Archivio per maggio 2007

Il movimento per le libertà digitali è riuscito a limitare i danni sulla direttiva Ipred2 (vedi qui) grazie alla capacità di ascolto del relatore Nicola Zingaretti. Un ruolo fondamentale lo ha svolto “Libero Sapere” (http://www.liberosapere.org ) insieme alla quale ho promosso un seminario ieri. Purtroppo, lo stesso giorno, accade questo:

il governo (i ministri Nicolais e Mussi) sottoscrive un accordo con Microsoft per creare tre centri di ricerca (vedi la notizia qui ). Ora, ben venga l’investimento privato sulla ricerca, che in Italia è carente. Ma come non rilevare che:

1) i risultati di tali ricerche, a chi apparterranno? Alla comunità, ai cittadini, allo Stato oppure a Microsoft? E sì perché il software “proprietario” si basa su un modello esattamente opposto a quello della ricerca libera. E’ legittimo, ma che c’entra lo Stato con tutto ciò?
2) il software libero (Gnu, Linux, eccetera) è il software principe dell’Università e della ricerca. Basti pensare che l’Università di Berkeley ha sviluppato un sistema operativo ed una speciale licenza di software libero chiamata BSD (http://it.wikipedia.org/wiki/Licenza_BSD ) e che anche altre università americane e non solo hanno fatto lo stesso
3) perché accade così? è semplice: perché il software libero si può studiare, modificare e ridistribuire liberamente, quello proprietario no. E’ ovvio che le università e i centri di ricerca adottino questo software molto più di quello proprietario
4) non lo dico io, lo dice la Fondazione della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane: http://www.fondazionecrui.it/link/?ID=2746

Allora, cari Nicolais e Mussi, sarebbe il caso di ripensarci. Linux non è un giocattolo. E’ lo strumento con il quale lavorano la grandissima parte dei ricercatori del mondo. E noi, che figura ci facciamo?

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