Archivio per 23 maggio 2005

E’ morto Paul Ricoeur. La stampa italiana ha commentato nelle pagine interne, e in modo un pò distratto, la scomparsa di uno deipiù grandi filosofi del 900. Poche eccezioni, e fra queste Liberazione e il Manifesto. Le Monde apre in prima pagina con la sua foto e ha quattro pagine di commenti e di analisi.
Un uomo al crocevia di ideologie, tendenze, religioni, discipline il cui pensiero aiuta molto a vedere in modo diverso questo tempo inquieto, e (proprio perché conosceva la sofferenza, anche quella più inspiegabile) anche le nostre sofferenze. Suggerisco la lettura di La memoria, la storia, l’oblio (pubblicato quando aveva 87 anni). Qui riporto una sua recente intervista ad Avvenire. (continua…)

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Quel 23 maggio ero a Roma. Stavo al mare, approfittando di qualche ora di riposo. Dovevo tornare a Palermo (lì ero stato eletto alla Camera qualche settimana prima) il giorno dopo. La televisione, in edizione straordinaria, all’improvviso diede la notizia della strage di Capaci. In qualche minuto l’illusione che Falcone e la moglie si fossero salvati, fossero solo feriti, svanì. Andai di corsa in aeroporto. I voli erano tutti pieni, carichi di giornalisti che da ogni parte d’Italia e del mondo scendevano a Palermo. Riuscii, come deputato locale, a salire su un volo, ospite nella cabina di pilotaggio. Il silenzio e l’incredulità di tutti i passeggeri erano irreali. Scendendo verso Punta Raisi, una pioggia fine e fitta scendeva ininterrottamente, quasi che anche il cielo fosse sgomento… (continua…)

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Sono a Cagliari, oggi. Partecipo a un dibattito promosso dai movimenti e forze politiche (associazione Asquer, Cagliari Social Forum, Carovana della pace, Mani Tese, Aprile, AIFO, Movimento U.N.A., FP Cgil territoriale, FP Cgil regionale, PRC federazione Cagliari, Ds federazione Cagliari) sul tema: “Privatizzazioni: oggi l’acqua, domani l’aria?”. L’iniziativa si svolge alle 17, presso la Sala dell’Associazione stampa, in via Barone Rossi 29. In Sardegna ci sono propositi di privatizzazione dell’acquedotto.
Di questi temi (e di Bolkestein) abbiamo discusso fino ad ora tarda con un centinaio di persone a Novara, l’altra sera. La domanda al centrosinistra, su questi temi, è molto radicale e esigente. Non possiamo permetterci di sbagliare

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