Archivio per dicembre 2005

La sede dell'Unipol di BolognaUn mio commento su scalate e cooperative da l’Unità di oggi

Caro Direttore, il terremoto giudiziario che sta squassando il sistema bancario italiano e che investe anche Unipol turba profondamente i militanti e i simpatizzanti della sinistra italiana. Credo che sarebbe un errore, anche per L’Unità, minimizzare l’aspetto delle inchieste in corso che riguarda alcuni settori del mondo cooperativo. Intendiamoci: sono il primo a sostenere che la campagna contro i DS e contro Fassino è indegna e strumentale; e che, come suggerisce il tuo giornale, è singolare prendere lezioni dai poteri forti –magari da quei settori non coinvolti o danneggiati dalle scalate Antonveneta e Bnl, ma coinvolti e favoriti in altre scalate. Ma il popolo della sinistra si aspetta qualcosa di più dal movimento in cui crede, e la risposta circa la doppia morale degli altri è giusta ma non basta. (continua…)

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da Liberazione
Un indio al potere in Sudamerica: Evo Morales vince al primo turno le elezioni.
Al mercato delle streghe di la Paz c’è un banco di soli talismani. Frammenti di specchi per gli amori andati a male. Fazzoletto di panno rosso per quelli da cominciare. Un misterioso intruglio contro l’invidia e impacchi di vipere morte per sedare le intenzioni sventate.
Il giorno dopo la vittoria di Evo Morales, primo presidente indio di un Paese abitato al 70% da indigeni, sul banco troneggiano flaconcini in plastica con un liquido blu. E’ la pozione di ringraziamento per il buon esito delle elezioni. Blu come il colore del Mas, il partito del socialismo andino che ha lasciato il rosso fuoco alla bandiera della destra, sconfitta con il 50,8%. Mai nella storia della repubblica un presidente era stato eletto al primo turno.
Maria Luz Siles Obrajes il flaconcino blu l’ha comprato di prima mattina. Sale le scale di casa, lo appoggia accanto a una candela accesa, si siede su una poltrona a dondolo e comincia: “Se vuoi ti racconto di quando mia madre mi ha venduta. A (continua…)

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Vi propongo due commenti sulla conclusione del vertice di Hong Kong.

C’è poco altro da aggiungere, scorrendo la dichiarazione ministeriale che
chiude quesa sesta conferenza ministeriale del WTO.
E’ stata una ministeriale in cui si è negoziato molto, in cui per la prima
volta i paesi in via di sviluppo erano parsi uniti in uno storico G110 che
avrebbe potuto far saltare il banco.
Ma “business is business”, e quando gli esportatori premono e i poltici
chiudono le orecchie per non senitre la voce dei contadini che chiedono
regole per poter vivere, l’orizzonte si chiude.
Perché è andata male?
Perchè in agricoltura l’unica cosa diciamo positiva negoziata è la
fissazione della fatidica data per la cencellazione dei sussidi (continua…)

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Da Hong Kong una corrispondenza sul WTO dall’ amico e compagno Francesco Martone.

15 dicembre 2005

“Qui si parla di commercio, non di politica” così ha cercato di liquidare
lo stato delle trattative all’OMC uno dei negoziatori dell’Unione Europea
intervenuto ad una tavola rotonda sul commercio equo e nuove regole per il
commercio internazionale che ha visto tra gli altri la partecipazione di
Wolfgang Sachs del Wuppertal Institute. Come se cercare di imporre ai
governi dei paesi in via di sviluppo la svendita dei propri servizi
pubblici, non fosse in realtà una questione politica, che impatterebbe
sulle scelte di politica economica e sociale dei paesi che si vorrebbero (continua…)

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Alle 9 ore italiana (la mezzanotte in California) è stato assassinato nel carcere di San Quintino Stanley “Tookie” Williams. Le agenzie ci informano che la sua agonia, dopo l’iniezione letale, è durata quindici minuti.
La sua storia è nota. E’ stato candidato più volte a Nobel per la pace, per la sua iniziativa contro le gangs giovanili e la criminalità. A nulla sono valsi gli appelli da tutto il mondo, fra i quali quello di oltre cento parlamentari che ho promosso insieme a “Nessuno tocchi Caino”.

PENA MORTE: FOLENA, ESECUZIONE WILLIAMS ATTO BARBARO

(ANSA) – ROMA, 13 DIC – ”L’esecuzione di Stanley Tookie
Williams e’ un atto barbaro, come tutte le condanne a morte. Ma
questo caso specifico e’ ancora piu’ grave, poiche’ Williams (continua…)

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Questo è l’intervento che ho svolto questa mattina alla Camera in sede di discussione della legge finanziara…

Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, colleghi, nel momento in cui ci accingiamo ad esaminare il testo del disegno di legge finanziaria in Assemblea, che giunge dal Senato dopo l’ennesima posizione della questione di fiducia, avremmo potuto tranquillamente, come gruppo di opposizione e come opposizione nel suo complesso, limitarci ad «inveire» contro il testo senza entrare nel merito, dato il suo evidente carattere elettoralistico di cui il collega Morgando ha parlato. Avremmo potuto farlo anche perché, tra due giorni, sarà presentato un maxiemendamento sul quale, ancora una volta, si porrà la questione di fiducia su un provvedimento così importante, «espropriando» il Parlamento di uno dei suoi poteri fondamentali ed anche perché è del tutto evidente (ogni elezione ormai lo conferma) che la maggioranza del paese è contro di voi; si voterà tra qualche mese e noi, in modo unito, stiamo lavorando tenacemente affinché diventi una nuova maggioranza politica che ripari i danni combinati. (continua…)

