Archivio per marzo 2008
MORTI BIANCHE. FOLENA: VANNO CONSIDERATE OMICIDI, NON INCIDENTIA FAMILIARI DOMENICO MONOPOLI LE MIE PIÙ SENTITE CONDOGLIANZE(DIRE) Roma, 26 mar. – “Bisogna fermare la strage dei lavoratori,
e’ incivile un paese nel quale ogni giorno c’e’ un bollettino di
guerra dalle fabbriche, dai cantieri e dagli altri luoghi di
lavoro”. Lo dichiara Pietro Folena, capolista della Sinistraarcobaleno in Puglia per il Senato, secondo cui“le aziende che non adottano le misure di sicurezza vanno punite
severamente e bisogna considerare queste morti come veri e propri
omicidi non come ‘incidenti’ che possono capitare. Da questo
orecchio, pero’- prosegue Folena- la Confindustria non ci sente,speriamo che la nuova presidente Marcegaglia sia piu’ sensibiledel suo predecessore”.
“Ai familiari di Domenico Monopoli- chiude l’esponente della
Sa- vanno le mie piu’ sentite condoglianze”.
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Giovedì 27 marzo alle ore 16.00, nella Sala della
Oggetto della conferenza stampa sarà soprattutto il rigassificatore di Brindisi. Alla conferenza
stampa interverrà anche Gino Gianfreda, Capogruppo di Rifondazione Comunista al Consiglio comunale di Brindisi.
Successivamente terrò alcuni comizi: San Donaci, Mesagne e San Pancrazio.
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Oggi alle 20.15 su Telenorba confronto elettorale: oltre a me, Lello Di Gioia, Michele Bordo, Angelo Sanza.
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Ogni anno si spera che arrivi la Pasqua (o il Natale) senza guerre. Ma non accade. Quest’anno meno che mai. Il Tibet, la terra della Pace, è sconvolta da un conflitto che fa rabbrividire il mondo. Ci si domanda: se può accadere anche lì, anche in quelle montagne meravigliose dove vive gente vocata alla meditazione, alla compassione, alla nonviolenza, allora c’è una speranza per il resto del mondo?
Però il fatto che Nancy Pelosi, una delle leader più importanti del Partito democratico (quello americano!) si sia recata dal Dalai Lama è incoraggiante, così come lo è la presa di posizione chiara di Gordon Brown. Questi leader si rendono conto che i pur importantissimi commerci con la Cina non sono più importanti della democrazia e dei diritti umani. Non si può soprassedere, far finta di nulla.
Speriamo che in America qualcosa cambi. Ma soprattutto speriamo che cambi in Cina.
Ancora auguri.
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Le notizie che arrivano dal Tibet sono ogni giorno più inquietanti. Siamo forse sull’orlo di una guerra civile nel Paese che ha vocato se stesso alla nonviolenza. Il Dalai Lama si è detto disposto a incontrare i leader cinesi, si è detto disposto a dimettersi da leader politico in contrasto con le frazioni che vogliono usare la violenza in Tibet, ha rifiutato di proclamare il boicottaggio dei giochi olimpici. Eppure il governo cinese parla di “cricca del Dalai Lama”.
Quando non si accetta il dialogo con chi da anni ripete che l’obiettivo è l’autonomia e non l’indipendenza, quando non si vuole trattare con chi ha fatto della nonviolenza il suo credo irriducibile, inevitabilmente si è indirettamente alleati dell’altra parte, quella che non crede alla nonviolenza. Ecco l’errore strategico dei dirigenti cinesi. Lo abbiamo visto anche in altri contesti.
Certo il popolo tibetano ha mille ragioni per ribellarsi. Ma esiste una strada nonviolenta, quella indicata dal Dalai Lama, che i cinesi hanno scientemente rifiutato di perseguire. C’è da sperare che lo facciano adesso ma non sembrano intenzionati.
Per questo le pressioni internazionali devono essere fortissime. Bene ha fatto il nostro governo (che ancora deve farsi perdonare per non aver ricevuto il Dalai Lama) a chiedere osservatori internazionali (mentre il governo cinese ha espulso i giornalisti da Lhasa). Bene, anzi benissimo, fa Gordon Brown ad annunciare che riceverà il Dalai Lama. La Cina dev’essere accerchiata, pacificamente accerchiata, deve sentire che questa volta è l’ultima volta. Deve essere costretta a sedersi ad un tavolo e trattare.
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Le associazioni brindisine contro il rigassificatore hanno scritto una lettera a tutti i candidati. Riporto qui la lettera stessa e la mia risposta.
Lettera aperta a tutti i candidati al Parlamento della circoscrizione della Puglia
La questione del rigassificatore è stata considerata dai responsabili delle forze politiche di vitale importanza per il futuro del nostro territorio. Rammentiamo al riguardo che i Consigli comunale e provinciale di Brindisi e quello della Regione Puglia hanno ripetutamente votato all’unanimità ordini del giorno che esprimevano un irreversibile rifiuto del rigassificatore per la sua assoluta incompatibilità ambientale e sociale ed impegnavano le rispettive Amministrazioni ad assumere ogni necessaria iniziativa per impedire la costruzione del contestato impianto.
