Archivio per maggio 2009


Da Epolis di oggi

 

L’effetto-Lega sul Governo ha avviato una spirale che non si sa bene dove possa andare a parare. Mentre la Procura di Verona sta indagando sulle Guardie Padane, e anche l’attuale titolare del Viminale è chiamato in causa per la decisione di armarle , di giorno in giorno la Lega, memore della lezione di Andreotti che governava la DC avendo una corrente di minoranza, decide la musica, impone lo spartito, detta i tempi della maggioranza. E così, in un crescendo che ha lasciato sconcertati la Conferenza Episcopale e il Vaticano, l’Italia sta assumendo il profilo del paese più xenofobo d’Europa. Per conquistare i voti, Maroni e Bossi usano il Viminale contro gli stranieri. Per non farseli strappare da Maroni e Bossi, Berlusconi copre la Lega in questa deriva senza precedenti. Così l’Italia riconsegna i migranti dei barconi – una piccolissima minoranza dei clandestini – alla Libia, senza pietà neppure per bimbi e donne in gravidanza. E così Milano antifascista, medaglia d’oro della Resistenza, si fa conoscere nel mondo per la proposta della Lega di posti riservati ai milanesi doc. Quest’ondata xenofoba, di cui la maggioranza (continua…)

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Da Epolis di oggi


Il peccato d’origine del ddl sulla sicurezza? Un sistema di norme che tende a proporre allo straniero immigrato in Italia una sorta di percorso a ostacoli da superare per restare in questo Paese piuttosto che regole chiare verso un’integrazione da ricercare per convenienza e per convinzione”. E’ difficile non dare ragione all’Avvenire, quotidiano dei vescovi, sull’obbrobrio che sta uscendo dalle aule del Parlamento. Il punto, per la maggioranza di Governo – escluse le nuove componenti liberali, guidate da Fini e dalla Mussolini – , non è garantire la sicurezza ma acchiappare voti e fabbricare paura. Poco importa che, come denunciano i sindacati di polizia, anche quelli prossimi al Governo, non ci siano i soldi per la benzina delle volanti, e gli agenti abbiano un trattamento economico inadeguato. Per queste ragioni il ministro Maroni e la Lega volevano le norme anticlandestini, e le volevano questa settimana: dalla follia giuridica del reato di immigrazione clandestina, che trasformerà in delinquenti tutti i datori di lavoro che, sbagliando, ma questa è la realtà, assumono lavoratori non in regola, alle norme che costringono i funzionari pubblici a denunciare i clandestini. La rinuncia in extremis all’articolo (continua…)

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