Oggi è uscita questa mia intervista con Roberto Scafuri su Il Giornale
C’è del movimento, a sinistra. Se quella del Partito democratico sembra ormai la strada obbligata di Quercia e Margherita, non è ancora deciso chi resterà sul tram. Sabato primo luglio, in due riunioni distinte, le minoranze Ds di Mussi e Salvi ribadiranno il loro «no» alla svolta centrista. A metà mese i Ds riuniranno la direzione nazionale, dove si capirà quando e se ci sarà il congresso chiesto dalla minoranze. Per Salvi la «fermata» potrebbe anche significare la discesa dal tram.Guarda caso, in quegli stessi giorni (14 e 15) in Umbria è prevista una specie di «chiamata alle armi» di movimenti e associazioni di sinistra radicale. «Uniti a sinistra» (l’associazione di Pietro Folena e Antonello Falomi che fa parte di «Sinistra europea»), l’«Ars» di Aldo Tortorella e Piero Di Siena, assieme ai «Rossoverdi» degli ex Pdci Pagliarulo e D’Amato, sostenuti dalla Fiom di Gianni Rinaldini, si daranno appuntamento ad Orvieto per parlare di un «nuovo soggetto politico della sinistra» fondato su «lavoro, libertà e pace».
Deputato Pietro Folena, la rete della «Sinistra europea» è tesa per chi scende dalla Quercia?
«No, noi stiamo costruendo la Sinistra europea a prescindere. Sono uscito dai Ds, preceduto e seguito da tantissimi compagni, non solo perché ci si avviava verso il Partito democratico, ma anche perché la Quercia ha smesso di pensarsi come partito della sinistra. Il “Pd” è la logica conseguenza di questo processo. A sinistra, intanto, già muoveva i primi passi il progetto di Bertinotti che ne ha fatto l’asse strategico di Rifondazione…». (continua…)