Archivio per 15 marzo 2008

Il governo italiano deve immediatamente agire affinché cessino le violenze a Llhasa e in tutto il Tibet, non solo richiamando il governo cinese al rispetto dei diritti umani ma agendo insieme all’Unione Europea affinché questi fatti siano puniti a livello internazionale.

Quanto sta accadendo è assolutamente inaccettabile  e richiede la più ferma, decisa ed efficace azione internazionale. La Cina non può ancora sfruttare il suo ruolo di membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per rimanere impunita.

Va da sé che la bizzarra idea del PD di rimuovere l’embargo della vendita delle armi alla Cina, come propose Romano Prodi, dovrebbe essere abbandonata.

Saggie le parole del Dalai Lama:

Queste proteste  sono una manifestazione del radicato risentimento del popolo tibetano sotto l’attuale governo. Mi appello ai dirigenti cinesi perché smettano di usare la forza e affrontino tale risentimento attraverso il dialogo con il popolo tibetano. Come ho sempre detto, l’unità e la stabilità ottenuti dalla violenza bruta possono al massimo essere una soluzione temporanea. E’ irrealistico aspettarsi unità e stabilità sotto un simile governo e questo non contribuirà a trovare una soluzione pacifica e durevole.

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