Archivio per 4 settembre 2008

 dal Corriere della Sera di oggi. Di G.A.Stella 

Così la Gelmini diventò avvocato

L’esame di abilitazione all’albo nel 2001.Il ministro dell’Istruzione: «Dovevo lavorare subito»

 Novantatré per cento di ammessi agli orali! Come resistere alla tentazione? E così, tra i furbetti che nel 2001 scesero dal profondo Nord a fare gli esami da avvocato a Reggio Calabria si infilò anche Mariastella Gelmini. Ignara delle polemiche che, nelle vesti di ministro, avrebbe sollevato con i (giusti) sermoni sulla necessità di ripristinare il merito e la denuncia delle condizioni in cui versano le scuole meridionali. Scuole disastrose in tutte le classifiche «scientifiche» internazionali a dispetto della generosità con cui a fine anno vengono quasi tutti promossi.La notizia, stupefacente proprio per lo strascico di polemiche sulla preparazione, la permissività, la necessità di corsi di aggiornamento, il bagaglio culturale dei professori del Mezzogiorno, polemiche che hanno visto battagliare, sull’uno o sull’altro fronte, gran parte delle intelligenze italiane, è stata data nella sua rubrica su laStampa.it da Flavia Amabile. La reazione degli internauti che l’hanno intercettata è facile da immaginare. Una per tutti, quella di Peppino Calabrese: «Un po’ di dignità ministro: si dimetta!!» Direte: possibile che sia tutto vero? La risposta è nello stesso blog della giornalista. Dove la Gelmini ammette. E spiega le sue ragioni. (continua…)

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da epolis di oggi

E’ difficile, penso per chiunque, non appassionarsi alle prossime elezioni americane. Per me, che vengo da una storia in cui grandi idee e grandi passioni avevano il coraggio di esprimersi e di contrapporsi – e che mi sento in questa politica italiana, tutta molto simile a sé stessa, un po’ un pesce fuor d’acqua –, il duello Obama-Mac Cain è in questo inizio di settembre entusiasmante. Gli USA, comunque andranno le cose, non saranno più quelli che abbiamo conosciuto negli ultimi decenni. La notizia della Convention Repubblicana è che Mac Cain non ha voluto la presente ingombrante e imbarazzante di Bush. Una stagione volge al termine, segnata dalla guerra e dalla sospensione di antiche garanzie costituzionali dopo l’11 settembre. Si confrontano due impostazioni assai poco centriste, molto radicali. Negli USA di Mac Cain e della Palin, c’è il dominio di un’America bianca, conservatrice, chiusa, impaurita dal mondo. E’ vero che porta molte contraddizioni con sé, come dimostra la gravidanza non (continua…)

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