Archivio per gennaio 2006
di Corrado Stajano (da l’Unità del 27 gennaio 2006)
Anche se si sono visti e rivisti il cancello di Auschwitz, con quella scritta «Il lavoro rende liberi», le immagini dei forni crematori, i cadaveri ammonticchiati simili a larve, anche se si sono ascoltate le memorie dei sopravvissuti e si sono letti i libri della sterminata bibliografia sulla Shoah, si prova ogni volta un colpo al cuore.
Si prova ogni volta un colpo al cuore quando ci si trova davanti a un brandello di quel passato, una lettera, un manifesto, una fotografia, un documento. Tutto questo fu vero? Si ha quest’impressione, ad esempio, osservando al Museo di storia Contemporanea di Milano che ha allestito una mostra sulla persecuzione degli ebrei in Italia dal 1938 al 1945 la pagella di una bambina che fa da specchio a quel tempo atroce.
Si chiama Gisella Vita Finzi, nata a Milano il 17 agosto 1930, «di razza ebraica». Non è iscritta alla Gioventù italiana del littorio, frequenta la scuola mista per israeliti, la IV, alla Scuola elementare di via Spiga, nel centro della città. Siamo nell’anno scolastico 1939-1940, «l’anno XVIII dell’Era Fascista», e la bambina, in una fotografia accanto alla sua pagella, cammina in un viale – le norme «per la difesa della razza» sono state approvate nel dicembre 1938 – leggendo con evidente preoccupazione il Corriere della Sera. (continua…)
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GAS/PRC: IL GOVERNO HA SBAGLIATO TUTTO
“Perchè non si è aumentata la quota stockata?”
Roma, 24 gen. (Apcom) – “Il governo ha sbagliato tutto nella gestione dell’emergenza gas e appare incapace di affrontare questa crisi”. Ne sono convinti il deputato Pietro Folena e il senatoreFrancesco Martone, capigruppo di Rifondazione Comunista nelle commissioni ambiente rispettivamente di Camera e Senato e tra i promotori della rete associativa ‘Uniti a sinistra’.
“Prima di tutto – scrivono in una nota congiunta – occorre capire come mai non si sia provveduto in tempo ad aumentare le quote di importazione da altri paesi fornitori, a partire dall’Algeria, atteso che l’Eni aveva avvertito il governo oltre un mese fa dell’imminenza della crisi. In secondo luogo – prosegue il documento – è profondamente errato usare olio combustibile per le centrali elettriche: (continua…)
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Due belle corrispondenze di Raffaella Chiodo, di Sdebitarsi, e grande conoscitrice dell’Africa, da Bamako, capitale del Mali, dove ieri si è concluso il Forum Sociale Mondiale decentrato. Avrei dovuto esserci anch’io ma l’arrivo imminente di un maschietto, fratellino di Camilla, mi porta a essere il più vicino possibile alla mia amatissima e meravigliosa compagna Andrea.
20 gennaio
Bamako’.Il debito dell’ Europa.
Si, l’Europa e’ nuda , qui a Bamako’. Nessuno infatti puo’ mentire o millantare credito, senza rinnegare quasi tutti i contenuti del “biglietto da visita” che l’UE oggi offre.
L’Europa, gli europei, e i suoi movimenti qui sono chiamati a rispondere di cio’ che a casa propria fanno per cambiare lo stato delle cose e prima di tutto, come dice una canzone di un cantautore locale, fa si’ che “ogni giorno migliaia di africani s’imbarcano… Destinazione: l’ignoto” e spesso perdono la vita prima di arrivare o respinti non hanno piu’ una casa dove tornare.
