Archivio per marzo 2007

La Camera ha approvato gli emendamenti al decreto sulla violenza negli stadi che ho proposto come relatore. Tra questi uno importantissimo a cui tenevo molto: il calcio gratis per i ragazzi sotto i 14 anni, accompagnati da un adulto. In questa dichiarazione spiego perché.


VIOLENZA CALCIO. FOLENA: “STADI RIAPERTI A FAMIGLIE”
“SU PENE ALTERNATIVE GOVERNO HA PRONTA RIFORMA”

“Con la previsione della gratuità per i minori di 14 anni proviamo a riportare le famiglie negli stadi”. Lo afferma Pietro Folena, presidente della Commissione Cultura della Camera e relatore del dl contro la violenza negli stadi insieme al presidente della Commissione giustizia Pino Pisicchio.

“Il principale antidoto alla violenza – spiega Folena in riferimento al suo emendamento approvato ieri dalle commissioni cultura e giustizia – è far tornare gli stadi un luogo di socialità e aggregazione, un luogo dove è piacevole andare per tutti. Per questo riportare le famiglie a vedere le partite è un passo importante.”

“Insieme a questo – continua Folena – abbiamo voluto anche rivedere alcune norme penali che avevano suscitato molte polemiche, a partire dalla flagranza differita che torna ad essere una misura eccezionale e limitata sia temporalmente (fino al 2010) sia nell’ambito di applicazione”

“Così come è importante aver riscritto il divieto per gli striscioni – sottolinea il relatore del dl -, che come era uscito dal senato rischiava di essere incostituzionale, tutelando la libertà di espressione. Altrettanto importante, inoltre, aver assicurato dei fondi per le manifestazioni di sensibilizzazione ai valori dello sport”

Folena aveva inoltre proposto una misura a favore delle pene alternative al carcere. “Mi è sembrato che il decreto, elevando le pene, in realtà desse una giustificazione ai giudici per evitare di condannare i colpevoli al carcere, magari per un semplice lancio di fumogeni. Per questo avevo presentato un emendamento per commutare il carcere in pene alternative, come ad esempio tosare l’erba del campo. Il governo mi ha chiesto di ritirarlo, perché sta preparando una misura generale in tal senso. Stamane il sottosegretario Scotti mi ha portato la bozza della riforma studiata dal governo, nel quale in sostanza l’emendamento che avevo scritto viene esteso a tutti i reati meno gravi, anche al di fuori dell’ambito sportivo.

Mi ritengo quindi particolarmente soddisfatto per aver anticipato una strada che il governo ha intenzione di seguire in via generale. Presenterò insieme a tutti i deputati delle commissioni cultura e giustizia un ordine del giorno per spronare il governo ad una rapida presentazione della riforma”

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A Bari ho partecipato ad un incontro dell’associazione italiana arbitri. Qui c’è il resoconto dal sito dell’associazione.

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Piero Sansonetti, direttore di Liberazione, ha aperto una discussione sul giornale interpellando Nichi Vendola sul rapporto tra governabilità e identità di una forza di sinistra. Anche io ho voluto dae un mio contributo che oggi è stato pubblicato da Liberazione.

La governabilità è tutto? Occorre sacrificare parte del proprio bagaglio di idee ed immolarlo all’altare del potere? Il governo è una subordinata della cultura politica o è il contrario? Queste, mi pare, siano le domande di fondo che Piero Sansonetti si pone e pone a Vendola nella polemica “originale e insolita” che ha lanciato su Liberazione.
Non vorrei iscrivermi al partito del “benaltrismo” e dell’ “altropuntismo”, di quelli cioè che non sapendo rispondere ad una domanda stringente cercano di sviare il discorso su un altro terreno. Ma, davvero, mi sembra che sia fuorviante porre la questione in questi termini. Il governo non è né una variabile subordinata né la variabile principale. E’, volendo usare ancora una metafora matematica, un parametro nell’equazione della politica, una costante che determina (almeno in parte) il segno della tua politica. Per due motivi: 1) a seconda del suo valore moltiplica, divide o persino inverte la tua azione politica; 2) il governo c’è, e con esso il tema della governabilità, che tu lo voglia o meno. Non puoi far finta che non esista. (continua…)

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