

Dove il primo maggio è un reato
Scritto da: Pietro Folena in Diario, EuropeiGlobali, Politica nazionaleBuon primo maggio a tutti. Il mondo del lavoro in Italia lotta per i contratti (dai meccanici al pubblico impiego), contro la legge 30, per il Mezzogiorno. Aspetta di andare al Governo, o comunque di vedere al Governo spazio per le proprie idee e per i propri sentimenti. Ma non dimentichiamoci che in buona parte del mondo il primo maggio è un reato, come ci racconta questo articolo.
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In più di cento paesi del mondo la difesa dei diritti dei lavoratori, la partecipazione ad una manifestazione di protesta, l’adesione ad uno sciopero, l’iscrizione ad una organizzazione sindacale sono azioni che possono avere per chi le compie un prezzo elevatissimo, pagato talvolta con la vita, quasi sempre con i maltrattamenti, la tortura, la galera, il licenziamento. E’ quanto rivela ogni anno il “Rapporto sullo stato dei diritti sindacali nel mondo” della ICFTU, la Confederazione Internazionale dei Sindacati Liberi, che rappresenta 157 milioni di lavoratori appartenenti a 255 sindacati presenti in 148 paesi. Le violazioni delle più elementari norme del diritto internazionale a tutela dei lavoratori e delle libertà sindacali avvenute in Colombia, Marocco, Algeria, Tunisia, Kenya, Cina, Indonesia, Myanmar, Bielorussia e in tanti altri paesi sono state in questi anni oggetto di denuncia da parte di organizzazioni per i diritti umani. (continua…)
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