Archivio per settembre 2005
Oggi il nostro cuore e la nostra testa sono con le tute blu che in tutta Italia stanno scioperando per il contratto, per i diritti, per la loro vita. Ritorna la domanda che ci siamo fatti il 9 luglio, all’assemblea di Uniti a sinistra, e che è al centro della seconda assemblea (Bologna, 22 ottobre, ore 10-17) : CHI SI OCCUPA DEL LAVORO? Seguono una dichiarazione di Zipponi a Liberazione e una mia presa di posizione.
METALMECCANICI: ZIPPONI (FIOM), LAVORATORI SOLI =
LA POLITICA DEVE FARE I CONTI CON IL CONFLITTO SOCIALE
Roma, 29 set. – (Adnkronos) – ”Nelle assemblee che sto facendo (continua…)
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Orhan Pamuk è uno straordinario scrittore. “Il mio nome è rosso” e “Neve” sono due autentici capolavori. Una Turchia antica e una Turchia moderna, nel cuore di un confronto, di uno scontro, di una mescolanza di civiltà. Non tutto si è mescolato: anche la “Grande Turchia” non sopportava il meticciato con gli armeni. Pamuk, come il protagonista di Neve è in viaggio lungo le aree orientali, le più contaminate, dell’Anatolia, e riconosce storie e tragedie comuni. La sua vicenda più recente è nota: ne hanno scritto Riotta e oggi, su Repubblica, esce un colloquio con lui di Marco Ansaldo. Ho sollevato il caso in Parlamento. Di seguito anche un’intervista di Pamuk dopo l’11 settembre.
Turchia: interrogazione di Folena su caso Orhan Pamuk
Roma, 26 SET (Velino) – Pietro Folena, deputato
indipendente di Rifondazione comunista, ha presentato (continua…)
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Oggi, alle 19.30, sarò al Palazzo dei Celestini, a Manfredonia, per lanciare in questa città così bella e così importante per me la candidatura di Fausto Bertinotti (con Fratoianni, Sannicandro, Cannerozzi,ecc…). E’ un pò che manco dalla città che mi ha dato tanto nel 2001, e che io ho cercato di accompagnare con passione onorando il mio mandato parlamentare. Non nascondo che sono emozionato…avrei voluto venire prima, ma non è stato facile costruire quest’iniziativa. Alla fine è stato un bene che si appoggiassero , come nel buon vino rosso, tanti depositi sul fondo della bottiglia. A Palazzo dei Celestini, nove mesi fa, lanciammo la candidatura di Nichi…porta fortuna! Venite tutti. Ci sarà anche Andrea.
Allego un articolo sulle primarie in Puglia (continua…)
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Nel disinteresse dei media, da due settimane è ripresa una grandissima mobilitazione a Melfi. La Fiat, in nome della priorità della Grande Punto, ha deciso unilateralmente il passaggio da 15 a 18 turni. Da domenica scorsa, e poi da ieri, i lavoratori in modo massiccio scioperano al diciottesimo turno. Noi stiamo incondizionatamente dalla loro parte. Spero che l’Unione si faccia sentire.
FIAT: MELFI; SCIOPERO NELLA NOTTE, OGGI RIPRENDE TRATTATIVA
I SINDACATI CHIEDONO 17 TURNI CONTRO I 18 DECISI DALL’AZIENDA
(ANSA) – POTENZA, 26 SET – Per la seconda domenica
consecutiva, i lavoratori dello stabilimento Fiat di Melfi (continua…)
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Le elezioni tedesche sono state interpretate in Italia nei modi più bizzarri. Il centrodestra, con un contorcimento logico a dir poco acrobatico, cerca di dimostrare contemporaneamente che la destra ha vinto ma che la sinistra, al governo, è riuscita a recuperare e che quindi la maggioranza di centrodestra potrebbe fare altrettanto in Italia. In parte della sinistra, poi, (basta leggere “il Riformista”) si cerca di accreditare la tesi che l’Spd ha “vinto” grazie al suo profilo riformista e che la socialdemocrazia (tedesca e non solo) è viva e vitale.