(continua…)
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Non mi era mai capitata una manifestazione così grande, così bella, così piena di ragazze e ragazzi contro la mafia. Neppure quando ero segretario del Pci in Sicilia ai tempi della Primavera di Palermo. Davvero emozionante. Libera e Don Luigi Ciotti hanno scavato nel profondo della società, pugliese e meridionale. E credo che non sia un caso che una manifestazione del genere sia stata possibile proprio a Bari, proprio nella Puglia di Nichi Vendola, da anni sotto scorta proprio perché minacciato dalla mafia.
Altri, invece, candidano Cuffaro (condannato in primo grado), candidano sospetti di mafia, o candidano personaggi che hanno avuto a che fare con capi mafiosi, anche se la magistratura ha accertato che non sono stati commessi reati. Certo c’è anche Beppe Lumia, il grande Beppe Lumia con cui ho lavorato in Sicilia e a Roma a stretto contatto, insieme a Claudio Fava. Ma forse non è un caso se stava per essere fatto fuori dalle candidature.
La lotta senza quartiere alla criminalità mafiosa, alla corruzione e alla distruzione della coscienza civile, dovrebbe invece unire tutte le forze politiche, destra, sinistra, centro. La questione morale non è roba da moralisti, è in malafede chi lo dice. La questione morale, la separazione tra politica e affari (e ovviamente tra politica e crimine) è un grande tema. Dimenticato dai media, ma forte nelle coscienze, come ha dimostrato la manifestazione di sabato. Sono stati letti i nomi di oltre mille vittime della mafia. A me è capitato (è stato un caso chiaramente) il pezzo di lista con i nomi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e le loro scorte. Ero segretario del Pci-Pds in Sicilia allora e di quelle vicende ho parlato in un libro, “Siamo tutti siciliani”.
Oggi Rossodisera.info, in serata, pubblicherà un’intervista a Tommaso Sodano, raggiunto oggi da una busta di proiettili.
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Il governo italiano deve immediatamente agire affinché cessino le violenze a Llhasa e in tutto il Tibet, non solo richiamando il governo cinese al rispetto dei diritti umani ma agendo insieme all’Unione Europea affinché questi fatti siano puniti a livello internazionale.
Quanto sta accadendo è assolutamente inaccettabile e richiede la più ferma, decisa ed efficace azione internazionale. La Cina non può ancora sfruttare il suo ruolo di membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per rimanere impunita.
Va da sé che la bizzarra idea del PD di rimuovere l’embargo della vendita delle armi alla Cina, come propose Romano Prodi, dovrebbe essere abbandonata.
Saggie le parole del Dalai Lama:
Queste proteste sono una manifestazione del radicato risentimento del popolo tibetano sotto l’attuale governo. Mi appello ai dirigenti cinesi perché smettano di usare la forza e affrontino tale risentimento attraverso il dialogo con il popolo tibetano. Come ho sempre detto, l’unità e la stabilità ottenuti dalla violenza bruta possono al massimo essere una soluzione temporanea. E’ irrealistico aspettarsi unità e stabilità sotto un simile governo e questo non contribuirà a trovare una soluzione pacifica e durevole.
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dal Corriere della Sera di oggi
Argentina È la prima vittima dei golpisti a portare in tribunale la famiglia
Figlia di desaparecidos denuncia
i genitori adottivi: «Ladri di bambini»
«Voglio per loro 25 anni di carcere»
Quelli che pensi siano i tuoi genitori, irascibili e violenti ma comunque la tua famiglia, un giorno scopri che sono dei «ladri», che t’hanno sottratto neonata a una donna rinchiusa in un centro clandestino di tortura «per soddisfare il desiderio egoista di avere un figlio»: «In nome di tutti i bambini nelle mie condizioni, nell’interesse dell’intera società» María Eugenia Sampallo Barragán vuole adesso — ed è il primo caso in Argentina — che quella coppia sia riconosciuta colpevole di sequestro e negazione di identità, e condannata al massimo della pena, 25 anni di galera. Gli stessi chiesti ieri dal pm. Più o meno il periodo che lei, ora trentenne, ha passato a casa dei due impostori, la signora Gómez e il signor Rivas, con la finta madre che non faceva che gridare e una volta — così ha testimoniato in aula una vicina — arrivò a dirle: «Se sei tanto ribelle devi essere figlia di una guerrigliera…». (continua…)
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Leggendo le dichiarazioni di Walter Veltroni e di altri leader del Partito democratico la sera della vittoria elettorale di Zapatero, non ho potuto fare a meno di sorridere. Il mio amico Walter non mente quando dice che il Pd è simile al Psoe. Lo pensa davvero. Il problema è che potrebbe benissimo dire che è simile al Partito popolare. L’indefinitezza dell’identità e della linea programmatica del Pd sta proprio in questo. Ricordo quando in Italia si parlava di “deriva zapaterista” non da destra, ma da settori degli allora Ds, per non parlare ovviamente della Margherita. A chi sventolava le ragioni di un socialismo moderno, riformatore e non moderato, veniva sempre opposta la figura di Tony Blair. Ricordo che l’allora e oggi di nuovo direttore del Riformista scrisse che Zapatero era “un Folena spagnolo”, forse non rendendosi conto del complimento che mi faceva. Immeritato, va da sé, ma da allora quella frase la tengo sul mio blog perché la dice lunga sui “riformisti” nostrani. (continua…)
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