delle inchieste in corso, a partire da quella Anemone, è tutt’altro che terminata. Ma l’accelerazione che Berlusconi ha impresso al ddl sulle intercettazioni – un testo che ha saldato un vasto fronte di contrarietà, e che internazionalmente danneggia l’immagine dell’Italia- , con l’obiettivo non nascosto di mettere Fini con le spalle al muro, si sta rivelando un boomerang. Da un lato perché quel testo, come abbiamo già avuto modo di sottolineare su queste pagine, scontenta quasi tutti: poliziotti, magistrati, editori, giornalisti, popolo web, e soprattutto un’opinione pubblica , anche a destra, indignata e offesa dopo il caso Scajola e la vicenda Bertolaso. E dall’altro perché i problemi urgenti del Paese sono altri – a partire dal destino di Pomigliano, dallka messa in forse del carattere universalistico delle leggi sul lavoro, dalle crisi industriali, dalla precarietà, dall’emergenza ambientale –: e anche il centro-destra non si può permettere il lusso di dare l’impressione che si occupa di altro, e cioè principalmente dei destini di alcuni esponenti politici. La nomina di Brancher a Ministro appare, in questo quadro, un segno di debolezza. (continua…)

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Da Epolis di oggi

Ora l’iniziativa spetta ad Obama. Non tanto per fermare la falla – prima o poi ci si riuscirà-: ma per parlare alla sua gente, e al mondo di questo 11 settembre dell’ambiente, che richiede una risposta durissima e senza precedenti”. Lo scrivevamo su queste pagine lo scorso 31 maggio. Ora è il Presidente americano a proporre, come avevamo previsto, questa visione: «così come la nostra visione della politica estera si è rivelata vulnerabile ed è cambiata profondamente dopo l’11 settembre, penso che questo disastro cambierà il modo in cui penseremo all’ambiente e all’energia per molti anni a venire», ha detto Obama. Si sono scatenate polemiche, e il vice capo dei pompieri di New York, che ha perso un figlio nell’attentato alle Torri Gemelle, si è sentito offeso. Tuttavia non ci pare che il Presidente USA abbia dimostrato sottovalutazione del terrorismo: quello è stato un attacco deliberato, questo incidente non è stato voluto. Ma non si può non considerare un crimine contro l’umanità – pur di natura e di entità diversa rispetto a quello di chi mette una bomba o compie un massacro di civili – il comportamento di quelle compagnie private (petrolifere, ma non solo) che in nome del proprio profitto illimitato non hanno avuto senso della misura: hanno travolto ogni regola, infranto ogni legge (o con i propri potenti lobbisti fatto modificare leggi e cancellare vincoli che la politica aveva messo), e soprattutto non hanno pensato alle conseguenze delle proprie azioni. A come, per esempio, gestire un’emergenza (continua…)

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Da Epolis di oggi

In una giornata no del premier in versione kamikaze– dalla minaccia di non firmare il contratto di servizio con la RAI all’affermazione secondo cui in Italia la sovranità si fonda sui pubblici ministeri e non sul popolo, dall’annuncio che fino a quando ci saranno delle inchieste la protezione civile non compierà più il suo dovere istituzionale all’Aquila all’attacco quasi comico contro la tassa di soggiorno imposta dal suo Governo ma di cui sarebbe responsabile la sinistra – e in una confusa giornata per la sua maggioranza – assente e quindi battuta in aula alla Camera su un decreto, e con un nuovo voltafaccia sull’abolizione di alcune province – prende forma un mostro giuridico come la nuova norma sulle intercettazioni. Berlusconi serra le fila, con l’obiettivo di costringere, con probabilità di successo, Fini alla resa, su un testo che – al di là delle sacrosante obiezioni costituzionali e di diritto dei giuristi di quasi tutte le tendenze – ha compiuto il capolavoro politico di coagulare contro le nuove previsioni normative i poliziotti e il popolo viola, i giornalisti e i magistrati, i blogger e il popolo web e gli editori grandi e piccoli, di sinistra o di destra, Feltri e Santoro. Raramente, nella politica di questa confusa e caotica seconda Repubblica, avevamo assistito a tanti errori di conduzione, infortuni tattici, superificialità giuridiche e clamorosi sbagli, da matita blu. Un esempio clamoroso è il famigerato emendamento 1707, che riguarda reati sessuali contro i minori di lieve entità, per i quali non è previsto l’obbligo di arresto. E così i pedofili ringraziavano, prima della soppressione ieri sera dell’intera

Avevamo auspicato che Berlusconi uscisse dall’impasse in cui si era cacciato, ascoltando le critiche, o tornando al discutibile ma rigoroso testo che aveva esaminato la Camera. Ma la sua vena populista e barricadera ha preso il sopravvento, con lo sconforto di quei tanti moderati che hanno guardato a lui. Ed ora si chiede al Parlamento di essere il luogo della ratifica passiva di una rabberciata intesa nel PdL e nella maggioranza. Non sappiamo se quest’intesa reggerà alla prova della pressione esterna, e dei malumori interni. All’opposizione non basterà urlare la propria contrarietà, ma servirà provare a tessere un’iniziativa larga e unitaria – senza insulsi protagonismi personali o di parte – che riaffermi i principi elementari dello stato di diritto, della divisione tra i poteri, della libertà di informazione. Se invece diventerà legge un testo come quello di queste ore, quella sarà una giornata nera per la nostra democrazia.


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Da Epolis di oggi


“Essere veramente amici di Israele significa avere il coraggio di dire: queste cose non si fanno, stai perdendo la testa”. Non si possono non sottoscrivere le parole del Patriarca Latino di Gerusalemme Fuad Twal rivolte alla comunità internazionale. E’ stato, con tutta evidenza, varcato un limite ultimo in questa spirale estremistica che da anni ha avvolto il Medio Oriente. L’assalto militare alla Freedom Flotilla – preparato in modo superficiale, e gestito in forma catastrofica, come si dice sui giornali israeliani- è diventato per Israele un boomerang senza precedenti. Un’inchiesta indipendente deve chiarire la dinamica di quanto è successo, anche se appaiono evidenti le bugie delle prime ricostruzioni ufficiali israeliane. Al fondo la logica del blocco navale di Gaza, che impedisce rifornimenti per questa metropoli passata, qualche anno fa, sotto il controllo totale di Hamas, e l’ostinazione contro la popolazione civile palestinese sono la premessa di questo episodio. Estremisti e terroristi di ogni parte sicuramente si rallegrano, e pensano che per loro c’è nuovo sangue innocente da versare, ci sono nuove azioni stragiste eclatanti da progettare. (continua…)

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