I più onesti intellettualmente (penso a Pierluigi Bersani) hanno però ammesso che da Berlino arriva perlomeno un “campanello d’allarme” per i riformisti. Io direi ben più che un campanello: la grande novità delle elezioni tedesche, i veri vincitori di una scommessa politica, sono le compagne e i compagni del Linkspartei. (continua…)
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Sono positivamente colpito dall’andamento delle primarie on-line organizzate da Il Manifesto. Non è il primo sondaggio (ricordo quelli de La Repubblica e di Aprile), ma per la testata che lo propone, e per il momento in cui avviene quello del Manifesto è particolarmente significativo. Vorrei, con amicizia e stima per chi sostiene questa tesi, che si riflettesse in particolare sul modestissimo 8% di lettori che dichiarano che non andranno a votare, essendo quella dell’astensione una posizione autorevolmente sostenuta su queste pagine, e comunque essendo fortemente radicate due tesi: quella dell’inutilità del voto (cosa si deve decidere) e quella della sua pericolosità (perché, si dice, le primarie aprirebbero la strada a un modello di americanizzazione della politica e a un’involuzione autoritaria della forma di governo). (continua…)
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In questi giorni, a New York, si riunisce quello che è stato definito un “contro vertice” rispetto al summit dell’Onu che purtroppo, rispetto ai grandi obiettivi che ci si era prefissati, è stato su molti argomenti un tragico fallimento politico.
In realtà l’incontro clintoniano è una sorta di passerella per i ricchi e potenti che non poche responsabilità hanno nello stato attuale del pianeta. Un vertice né di destra né di sinistra, al quale partecipano esponenti “progressisti” e conservatori (come la Rice), persone che si sono opposte alla guerra in Iraq insieme a chi l’ha attivamente promossa, insieme a grandi imprenditori e filantropi, pronti a sborsare grandi cifre per finanziare qualche progetto a favore dei poveri e dell’ambiente.
Mentre assistiamo al fallimento della politica (il summit dell’Onu), la fondazione di Clinton promuove una sorta di “privatizzazione” della discussione sui temi della globalizzazione, supportata dalla pubblicità procurata dalle donazioni miliardarie dei convenuti al suo tavolo. Il primo messaggio che per ora viene da New York, suscita inquietanti interrogativi : da un lato alle Nazioni Unite si parla a vuoto, dall’altro c’è chi apre il portafoglio come se gli squilibri della globalizzazione si (continua…)
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Insieme ad Alessandro Genovesi e Paolo Nerozzi ho scritto “Senza aggettivi”, un libro sulla e per la sinistra. Quella sinistra diffusa nella società italiana ma che difficilmente si riconosce nella politica “ufficiale” dei partiti. Quella sinistra che, soprattutto dopo le scelte moderate dei Ds, vorrebbe trovare qualcosa di nuovo.
Non quella che si sbraccia per difendere Unipol, per intenderci.
Dalla Quarta di copertina:
L’onda lunga della globalizzazione neoliberista ha prodotto uno tsunami culturale e simbolico, oltre che economico, che ha travolto il pianeta. Lo sforzo da compiere è allora quello di contrapporre all’universalismo del mercato, un altro universalismo. Alimentare una nuova idea comune di destino: questo è il fine di una moderna “rivoluzione”. Questo è il compito di una moderna sinistra. (…) Siamo tutti impegnati nella ricerca di un nuovo pensiero critico, di una nuova coerenza intellettuale ed etica tra quanto detto e quanto poi praticato, di una nuova politica. La fine del Novecento non è infatti la fine delle utopie, non è la fine della storia, non è la fine di parole come socialismo, giustizia sociale, libertà…
Senza aggettivi
Sinistra, movimenti, democrazia
Pietro Folena, Alessandro Genovesi, Paolo Nerozzi
Baldini Castaldi Dalai Editore 2005, pag. 290 euro 13,90
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