(da La Repubblica del 16 luglio)
di Adonis
Libanese, di origine siriana, Adonis è il massimo poeta arabo contemporaneo.
Quel che accade in queste ore in Palestina e in Libano, non è che l’esplosione di una condizione che si perpetua da oltre mezzo secolo. E’ piuttosto una tragica variante dell’omicidio dell’essere umano.
Ebrei, Cristiani, e Musulmani stanno riscrivendo la storia delle loro origini, con lo stesso sangue: quello di Abele.
In quanto tale, questa storia non è, soltanto, palestinese, è universale.
La rivelazione monoteista “annunciata” per liberare e venerare l’uomo, ecco che oggi “è rivelata” per disumanizzarlo, asservirlo e umiliarlo.
No, non è Dio ad essere morto come diceva Nietsche, ma è l’uomo stesso a morire, al di là dell’immensa e catastrofica distruzione materiale.
L’uomo muore, perché anche Dio muore, in questa regione dei profeti del mondo. Non resta nulla, solo “La Macchina”.
Cosa vuole questa “Macchina”?
E voi profeti monoteisti, “fratelli”, dove siete?
Allora dirò: benvenuta Desolazione, Apocalisse!
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