Archivio per luglio 2006

Mi avete scritto sull’indulto… e io vi rispondo

E’ rimasta celebre la battuta di Palombella rossa “c’è gente che ci scrive, e noi non rispondiamo”. Io, invece, voglio rispondere alle decine di e-mail di protesta che mi sono arrivate sull’indulto. Ho risposto a tutte, ma dato il loro numero credo che il tema sia talmente sentito che valga la pena di rispondere pubblicamente, anche sul mio blog.

Allora, ci provo. Primo: l’indulto è una misura minima, dati i problemi delle carceri italiane, che scoppiano di detenuti. Gran parte di questi sono “poveri cristi”, gente che ha commesso errori certo, ma che non merita di stare in piccole celle con altri 10 compagni di sventura. Una pena così non è rieducativa, anzi, è una pena che incattivisce, che porta ad una ribellione verso la società e lo Stato, non verso il reinserimento. Questi problemi si sono drammaticamente aggravati a causa del governo Berlusconi e dell’opera tenace dell’ing.Castelli. (continua…)

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Oggi Finanza & Mercati (il giornale dell’agenzia Bloomberg) ha pubblicato questa mia intervista sulla cultura e il rapporto con i privati.

Pietro Folena, di Rifondazione comunista, è presidente della Commissione Cultura della Camera. In più occasioni non ha mancato di far notare che «non ama il clima bipartisan». A F&M Imprese spiega come affronterà la responsabilità politica della macchina culturale. (continua…)

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Stamane l’Unità ha pubblicato questo mio articolo.

Caro Direttore,
l’articolo del compagno Davide Ferrari pubblicato domenica dall’Unità mi induce a chiederti ospitalità per qualche riflessione sul nuovo soggetto della sinistra, nella cui costruzione Uniti a Sinistra, l’Ars e Rossoverde si sono impegnate, a partire dal seminario di Orvieto, ma anche sul nascente partito democratico.
Ad Orvieto ci siamo detti che la sinistra così com’è non va bene. Che c’è uno scarto tra l’esigenza di rappresentanza e l’effettiva organizzazione della sinistra. Di più: c’è uno scarto tra le culture che sono sorte in questi anni e la capacità della sinistra dei partiti di incarnarle. Nella società è sorta una sinistra nuova. La risposta della sinistra moderata è: non più sinistra. Quella della sinistra “radicale” si manifesta ancora in modo contraddittorio, e non si può nascondere che esistano frange che pensano a riproporre tali e quali le idee e gli obiettivi del passato. Noi non siamo tra queste. Abbiamo proposto, al contrario, la nascita di una nuova soggettività. Ne abbiamo tracciato grosso modo i fondamenti: pace, lavoro, libertà. Abbiamo (continua…)

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Stamane ho parlato in aula sul decreto che decide il ritiro dall’Irak.
Signor Presidente, il disegno di legge che stiamo esaminando in questi giorni, congiuntamente alla mozione sulla politica estera e sulle missioni militari, rappresenta, a nostro avviso, a mio avviso, un passaggio molto importante per mettere le basi di una nuova politica estera del nostro paese.
Già nella precedente legislatura l’esame di analoghi provvedimenti rappresentò un’occasione importante per un’iniziativa comune di diversi parlamentari dell’opposizione (sedevo, allora, nelle file del gruppo dei Democratici di sinistra), i quali, sulla base di un sentire comune, arrivarono a votare, spesso e quasi sempre insieme, congiuntamente, contro alcune missioni di guerra in cui il nostro paese era impegnato. Oggi, la Sinistra Europea, il gruppo di Rifondazione, soggetto politico più largo nel quale siamo impegnati, nasce, in qualche modo, anche da quell’esperienza comune.
I deputati Mantovani e Deiana hanno avuto ed avranno modo – il primo ieri, la seconda stamani, nel prosieguo della discussione – di illustrare le posizioni del nostro gruppo. Io desidero porre l’accento soltanto su un aspetto di cui si è occupato il relatore Ranieri. (continua…)

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(da La Repubblica del 16 luglio)
di Adonis
Libanese, di origine siriana, Adonis è il massimo poeta arabo contemporaneo.

Quel che accade in queste ore in Palestina e in Libano, non è che l’esplosione di una condizione che si perpetua da oltre mezzo secolo. E’ piuttosto una tragica variante dell’omicidio dell’essere umano.

Ebrei, Cristiani, e Musulmani stanno riscrivendo la storia delle loro origini, con lo stesso sangue: quello di Abele.

In quanto tale, questa storia non è, soltanto, palestinese, è universale.

La rivelazione monoteista “annunciata” per liberare e venerare l’uomo, ecco che oggi “è rivelata” per disumanizzarlo, asservirlo e umiliarlo.