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Da La Repubblica on-line

Le forze dell’ordine irrompono nel presidio di Venaus
Sorpresi nel sonno i manifestanti. Decine di feriti. La Valle si sveglia bloccata
Ore 3.20: il blitz contro i No-Tav
La lunga notte della Val di Susa
“Un attacco ingiustificato, siamo tornati ai tempi al G8″

VENAUS (Torino) – È stato un blitz, un attacco improvviso e inaspettato. Almeno un migliaio di agenti di polizia e carabinieri, attorno alle 3.20 di questa notte, hanno accerchiato il presidio di Venaus, 70 km dal capoluogo piemontese, istituito dai cittadini della Val di Susa per protestare contro la costruzione della ferrovia ad alta velocità tra Torino e Lione e hanno caricato i manifestanti, molti dei quali dormivano nelle tende. Durante l’operazione sono rimaste ferite diverse persone tra i manifestanti e le forze dell’ordine. (continua…)

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Rita BorsellinoSulla vittoria straordinaria di Rita Borsellino alle primarie siciliane ho commentato con questa dichiarazione:

“Spero che la straordinaria affermazione di Rita Borsellino insegni qualcosa a chi, a Roma, insiste su improbabili partiti democratici di durata secolare che falliscono, alla prova dei fatti, già prima di nascere”. E’ l’opinione di Pietro Folena, deputato del Prc e segretario del Pci-Pds siciliano negli anni ’90, che ironizza sull’intervista a Pierluigi Bersani, pubblicata oggi dal Corriere della Sera.

“In Sicilia, con il voto di domenica, – prosegue Folena – è fallita l’idea di una unità a compartimenti stagni: da un lato i ‘riformisti’, dall’altro i ‘radicali’. La candidatura di Rita Borsellino, proposta in primo luogo dalla sinistra di alternativa, e segnatamente da Rifondazione Comunista, ha saputo raccogliere, già dall’inizio di questa avventura politica, il consenso di forze anche distanti dalla sinistra.”

“Ciò dimostra che il teorema, per cui la ‘guida’ della coalizione deve necessariamente essere appannaggio delle forze moderate, non ha fondamento.”

“In Sicilia le forze di sinistra e quelle cosiddette ‘minori’ hanno saputo indicare una strada partecipativa (le primarie) e una candidata forte, realmente alternativa e vincente.

Così il popolo del centrosinistra ha messo la parola fine a mesi di contrasti nel ceto dirigente, che ha manifestato una distanza enorme tra se stesso e l’elettorato.”

“Adesso parte la sfida più impegnativa – conclude il deputato di Rifondazione -, quella contro il sistema di potere del centrodestra. Ma Rita ha le carte in regola, sia politiche che morali, per rappresentare quel cambiamento a cui ormai aspira gran parte dei siciliani.”

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Affari Italiani è il quotidiano on-line del portale Libero.it – non il giornale Libero ovviamente :-)
Oggi ho rilasciato ad Affari questa intervista

Folena ad Affari: il partito democratico sarà subalterno ai poteri forti

“Penso che l’ipotesi del partito democratico sia sciagurata per il Centrosinistra del nostro Paese. E’ l’ipotesi di una forza politica che alla fine è subalterna ai poteri forti, della finanza, dei grandi affari. Non ce n’è bisogno”. Così Pietro Folena, ex ds recentemente passato alla corte di Bertinotti, commenta con Affari le ultime tendenze interne all’Unione. Esprime un disagio che alcuni avvertono da tempo. In Italia sembrano esistere due sinistre diverse. Una che si ritrova in piazza coi lavoratori, una che ascolta l’industriale Pininfarina. Una che va verso il partito democratico e una che non lo vuole affatto. (continua…)

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Oggi Liberazione ha pubblicato questo mio editoriale. Intanto 15o.000 metalmeccanici sfilavano per le vie di Roma per il contratto e Andrea Pininfarina parlava alla Conferenza dei Ds a Firenze. Il problema della rappresentanza politica del lavoro è oramai ineludibile.

Sì, è il momento di dire sì. Il sì è il segno di un’unione, è la breve, forte, impegnativa parola di una volontà comune. E’ il momento di gettare il cuore oltre l’ostacolo. La proposta di Bertinotti e del Comitato Politico Nazionale –costruire un nuovo soggetto politico, cominciando fin da ora, come sezione italiana della Sinistra Europea- è generosa. Avevo auspicato, dopo le primarie, questo coraggio. Ora tocca a noi, ai tanti, associati e singoli, che da Genova in poi hanno intrapreso un cammino comune: ricambiare generosità con generosità, coraggio con coraggio.
Sento dire da molti –che rimangono scettici e talvolta altezzosi sulla riva del fiume- : “sì, ma dopo”. Dopo le elezioni, s’intende. Quante volte, in questi anni, anche (continua…)

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