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Il Ponte sullo Stretto di Messina non è sostenibile finanziariamente, non è necessario per l’economia del Mezzogiorno, non è un progetto sicuro, ostacola altri e più utili investimenti infrastrutturali prioritari, ha un impatto ambientale fortissimo ed è il frutto di un iter poco trasparente. (continua…)
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“Soddisfatti, ma non festeggiamo”, ha dichiarato una delegata dell’Electrolux di Susegana (Tv). L’accordo di stamane è un risultato grandissimo e ottenuto grazie a un prezzo altissimo pagato dai lavoratori, forse uno dei più alti della storia dei metalmeccanici. La decisione di andare ora al referendum, secondo l’intesa già raggiunta tra Fiom, Fim e Uilm, può dare ai contenuti salariali (100 euro di aumento, più 320 di recupero “unatantum”) e a quelli normativi, dove è stata battuta la volontà di dare un colpo alle garanzie dei lavoratori, e in generale all’ esito di questa lunghissima trattativa il significato di una grande vittoria. La democrazia comincia nel lavoro
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Siamo alle ore decisive della vertenza dei metalmeccanici. Dopo la giornata di blocchi e di lotte di ieri (di seguito una mia intervista sull’argomento), che hanno ricevuto grandi solidarietà nell’opinione pubblica, e purtroppo non adeguato sostegno nelle forze politiche del centrosinistra, riprende la trattativa. La seguiamo col fiato sospeso. Forza, operai!
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Un vero e proprio uno-due per la nuova sinistra e per la nuova politica: mi riferisco alla terza assemblea nazionale di Uniti a Sinistra (un grande successo) organizzata venerdì scorso dai ragazzi di Liberatorio Politico di Napoli (di seguito la cronaca di Peppe Micciarelli), e all’affollato e intenso seminario ad Arcavacata promosso da Tonino Perna e da Mimmo Rizzuti per una sinistra euromediterranea, a cui hanno partecipato forze vive e critiche, specie delle università meridionali (di seguito una mia presentazione sulla stampa calabrese). La sinistra europea è ormai un cantiere aperto, e si moltiplicano le adesioni e le iniziative. (continua…)
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Il Cile festeggia la presidente donna
“Un programma ambizioso subito in atto”
“Siamo orgogliosi di ciò che abbiamo fatto e ora sorprenderemo il mondo”
Michelle Bachelet, 54 anni, è stata
una delle vittime della dittatura
La vittoria di Michelle Bachelet alle elezioni presidenziali in Cile è molto importante. Primo, perché il Cile rimane a sinistra, dopo Lagos, malgrado le contraddizioni di una politica economica ereditata dalla dittatura, e sceglie un programma di giustizia sociale. Secondo, perché il continente latinoamericano, nell’era di Bush e della guerra preventiva, si conferma uno straordinario e complesso laboratorio della nuova sinistra. Terzo, perché vince una donna, che, dopo il golpe di Pinochet e la morte di Allende, ha pagato un durissimo prezzo personale (l’assassinio del padre, la tortura, l’esilio, una dura lotta contro il regime) . Il Cile occupa un posto particolare nel cuore della sinistra italiana. Nel 2000 anch’io partecipai all’insediamento del primo Presidente socialista dopo Allende. Sapere che quella memoria oggi si rinnova, con una vittoria di queste dimensioni, commuove. (continua…)
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Riprendo il blog dopo la pausa natalizia con la pubblicazione della mia introduzione allo splendido seminario che si è tenuto al Centro Congressi di via Cavour, a Roma, lo scorso 22 dicembre, e che ha avviato il cantiere della costruzione della Sinistra Europea in Italia.
Il carattere seminariale di questo incontro –nel quale esperienze molteplici e plurali si mescolano, forti della consapevolezza di aver camminato insieme in questi anni- mi spinge, nel raccogliere la sfida che il PRC lancia (costruire fin da subito la sezione italiana della Sinistra Europea), a porre alcune domande.
La prima domanda riguarda il vuoto che c’è a sinistra, se e come si possa riempirlo. Che un vuoto ci sia, è palese. Che l’esaurimento delle esperienze socialdemocratiche classiche –basate su politiche redistributive su scala nazionale- ponga il movimento socialista di fronte a un inedito bivio tra liberismo temperato e nuova radicalità, (continua…)
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