Archivio per 4 aprile 2006

ICI. “SI PUO’ ABOLIRE SU PRIMA CASA, MA NON COME DICE BERLUSCONI”
LA PROPOSTA: “PERMETTERE DETRAZIONE FISCALE DELLA TASSA. COSI’ I COMUNI NON CI RIMETTONO”

Dichiarazione dell’on.Pietro Folena (Rifondazione Comunista)

“Noi per primi abbiamo da molti anni proposto l’abolizione dell’Ici sulla prima casa. Si tratta di una misura di equità in cui crediamo perché la casa è un diritto e non si tassa un diritto.
Detto ciò, il presidente del consiglio non ha alcuna idea di come abolire l’Ici. E’ chiaro che la ‘spartizione’ con i comuni degli introiti eventuali della lotta all’evasione non funzionerebbe se non dopo alcuni anni e soprattutto vedrebbe sfavoriti quei comuni in cui la popolazione è formata in larga parte da lavoratori dipendenti che non possono tecnicamente evadere.

L’Ici sulla prima casa incide mediamente per il 23% sull’introito totale dell’imposta. In termini assoluti significa 2,3 miliardi di euro. Se si escludono le case di lusso questa quota scende ulteriormente e scende ancora se si escludono le famiglie con reddito superiore a 100 mila euro l’anno.
La nostra proposta, che non tocca in alcun modo le entrate dei comuni, e quindi salvaguarda i servizi (ormai i comuni erogano più servizi dello Stato), è questa: permettere la detrazione fiscale dell’ICI pagata sulla prima casa non di lusso per i redditi medi e bassi (sotto i 100mila euro).
In tal modo i comuni non avrebbero alcun danno e la gran parte dei cittadini vedrebbe nei fatti annullata l’ICI sulla propria abitazione.

A copertura delle minori entrate occorre: 1) aumentare l’ICI sulle case sfitte; 2) colpire pesantemente le grandi rendite immobiliari dei cosiddetti “furbetti del quartierino” che possiedono centinaia se non migliaia di appartamenti; 3) aumentare l’ICI dalla terza casa in poi.

Questa è una proposta che permette di abolire di fatto l’ICI senza danni per i comuni (e quindi per i cittadini) e che, una volta ‘rodata’, apre la strada all’abolizione vera e propria che non può essere fatta come propone il centrodestra perché è irrealistico.
La nostra è una proposta seria, a tappe, compatibile con le finanze dello Stato e dei comuni e quindi realizzabile. La proposta avanzata ieri da Berlusconi, al contrario, è solo l’ennesima promessa senza fondamento, come il famoso slogan ‘meno tasse per tutti’ che non è mai stato realizzato.”

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