Archivio per 12 dicembre 2006

Partito democratico tra le stelle....Se questa finanziaria non piace, nonostante i tanti aspetti positivi che alla fine si vedranno, la colpa è anche del processo parallelo che porta al partito democratico.

Se, nel momento in cui stiamo discutendo la Finanziaria, si tenta con una forzatura di far partire anticipatamente una ‘fase 2 riformista’ fatta di tagli alle pensioni e alla sanità, è chiaro che ciò che c’è di buono sparisce ed emergono solo le criticità.

Lo abbiamo visto con la vicenda dei ticket, con quella dei precari della scuola, per non parlare dei tagli a università e ricerca. Ed è significativo che la maggioranza dei Ds sia in prima linea a favore del ridimensionamento dello stato sociale.

Alla fine, insomma, il governo salverà la faccia grazie alla sinistra dell’Unione che ha ottenuto significative modifiche sul piano sociale.

Ciò dimostra che il riformismo moderato è inadeguato alle sfide che il paese ha di fronte. La sua classe dirigente dovrebbe ridimensionare le proprie pretese di ‘timone’ e ‘guida’ del centrosinistra, visto che la confusione intorno alla Finanziaria è in larga parte dovuta alle proposte dei futuri costituenti del partito democratico.”

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La situazione di chi è in graduatoria è talmente stressante che è ben comprensibile che ogni notizia susciti allarme. Purtroppo non sempre i mezzi di informazione riferiscono tempestivamente e in modo completo, per cui in molti mi scrivono allarmatissimi.
Sì, è vero che tutti gli emendamenti, al Senato, non sono stati esaminati dalla commissione bilancio e, come hanno detto i giornali, si ricomincia “tutto da capo”. Ma solo dal punto di vista tecnico.
In pratica, però, gli emendamenti già concordati verranno inclusi nel maxiemendamento sul quale in governo porrà la fisucia, ivi compreso l’emendamento salvagraduatorie come del resto ha confermato lo stesso ministro Fioroni pubblicamente.
Tra l’altro il governo ha accolto una nostra positiva aggiunta, riguardante il “periodo transitorio”. In sostanza il problema riguarda la possibilità di aggiornare i punteggi durante la prevedibilmente lunga fase in cui le graduatorie ad esaurimento non saranno ancora esaurite. Inoltre con il nuovo reclutamento occorrerà valorizzare titoli ed esperienze di chi ora sta nel “vecchio” sistema di reclutamento.
Per questo abbiamo fatto inserire una clausola che prevede che il governo dovrà proporre, qualora sia necessario, eventuali adattamenti in relazione alla fase transitoria. Una dicitura necessariamente vaga, perché in teoria non sappiamo se sarà necessario, né i tempi e le modalità del nuovo reclutamento. Ma, a scopo cautelare, è sempre meglio che di queste materie si occupi il parlamento e non si proceda per via amministrativa.

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