Da Epolis di oggi
E’ stato, quello del 2009, un 25 aprile importante. Per la prima volta dalla fine della Prima Repubblica e dalla nascita delle nuove formazioni politiche – a partire dalla Lega e da Forza Italia, fino al Pd e al Pdl – la Festa della Liberazione è onorata, con poche eccezioni, per quello che significa: la liberazione del Paese dal nazismo e dalla Repubblica di Salò, la fine della guerra, l’avvio della ricostruzione. Bisogna riconoscere a Berlusconi, aiutato nell’impresa dalla svolta liberale di Fini, di aver dimostrato coraggio. Un conto è il rispetto per tutti i morti (e una bella riflessione sulla guerra e sulla violenza si imporrebbe), un altro l’inaccettabile equiparazione tra partigiani e repubblichini. Le parole del premier a Onna non potevano essere più chiare, seguite dalla decisione rilevantissima di far ritirare al Pdl il disegno di legge che quell’equiparazione intendeva sancire. Per i partigiani, e per i valori che li hanno animati, si tratta di una bella rivincita. (continua…)
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Da Epolis di oggi
L’intervento autorevole e deciso del Presidente Napolitano, accompagnato dalle parole del Presidente della Camera, ha riaperto la questione della legge sulla sicurezza del lavoro, col pesante tentativo del governo di stravolgerla – rendendo le norme volute dal Governo Prodi molto più incerte e flessibili – , e in particolare di inserire un comma salva-manager, con effetto retroattivo. La bomba della proposta governativa, come denunciato dalla Fiom, è calata nel processo Thyssen che faticosamente ha preso le mosse in queste settimane. Alla volontà del centro-destra di annacquare – per fare un favore a Confindustria – le norme faticosamente conquistate due anni fa , e tra queste spicca il tentativo di chiamare in causa la responsabilità dei lavoratori, si è accompagnata la beffa della retroattività, che rinvia col pensiero alle leggi-vergogna e ai provvedimenti ad personam del passato. Per questo il Quirinale, che spinse molto nella direzione dell’approvazione della legge contro le “morti bianche”, si è fatto garante, di fronte ai parenti delle vittime della Thyssen, della volontà di impedire colpi di spugna e di rimettere al centro, di fronte a tanta retorica sulla vita da parte di molti esponenti della maggioranza, la vita non solo di chi non è nato, ma di chi lavora, si stressa, fa gli straordinari, si infortuna, rischia la propria esistenza. (continua…)
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