Archivio per gennaio 2009

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          Da Epolis di oggi


Lo scrittore tedesco Heinrich Boll, interprete critico e appassionato della memoria del suo Paese in anni di grandi rimozioni, all’inizio degli anni 80 sentiva i giovani contemporanei segnati da un “eterno presente”. Privi di futuro e di speranza perché privi di radici e di memoria. Il 27 gennaio, giorno della liberazione ad Auschwitz-Birkenau, non può essere solo il giorno del dolore per l’olocausto in cui furono eliminati milioni di ebrei, e con loro di zingari, di omosessuali, di oppositori politici del nazifascismo. Ma quello della consapevolezza che quegli abissi immensi del “male assoluto” trovarono il loro codice nelle leggi razziali – in Italia nel 1938, con buona pace di coloro che minimizzano le responsabilità del fascismo rispetto a quelle del nazismo – e poi la loro applicazione nelle fabbriche dello sterminio sistematico e totale. Eppure la memoria è corta, cortissima, talvolta poco più di un piccolo punto in dissolvenza. E’ inutile incolpare solo i branchi, poco importa di quale etnia, che scimmiottano gli aguzzini di allora. Quando il Vaticano revoca la scomunica, tra quattro vescovi lefebvriani, di Willamson, noto e recidivo negazionista, non bastano le giuste parole di Bagnasco e le sacrosante riaffermazioni di mons.Fisichella. Si lacera, con una deriva reazionaria, un tessuto di dialogo che ha portato fuori il cattolicesimo dall’antisemitismo – poco dopo aver reintrodotto l’invocazione del rito tridentino per la conversione degli ebrei -. Quando alcuni estremisti di sinistra propongono il boicottaggio dei negozi ebrei a Roma, nei giorni del massacro a Gaza, o bruciano la bandiera della stella di David, agiscono come le camice brune negli anni della scalata di Hitler al potere. Un conto è il diritto sacrosanto alla critica del governo di Israele e delle politiche che conduce (come ha fatto Michele Santoro in televisione), un altro la manifestazione di intolleranze inaccettabili. (continua…)

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Da Epolis di oggi

Il Ministro Maroni – di cui avevamo apprezzato la determinazione nella lotta alla camorra in Campania – quando sente parlare di immigrati perde la testa. C’è poco da fare, magari inviando con un ATR dei vigili del fuoco (e quindi a spese dei cittadini) l’ex-sindaco leghista di Lampedusa, senatrice Maraventano, per placare gli animi. Sull’immigrazione si sta sbagliando tutto, e Lampedusa è solo la postazione avanzata di un fallimento che va riconosciuto. Nei CPA ci sono solo poveri cristi, migranti già sfuggiti ai moderni mercanti di schiavi con cui hanno attraversato mezzo mondo: quando fuggono dai centri di accoglienza, polizia e carabinieri si guardano dal fermarli. Non hanno commesso alcun reato. La popolazione, scesa in piazza per protestare contro l’apertura di un secondo centro nell’isola, solidarizza con i migranti. I quali alla fine rientrano nel centro. (continua…)

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obama-family.bmpDa Epolis di oggi

 

Barack Hussein Obama, in una splendida giornata di sole, ha giurato da Presidente degli USA. Raramente il discorso di un uomo politico ha la forza di andare al di là delle appartenenze e di toccare le corde più profonde di tutti. Il rivoluzionario Barry – chiamato così dai fans – ha battuto il tasto del ritorno ai valori autentici della rivoluzione americana. Lincoln, Roosevelt, Kennedy ne sono stati gli interpreti più coraggiosi. “Sessant’anni fa, ha esclamato, uno come me non poteva entrare in un ristorante; oggi presta giuramento da Presidente”. Obama ha ringraziato gli operai che hanno avuto lo stipendio tagliato e che lavorano in condizioni disperate; ha rotto la presunzione di autosufficienza americana (“non possiamo permetterci la sofferenza al di là delle nostre frontiere”); ha detto che gli USA – nazione di cristiani, ebrei, musulmani, indù, atei – vogliono un nuovo dialogo con i popoli musulmani; ha detto che il mercato è andato fuori controllo, e che va corretto, riproponendo un grande piano pubblico di investimenti; ha parlato dello stato di diritto, e della necessità di salvaguardarlo. (continua…)

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jiong.jpgDa Epolis di oggi

E’ morta l’Alitalia, viva l’Alitalia. Solo un grande nemico della scaramanzia poteva pensare al 13 come giorno di avvio della nuova compagnia. Ma era bene sfidare la sorte, e Roberto Colaninno questa volta si merita davvero l’epiteto di capitano coraggioso. (continua…)

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Da Epolis di oggi

Il bilancio dell’azione del Governo sulla vicenda Alitalia si sta facendo drammatico. Lo sciopero dei lavoratori dei bagagli e delle pulizie a Fiumicino, ai quali Cai-Alitalia non ha ancora detto nulla sul loro futuro, ha messo ieri in ginocchio il trasporto aereo di tutto il Paese, già seriamente provato dall’inefficienza con cui, nelle quarantotto ore precedenti, si è affrontato il maltempo. D’altra parte, la nuova compagnia si muove decisamente, e fa bene, per un’alleanza con Air France: la quale si troverà a controllare la nuova Alitalia pagando molto meno di quanto avrebbe fatto nove mesi fa. Sarkozy ringrazia della generosità di Berlusconi. Non possiamo immaginare, conoscendo la sua intelligenza, che Bossi creda ad una parola su Lufthansa – che precisa di non aver mai avanzato una proposta -. I governanti di Milano e di quei territori, troppo impegnati a prendersela con Roma, avrebbero fatto meglio a spiegare ai loro cittadini perché non sono stati capaci di spalare la neve. (continua…)

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Da Epolis di oggi

A Gaza, in queste ore, si sta giocando la credibilità della comunità internazionale e, in primo luogo, dell’Occidente. La strage provocata dalle incursioni aeree dei giorni scorsi e, da quarantotto ore, la cruentissima invasione di terra da parte di Israele determinano prima di tutto una gigantesca emergenza umanitaria. Centinaia di migliaia di civili palestinese, chiusi in un fazzoletto di terra di pochi chilometri quadrati, sono esposti agli effetti e alle conseguenze di una guerra in cui la sproporzione dei mezzi in campo è enorme. Già questa ragione, insieme a quella delle popolazioni israeliane dei villaggi del sud del paese esposte al lancio di missili di Hamas, è sufficiente per invocare a gran voce, come ha fatto ieri il Pontefice, e come ha fatto l’Unione Europea, correggendo le prime superficiali dichiarazioni della presidenza ceca, un immediato cessate il fuoco. (continua…)

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