No, non è Dio ad essere morto come diceva Nietsche, ma è l’uomo stesso a morire, al di là dell’immensa e catastrofica distruzione materiale.

L’uomo muore, perché anche Dio muore, in questa regione dei profeti del mondo. Non resta nulla, solo “La Macchina”.

Cosa vuole questa “Macchina”?

E voi profeti monoteisti, “fratelli”, dove siete?

Allora dirò: benvenuta Desolazione, Apocalisse!

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Intervista di Simone Collini – da L’Unita’

«Né nei Ds né nell’Unione c’è bisogno di scissioni o rotture. Se però c’è una ridefinizione del quadro politico, credo che a un certo punto, anche per la stabilità della coalizione, convenga lavorare a un nuovo soggetto politico di sinistra, che nasca dall’incontro di culture che vengono dal mondo comunista, socialista, cristiano, del sindacato. Un soggetto che a differenza del partito democratico non sia interclassista e si ponga radicalmente il problema della lotta all’ingiustizia sociale». Pietro Folena spiega il senso e l’obiettivo della due giorni che si svolgerà a Orvieto venerdì e sabato. Ad organizzarla sono tre associazioni: Uniti a sinistra (a cui hanno dato vita lo stesso deputato indipendente Prc e Antonello Falomi), la Ars di Aldo Tortorella e l’associazione Rossoverde degli ex Pdci Pagliarulo e D’Amato.

Cos’è, il tentativo di rispondere da sinistra al partito democratico?
«Quello che ci interessa non riguarda aspetti organizzativi. Vogliamo fissare i fondamenti politici e culturali di una nuova grande esperienza di sinistra. Non a caso il titolo scelto per l’appuntamento è: Pace, lavoro, libertà, per un nuovo soggetto politico; il problema dei fondamenti». (continua…)

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Liberalizzazioni, tante, quelle contenute nel decreto Bersani. Tante, ma tra queste non c’è l’acqua, così come recitava il programma dell’Unione.

Su questo Riccardo Petrella oggi ha scritto un ottimo articolo per “il manifesto”.

E io ho rilasciato questa dichiarazione:

LIBERALIZZAZIONI. FOLENA: BENE ESCLUSIONE DELL’ACQUA

“E’ davvero positivo che il settore idrico sia stato escluso dalle liberalizzazioni contenute nel decreto varato la scorsa settimana dal consiglio dei ministri”. Ad affermarlo è Pietro Folena, deputato del Prc-Sinistra europea e coordinatore dell’associazione degli eletti per l’acqua.

“Così come affermato nel programma dell’Unione, l’acqua rimane un bene comune e pubblico. I comuni potranno affidare il servizio idrico a società pubbliche (in cosiddetto affidamento “in house”). L’acuqa, infatti, non è un servizio come altri, ma un diritto essenziale.

La nostra battaglia adesso prosegue per affermare il principio della gratuità dei primi 50-60 litri pro-capite, per favorire il risparmio e il riuso e per demercificare l’acqua-bene comune”

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Oggi è uscita questa mia intervista con Roberto Scafuri su Il Giornale

C’è del movimento, a sinistra. Se quella del Partito democratico sembra ormai la strada obbligata di Quercia e Margherita, non è ancora deciso chi resterà sul tram. Sabato primo luglio, in due riunioni distinte, le minoranze Ds di Mussi e Salvi ribadiranno il loro «no» alla svolta centrista. A metà mese i Ds riuniranno la direzione nazionale, dove si capirà quando e se ci sarà il congresso chiesto dalla minoranze. Per Salvi la «fermata» potrebbe anche significare la discesa dal tram.Guarda caso, in quegli stessi giorni (14 e 15) in Umbria è prevista una specie di «chiamata alle armi» di movimenti e associazioni di sinistra radicale. «Uniti a sinistra» (l’associazione di Pietro Folena e Antonello Falomi che fa parte di «Sinistra europea»), l’«Ars» di Aldo Tortorella e Piero Di Siena, assieme ai «Rossoverdi» degli ex Pdci Pagliarulo e D’Amato, sostenuti dalla Fiom di Gianni Rinaldini, si daranno appuntamento ad Orvieto per parlare di un «nuovo soggetto politico della sinistra» fondato su «lavoro, libertà e pace».
Deputato Pietro Folena, la rete della «Sinistra europea» è tesa per chi scende dalla Quercia?
«No, noi stiamo costruendo la Sinistra europea a prescindere. Sono uscito dai Ds, preceduto e seguito da tantissimi compagni, non solo perché ci si avviava verso il Partito democratico, ma anche perché la Quercia ha smesso di pensarsi come partito della sinistra. Il “Pd” è la logica conseguenza di questo processo. A sinistra, intanto, già muoveva i primi passi il progetto di Bertinotti che ne ha fatto l’asse strategico di Rifondazione…». (continua…)

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