Archivio per ottobre 2008

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Da Epolis di oggi

La giornata del 30 ottobre andrà ricordata. Lo sciopero generale della scuola, a cui si è affiancata “l’onda” – il nuovo movimento degli studenti – ha visto, in contemporanea con grandi manifestazioni in tante città, Roma letteralmente invasa per ore e ore da manifestanti sereni e pacifici. Rimane preoccupazione per la violenza – dopo gli episodi squadristici del giorno prima – : ma anche il comportamento della polizia ieri è stato esemplare, come quando un gruppo di anarchici infiltrati ha tirato le uova in Viale Trastevere.
Il decreto Gelmini è legge, e l’opposizione annuncia un referendum. Ma tutti dovrebbero riflettere – anche i commentatori superficiali (tra di loro sorprende per virulenza ideologica Susanna Tamaro) che hanno parlato con nostalgia caricaturale dei maestri di una volta – sul cuore di questa protesta. Essa chiede a tutti, a questa destra che riscopre l’autoritarismo, il maestro come voce dello Stato e del Ministro e un vecchio modello (continua…)

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Da Epolis di oggi

La manifestazione del 25 può segnare uno spartiacque nella vicenda di questa stagione politica. Non solo perché, al di là delle stupide guerre sulle cifre, è stata immensa e serena. Ma anche perché essa si è collocata in un ottobre non dei migliori per il Governo Berlusconi: l’11 ha manifestato la sinistra, il 17 Roma è stata invasa dai Cobas e dagli studenti, un grande movimento fino alle università sta scuotendo lo stivale da nord a sud. E ora si annuncia per giovedi prossimo lo sciopero generale della scuola.

Di fronte a una manifestazione di questa portata, accanto al riflesso condizionato un po’ ottuso dei principali esponenti della maggioranza, Fini, Alemanno, Bondi si sono distinti – magari per ragioni tattiche – nel dimostrare capacità di ascolto e di dialogo. Ricordo a chi ha sbeffeggiato il 25 ottobre l’errore speculare che due anni fa fece una parte del centrosinistra. Non basta sedersi sugli allori dei sondaggi – pur ancora benevoli col Cavaliere – : la (continua…)

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Da Epolis di oggi

Berlusconi, con le sue minacce di usare il pugno di ferro contro le occupazioni di scuole e università, ha ottenuto il brillante risultato di convincere a occupare anche i più restii e i più indecisi. Nella giornata di ieri, come in un tam tam dei pellerossa, sono stati occupati, dopo le parole del Presidente del Consiglio, centinaia di istituti superiori e universitari.
Confido nello spirito buontempone di Silvio, e cioè che si sia trattato di una battuta per catturare il consenso della pancia profonda del Paese, e che il buon Maroni e l’ottimo Manganelli non abbiano alcuna intenzione di compiere atti liberticidi. La memoria del 2001 a Napoli e a Genova è ancora fresca; davanti ai cancelli della Fiat a Melfi, nel 2004, c’ero anch’io, quando operai e polizioti solidarizzarono e impedirono il peggio; e le immagini delle violenze delle ore passate a Milano e quelle degli sgomberi brutali dei centri sociali decisi da Alemanno sono sconfortanti. Entrare con la polizia nelle scuole sarebbe come entrare (continua…)

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Da Epolis di oggi

Mancano quindici giorni all’ election day americano. E
saranno quindici giorni di intensità drammatica. Abbiamo
già scritto, su queste pagine, di quanto la sfida per le
presidenziali restituisca alla politica, dopo anni di
conformismo politico e ideologico, dignità, passione,
forza morale. Erano i primi di settembre, e non era ancora
crollata la Borsa Mondiale. Ora, a molti è più chiaro
quanto il 4 novembre andrà a votare un paese impoverito e
impaurito, e si scontreranno due Americhe, quasi
incompatibili. E’ scoppiato il grande imbroglio della
globalizzazione, fatto dalla deregolamentazione delle
attività finanziarie che in poco tempo - grazie a leggi
ispirate e volute da Wall Street, e in particolare da quei
repubblicani che hanno appoggiato dalla prima ora Mac Cain -
ha costruito le piramidi rovesciate della finanza (continua...)

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Da Epolis di oggi

Son morti gli yuppies, viva gli yuppies! Il triste Gordon Brown, protagonista – dopo i disastri bellici di Blair – del più spettacolare declino dei laburisti, oggi appare un gigante : i viveurs Sarko e Silvio, la compassata Merkel, il funambolo Zapatero, e persino il cottissimo Bush sembrano scolaretti in fila dietro allo scozzese-che-non-sa-sorridere. Lasciamo stare le previsioni sulle Borse e su quanto succederà, godendoci le passeggere giornate di bel tempo. Il triste Gordon – proprio lui, cancelliere dello scacchiere in anni di record di profitti in borsa  – simboleggia la caduta degli yuppies. Sì: Happy Days e i suoi preppies  (coi nostri paninari, Timberland e maglioncino, di Milano da bere e dintorni) sembrano i reperti archeologici del museo sul turbo-capitalismo finanziario; e, come ricorda lo scrittore McInerney ,  già il lunedì nero dell’87, aveva fatto sentenziare sulla morte degli yuppies, veri pionieri del meraviglioso mondo liberista. Erano tutt’altro che morti, allora: si erano (continua…)

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da Epolis dell’11 ottobre

Onore a Sergio Cofferati. Il Cinese ha fatto una scelta “svedese”. La Svezia, e altri paesi scandinavi ci hanno abituato a notizie di questo tipo. “Mio figlio non può crescere in autostrada”, ha detto Cofferati. La compagna abita a Genova, lui fa il sindaco a Bologna. Ha ragione, ed  è ora che anche i maschi del potere si assumano le proprie responsabilità. Come padre applaudo. E chissà se anche noi vedremo, come la Spagna di Zapatero, una Ministra della Difesa incinta, o come la Gran Bretagna, la carica di ambasciatore in Zambia retta tre mesi dalla moglie e tre mesi dal marito, al costo di un solo stipendio, per poter accudire i figli. L’Italia, nell’esercizio di questi diritti, non è Europa. E’ assolutamente (continua…)

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da Epolis  di oggi

La rottura CGIL-Confindustria sulla riforma della contrattazione è un  evento salutare. Ci si stava avviando infatti, con vent’anni di ritardo su altri paesi occidentali, col consenso dei sindacati confederali, ad una “riforma” della contrattazione tesa a smantellare il ruolo di rappresentanza collettiva delle organizzazioni sindacali. E a trasformarle definitivamente da un lato in enti parapubblici assistenziali e di servizio, e dall’altro in organismi aziendali più addomesticati. Dietro l’iniziativa di Emma Marcegaglia si sente l’onda lunga dell’ideologia ultraliberista: deregolamentazione, privatizzazione, religione del mercato. Gli effetti di quest’ideologia sono oggi serviti in tavola a milioni di persone – dagli USA (continua…)

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